ANTEPRIMA NAZIONALE IL 3 MARZO AL CINEMA LUMIERE DI BOLOGNA PER “L’AGNELLO” DI MARIO PIREDDA

di BRUNO CULEDDU

“L’Agnello” di Mario Piredda sarà presentato in anteprima nazionale il 3 marzo a Bologna. La pellicola sarà quindi in Sardegna il 5 marzo, mentre arriverà nelle sale di tutta Italia a partire dal 26 marzo.

Dopo il felice debutto alla Festa del Cinema di Roma è tanta la curiosità verso il primo lungometraggio del regista sassarese, che vanta già in curriculum un David di Donatello per il Miglior Contrometraggio (vinto nel 2017 da “A casa mia”).

La protagonista di “L’Agnello” è una diciassettenne immersa in una difficile situazione familiare, Anita.

La ragazza vive in Sardegna in una famiglia semplice, dedita alla pastorizia.

Al padre, da tempo affetto da problemi di salute, viene diagnosticata una forma di leucemia che non gli fornisce scampo, se non con un trapianto. I tempi per una donazione di midollo compatibile per l’operazione sono troppo lunghi rispetto al progredire della malattia e, anche se i parenti hanno più probabilità di essere compatibili, non lo sono né Anita né suo nonno Tonino – un vecchio pastore che abita su un altopiano accanto a un’area militare. Jacopo ha un solo fratello, Gaetano, che vive dall’altra parte dell’Isola. I due non si parlano da anni a causa di un feroce litigio che non sembrano intenzionati a dimenticare. Con l’aiuto del nonno, ad Anita non resta che presentarsi a casa dello zio, determinata a ricucire gli strappi del passato, pur di convincerlo a fare le analisi che potrebbero salvare la vita di suo padre.

Anita è interpretata da Nora Stassi mentre Jacopo, il padre, e Tonino, il nonno, sono impersonati rispettivamente da Luciano Curreli e Piero Marcialis.

Nei panni di Gaetano, lo zio, troviamo invece Michele Atzori.

Mario Piredda, oltre al soggetto, ha firmato con Giovanni Galavotti la sceneggiatura.

Le musiche sono di Marco Biscarini, il montaggio di Corrado Iuvara. Costumi di Stefania Grilli, scenografia di Pietro Rais, fotografia di Fabrizio La Palombara, suono di Piero Fancellu (Presa Diretta).

Produttore: Ivan Olgiati, Chiara Galloni, Richard Magnien, Marie Mouchel-Blaisot.

“L’Agnello” è stato sostenuto da: Regione Autonoma della Sardegna, Sardegna Film Commission, Cineteca Sarda.
“Sono partito con l’idea di girare un film di pseudo-finzione, raccontando le traversie quanto mai attuali di un padre e una figlia che vivono vicino a un’ipotetica base militare in Sardegna.” – scrive Piredda nelle note di regia – “Non è una situazione straordinaria: il territorio sardo, infatti, ospita il 60% di tutto il demanio militare italiano. La Sardegna è un’isola poco abitata e si trova in una posizione strategica al centro del Mediterraneo: è stato il posto ideale dove collocare la maggior parte delle basi militari interforze, che dalla metà del secolo scorso hanno progressivamente sottratto alla popolazione porzioni crescenti di territorio. Tra i luoghi più noti alle cronache, ricordiamo i poligoni militari di Teulada e Quirra, che hanno come principale attività la sperimentazione di nuove armi e la guerra simulata, in aree naturali che si estendono dall’entroterra al mare. Ai margini di questi territori, secondo le stime, l’incidenza tumorale ha raggiunto picchi altissimi imputabili all’ingente presenza di polveri radioattive, residui delle esplosioni e delle esercitazioni. Della relazione tra attività militari e salute si parla da quasi vent’anni: in vari documentari, in inchieste giornalistiche, nelle aule dei tribunali: è una relazione che non riguarda solo i soldati, ma anche i pastori, i civili che lavorano nelle basi e gli abitanti dei centri vicini. È un dato di fatto per chi vive in Sardegna, ma è meno noto per tutti gli altri. Sono partito da una delle tante storie di persone che risiedono in quei territori, in cui la convivenza forzata tra civile e militare è ordinaria quotidianità. È proprio in questa normalità che ho scelto di ambientare il racconto, cercando di realizzare un film non esplicitamente di denuncia, cioè senza oltrepassare il “limite invalicabile” della base militare, inaccessibile ai personaggi così come lo è nella realtà.”

“L’Agnello resta per me un film ambientato in un territorio e non su un territorio,” – prosegue il regista – “con al centro un dramma famigliare che potrebbe essere raccontato in qualunque parte del mondo.

Il punto di vista è quello di una ragazza di diciassette anni, in piena ribellione da una condizione sociale e culturale che a stento riesce a comprendere, perché è troppo maldestramente impegnata – ma determinata – a risolvere il problema della malattia di suo padre e a ricucire i rapporti all’interno della sua famiglia. Il film affronta il conflitto tra un’adolescente e l’eredità lasciata, per non dire imposta, dalle generazioni precedenti, in un’altalena emotiva di lotte e rassegnazioni di fronte a un mostro invisibile che, per quanto ben mimetizzato, è sempre presente.

Cose piccole e rapporti umani, queste sono rimaste le mie priorità, e ho cercato di metterle in scena con un linguaggio personale, intimo, già sperimentato nei miei lavori di cortometraggio precedenti, trattando il dramma con leggerezza, lasciando ai personaggi la capacità di uscire dal tragico della loro esistenza.”

Non vediamo l’ora di vederlo.

Il film sarà presentato in anteprima il 3 marzo alle ore 20:00 presso il Cinema Lumière di Bologna.

Saranno presenti Mario Piredda e Nora Stassi, forte della  “Menzione Speciale per l’Interpretazione” ricevuta alla Festa del Cinema di Roma.

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Un commento

  1. Dramma nel dramma. Complimenti al regista

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