STORIA, FEDE E MEMORIE FAMILIARI: INTRECCI AL CONVENTO DI MONTE RASU NEL LIBRO DI LUCIANA FALCHI GIANNASI

il convento di Monte Rasu

di LUCIA BECCHERE

«Monte Rasu è il luogo fatato della mia infanzia, il mio luogo dell’anima dove fede e storie si fondono magicamente». Così Luciana Falchi Giannasi, autrice del libro L’antico convento di Monte Rasu (Associazione don Francesco Brundu) in cui la scrittrice nuorese, laurea in giurisprudenza ed ex insegnante, ha voluto ricostruire l’origine di Monte Rasu dando voce ai silenzi sacri impressi nei luoghi e riproponendo vicende storiche, familiari e spirituali che si snodano fra il XIII e il XIX secolo. Le pagine del testo che ci consegnano fonti documentarie, aneddoti e insegnamenti preziosi e narrano anche delle antiche origini francescane del Monte Rasu, lasciano trasparire la cura e il garbo con cui l’autrice si è approcciata ai temi trattati e come, pur nel rispetto del rigore delle fonti, li affronti con grande coinvolgimento personale tanto che le vicende si ammantano di religioso rispetto nel timore di profanarne i ricordi.

L’opera è un atto di fede ma anche un atto d’amore verso i suoi antenati che in quei luoghi hanno lasciato l’impronta indelebile del loro passare e dove, grazie ad un mirato lavoro di ricerca, l’autrice ricostruisce la nascita di Monte Rasu, il sorgere e il diffondersi del primo francescanesimo, la storia familiare che si intreccia con la storia di un popolo. È stato frate Giovanni Parenti ad approdare per primo nel piccolo convento appena nato, a predicare la preghiera e la povertà assoluta nei borghi vicini seguendo l’esempio del poverello d’Assisi. Nel testo, oltre l’organizzazione amministrativa francescana, l’autrice ci ripropone anche la dominazione dei Savoia in Sardegna, le conseguenti trasformazioni del territorio fino all’incameramento dei beni della Chiesa (1855) e la vendita dell’intera proprietà di Monte Rasu, (1860) alla Società Beltrami & C. da parte della Cassa Ecclesiastica.

Sarà il conte fiorentino Pietro Beltrami 1812/1872 – che pur avendo favorito lo sviluppo economico e l’ammodernamento imprenditoriale in varie zone della Sardegna era denominato “Attila delle Sarde Foreste” per averle disboscate con il solo criterio del guadagno – il nuovo proprietario di Monte Rasu, lui ad averne stravolto il senso dei luoghi tanto che perfino l’antica chiesetta venne sconsacrata e adattata a spazi abitativi. Erano appena trascorsi dieci anni, quando l’intera proprietà venne ceduta a Innocenzo Azzaroli 1818/1877 che ne farà la sua dimora abituale. Giuseppina figlia della vedova di Azzaroli morirà a soli 40 anni lasciando vedovo Battista Pellegrino Giannasi (1883) che si unirà in seconde nozze con Carolina Albertazzi (1899). Pellegrino, che ha avuto il grande merito di riunire nelle sue mani tutta la proprietà che si era frastagliata fra i numerosi eredi di Azzaroli, riporterà Monte Rasu alla sua originale destinazione, grazie alla sua lungimiranza e alla sua capacità imprenditoriale. Il 2 agosto 1927, in occasione del VII centenario della morte di San Francesco verrà restituita al culto una parte della chiesa – la seconda verrà aperta al pubblico l’anno successivo – e da quella data il 2 agosto ogni anno si svolge il pellegrinaggio francescano verso il monte Rasu dove ancora oggi le ossa di Pellegrino Giannasi riposano accanto a quelle di Frate Giovanni Parenti mentre Carolina verrà ricordata da tutti per la sua bontà e la sua fede.

Sarà proprio Gina, figlia di Carolina, moglie dell’ingegner Bachisio Falchi nonché madre della nostra scrittrice Luciana Falchi Giannasi, prima della sua morte (1973) a passare il testimone alla figlia che con questo atto d’amore e di fede esaudirà il suo desiderio portando a termine il nobile cammino intrapreso dalla madre nel consegnarci le memorie di quei luoghi sacri.

per gentile concessione de https://www.ortobene.net/

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2 commenti

  1. Il conte Beltrami non era fiorenti ma romagnolo, così come Innocenzo Azzaroli (di Lugo). Azzaroli e Beltrami parteciparono ai moti degli anni ’40 dell’Ottocento e l’Azzaroli “ne ebbe medaglie ed onori” …

  2. Il pellegrinaggio da Bono a Monterasu si svolge il 2 di agosto da ben prima del 1927, come si può appurare leggendo ad esempio il Valery

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