DAL 9 NOVEMBRE ALL’8 DICEMBRE PRESSO IL MUSEO DELL’OSSIDIANA DI PAU, LA MOSTRA “SET ME FREE” DI PAULINA HERRERA LETELIER

Set me free

Pietra nera e Tracce di pietra nera

Paulina Herrera Letelier

9 Novembre – 8 Dicembre

Presentazione dell’opera pubblica ore 17.30 Pizza Funtanedda e Via degli Ulivi, comune di Pau

Vernissage ore 18:00 Museo dell’Ossidiana di Pau

La mostra è visitabile tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18

La mostra Set me free raccoglie oltre 30 opere dell’artista, designer e architetto Paulina Herrera Letelier, nata in Cile, cresciuta in Messico e trapiantata in Sardegna da più di dieci anni.

L’esposizione nasce in occasione della presentazione ufficiale al pubblico di due importanti interventi realizzati dall’artista nel Comune di Pau: Pietra nera e Tracce di pietra nera, a seguito di un bando pubblico che ha visto Paulina Herrera Letelier vincitrice.

Le due opere, di grandi dimensioni, si palesano come un nuovo approccio al muralismo ad oltre ottant’anni dalla sua nascita in Sardegna: la pittura, lascia spazio alla tridimensionalità, i piani cambiano e così, necessariamente, anche il punto di vista.

I due interventi raccontano la nascita dell’ossidiana, sa perda crobina, elemento caratterizzante dell’identità del territorio del Monte Arci, dove, dalle rocce scheggiate, affiora la pietra nera, che si mostra nella sua singolarità solo a contatto con la luce.

Così come per la tessitura, che vede l’artista coinvolta ormai da diversi anni, soprattutto come designer, anche i cementi, i ferri e le pietre che compongono le opere diventano un susseguirsi di pieni e vuoti, di movimento e cambi di prospettiva, un mutuo scambio fra fluidità e compattezza, fra luci e ombre, in continuo cambiamento.

Le opere esposte all’interno degli spazi del Museo dell’Ossidiana, riprendono il medesimo discorso e linguaggio. Dalla formella in cemento che mostra e contemporaneamente cattura il soggetto, così come alcune opere in ceramica, dove i graffi, riportano ai gesti più ancestrali, alla ricerca e solo infine alla scoperta, ai disegni ad acquerello che isolano completamente il soggetto dallo sfondo e richiamano le forme delle opere all’esterno.

Gli intrecci di piani e volumi ritornano anche nelle Fili-forme, circuiti di linee ceramiche bidimensionali che rappresentano i più elementari volumi tridimensionali, in un continuo gioco ottico di apparenze tangibili e nell’inedita installazione in metallo esposta nella terrazza del museo.

La mostra inserita nel circuito Ossid_Azioni #16 del Museo dell’Ossidiana di Pau è a cura di Chiara Manca / MANCASPAZIO. 

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