A PAVIA, PER LA FESTA DI SANT’ANTONIO ABATE, NEL CIRCOLO CULTURALE SARDO “LOGUDORO”, PICCOLO FALO’ E DEGUSTAZIONE DEI DOLCI TIPICI DELLA TRADIZIONE SARDA

Pavia, Circolo sardo Logudoro, Torte caratteristiche per Festa di Sant’Antonio abate, 18.01.2020

di PAOLO PULINA

Anche quest’anno, nella ricorrenza della festa di Sant’Antonio Abate (il santo che ha regalato il fuoco agli uomini rubando al diavolo un tizzone ardente e che, per questo, non solo in Sardegna viene chiamato “sant’Antonio del fuoco”: nel volume “Fiabe italiane” lo scrittore Italo Calvino racconta da par suo questa leggenda), le donne del Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia (presieduto da Paola Pisano)  hanno preparato le caratteristiche torte della tradizione sarda – “sos cogones” di Sant’Antonio, tipo di focacce decorate con bucce di arancia, marmellata e sapa –  da offrire ai partecipanti alla festa.

Previa autorizzazione dei vigili del fuoco presenti all’evento (data l’ordinanza della Regione Lombardia che vietava l’accensione dei tradizionali falò a causa delle alte concentrazioni di polveri sottili nell’aria dell’ultima settimana), in rapporto alla bella giornata che si è rivelata il sabato 18 gennaio, preceduto a Pavia da abbondanti piogge durante tutta la notte del 17, sia pure in dimensioni minori è  stato organizzato anche  “Su Fogarone de santu Antoni”, il falò di sant’Antonio, secondo un’usanza che si tramanda in molte regioni d’Italia, compresa la Lombardia.

Nel pomeriggio di sabato, quindi, nel cortile interno della sede del “Logudoro”, è stato possibile accendere un piccolo falò. Dopo la benedizione augurale da parte del parroco della chiesa di Santo Spirito, don Vittorino Vigoni, i presenti hanno percorso attorno al falò sei giri (che hanno un significato propiziatorio o di ringraziamento per grazie ricevute), tre volte in senso orario e tre volte in senso antiorario, tenendo tra le mani chi una bottiglia di vino e chi uno dei dolci tipici, specifici di questa festa.

Dopo questi movimenti, i partecipanti a questo rito della più genuina tradizione sarda, utilizzando un pezzo di sughero annerito sulla brace, hanno tracciato il segno della croce sulla fronte.

L’ animazione musicale dell’evento è stata curata dal cantautore Antonio Carta, socio del Circolo.  Alla fine, per tutti, un fumante piatto di malloreddus e salsiccia.

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