SCOPRIRE IGLESIAS, LA CITTADINA SARDA FIERA DEL SUO PASSATO

le immagini sono di Angelo Cucca

di CLELIA MARTUZZU

Oggi vi voglio portare a scoprire la mia città d’adozione, dove mi sono trasferita tredici anni fa. Si tratta di “Iglesias” ubicata nel Sulcis Iglesiente, nel Sud-Ovest della Sardegna, della quale rimasi colpita, già durante una gita scolastica, ma lo confesso sono riuscita a cogliere la sua essenza solo vivendoci.

L’anima di Iglesias si percepisce passeggiando per le stradine lastricate del suo delizioso centro storico, raccolto, ma pregno di storia e suggestioni.

Il centro, caratterizzato da viuzze, piazzette, palazzi storici (con i tipici balconcini, realizzati in ferro battuto) e dalle sue numerosissime chiese, dei veri capolavori dell’architettura religiosa.

Il cuore della cittadina medievale si deve apprezzare senza fretta, assaporando ogni scorcio e guardandosi intorno. Difatti volgendo lo sguardo verso l’alto si può ammirare il “Castello Salvaterra” che svetta verso il cielo e domina la città offrendo una vista che spazia sino agli altri castelli del territorio con i quali in passato comunicava. 

Per affrontare meglio la salita al Castello è bene fermarsi in una delle panetterie locali per acquistare “Su Mustazzeddu”, ovvero la sfiziosa focaccia tradizionale Iglesiente, fatta con prodotti semplici e genuini come: il pomodoro, l’aglio e il basilico, che delizia i palati e soddisfa le papille gustative di tutti.

Costeggiando la “Fortificazione Medievale”, sembra quasi di tornare fino a quell’epoca lontana, quando le possenti mura erano intervallate da ben venti torri merlate e il Castello con le sue tre torri era circondato da una palizzata di legno e un fossato che rendevano difficoltoso l’accesso dei nemici. Se ci si lascia trasportare dalla fantasia, si possono immaginare sbandieratori, balestrieri, artigiani o i coniatori di Alfonsini d’argento. Rivivere quei momenti ormai andati è possibile, poiché ogni anno ad agosto, in occasione del Corteo Medievale e del Torneo dei Balestrieri, il borgo iglesiente torna indietro di ben settecento anni, fino all’epoca medievale, permettendo a tutti i curiosi di capire meglio quel periodo storico.

Oltre alla dominazione Pisana, il borgo ha subito anche quella spagnola, è come altre sei città sarde, Iglesias divenne Città Regia, assorbendo la cultura e le tradizioni Catalano-Aragonesi. E quell’influsso iberico si fa sentire ancora oggi durante le celebrazioni dei riti pasquali. Difatti nella settimana che precede la Pasqua, a Iglesias si svolgono i sacri e solenni riti della “Settimana Santa”, organizzati dall’Arciconfraternita del Santo Monte, ripetendosi come allora, non solo nella forma, ma anche nello spirito.

Sa Cida Santa” ha assunto un valore sempre più simbolico per la comunità locale che malgrado la modernità attende con trepidazione lo sfilare dei simulacri e del corteo.

Ciascun dei riti ha una sua propria particolarità, ma l’espressione più toccante dell’intera Settimana Santa, è senza dubbio la processione del Descenso del Venerdì Santo, quando dopo il tramonto, tutta la cittadina si ferma per commemorare l’avvenimento più importante dell’anno liturgico.

Nel centro storico, protetto dalle mura medievali, il corteo dei fedeli, avanza lento, nelle vie illuminate dal chiarore delle lucerne affisse alle mura dei palazzi storici, dietro le statue di Gesù e della Madonna, i “Babballottis” vestiti di bianco che rappresentano gli antichi flagellati e i “Germani”, i confratelli del Santo Monte, con indosso l’abito bianco, guarnito di fiocchi neri e un cappuccio appuntito. 

Qui ad Iglesias non ci facciamo condizionare dalla pioggia o dal maestrale, i riti si svolgono con qualsiasi condizione meteorologica!  Infatti durante “Sa Cida Santa”, i fedeli incedono senza timore a passo cadenzato, regolato dal ritmo delle martellanti “matraccas”, gli antichi strumenti lignei dentellati, che contribuiscono a rendere l’atmosfera commovente e surreale, affascinando i presenti, a prescindere dal credo religioso.

Nell’ultimo decennio la popolarità di queste sorprendenti celebrazioni è cresciuta attirando fedeli, curiosi e devoti da ogni parte dell’Isola e della penisola. 

Se volete regalarvi delle belle emozioni, venite a verificare con i vostri occhi! Non ve ne pentirete…

A si biri kitzi!  (A presto)

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5 commenti

  1. Articolo scritto come sempre con grande competenza e conoscenza delle tradizioni della cittadina di Iglesias. Una lettura piacevolissima e ricca di curiosità!

    • Iglesias città stupenda me ne sono innamorato 40 anni fa e mi è rimasta e mi rimarrà sempre nel cuore, questa cittadina tranquilla ma nello stesso tempo fantastica

  2. La mia città Iglesias, da cui manco dal 1972, di cui sento tanta nostalgia è ricca di storia e di bellezze naturali. Sta sempre nel mio la mia mente e nel mio cuore

  3. Bellissima descrizione della nostra Iglesias ,grazie Clelia

  4. Clelia mi auguro veramente dopo questo periodo che l’umanità possa uscirne migliore in tutti i sensi …con maggiori consapevolezze….e spero che il ritorno alla normalità non ci faccia dopo un breve periodo dimenticare tutto. Bello e complimenti per l’articolo che condivido con piacere ♥️🌈

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