COMPETENZA E PROFESSIONALITA’: LUCIA COSSU E L’AMORE PER LA SUA TERRA NEL SEGNO DELLA CULTURA

ph: Lucia Cossu
di ANTONIO CARIA

Pozzomaggiore è sinonimo di Ardia, sono tre, infatti, le corse che si svolgono in questo paese del Meilogu: San Giorgio, San Pietro e San Costantino. Quest’ultima tra le più conosciute e apprezzate in Sardegna, richiama una gran moltitudine di turisti la sera del 6 e la mattina del 7 luglio, in concomitanza con quella che si tiene a Sedilo.

Tuttavia questo paese del Meilogu non è solo equitazione, settore sul quale sta puntando molto in questi ultimi anni, ma è anche cultura, tradizioni e paese natio di alcuni personaggi illustri, come Antonio Maria Pinna (poeta “A taulinu” tra i più apprezzati nel panorama letterario isolano), Tonino Oppes (per anni giornalista della RAI e affermato scrittore) ed Edvige Carboni.

In campo musicale come non citare l’Associazione Culturale e il Cuncordu “Planu de Murtas”, affermate formazioni musicali che riscuotono consenso e applausi nelle piazze e nelle manifestazioni in cui vengono invitati per esibirsi.

Da qualche anno è salita alla ribalta anche Lucia Cossu, professoressa di storia e filosofia, quest’anno presso il liceo scientifico di Sorgono. Una professione, questa, che coniuga perfettamente con un’altra attività che la tiene molto impegnata e che le sta dando grandi soddisfazioni: la presentatrice e coordinatrice di eventi culturali.

Competenza e professionalità fanno si che la sua presenza venga richiesta in molti paesi per presentare manifestazioni culturali, libri, conferenze, serate di folklore e premi letterari. Ma lasciamo che sia lei stessa a raccontarci come nasce questa passione. “Tutto è nato in maniera fortuita, quando qualche anno fa, nel 2012, su Cuncordu Planu de Murtas di Pozzomaggiore mi ha chiesto se alla presentazione del loro primo cd avessi avuto piacere di fare un intervento. In quell’occasione mi ha visto e sentito Antonio Maria Pinna, il nostro poeta pluripremiato che mi chiese di presentare il premio di poesia “Giorgio Pinna” e in seguito di far parte della giuria e dell’organizzazione. Da lì nacque una bella e importante amicizia. Antoni Maria è un poeta moderno: i suoi sms poetici mi accompagnano nei momenti più importanti.Piano piano ho iniziato a presentare libri e manifestazioni culturali in tante località della Sardegna. Per me non esiste una cultura di serie A e una di serie B perché la divulgazione della cultura la si può fare sia in un’importante conferenza che sul palco di una festa di un piccolo paese. Spesso nei social facebook, instagram e twitter pubblico anche aspetti culturali più ‘privati’ lontani da un palco o dai riflettori. Qualche tempo fa, ad esempio, ho condiviso una foto dei miei studenti che durante un momento conviviale a scuola ballavano il ballo sardo. Il loro fare e vivere la cultura sarda è una pratica, non si può definire folklore tantomeno una cultura minore. Canto a tenore, organetto e ballo sardo sono il nostro sentimento vivo, il sentimento di un popolo che si tramanda e resiste”.

A tuo modo, quali sono i paesi in cui è più radicata la cultura sarda e quali invece, dove si va verso una modernizzazione? “In questi anni ho avuto l’opportunità di conoscere e visitare molte località dell’isola e ho notato un forte ritorno alle tradizioni: la riscoperta del cibo locale, di un particolare canto o tipo di abito. Non credo ci siano paesi dove si tende a pardere l’identità perché le nuove generazioni le stanno riscoprendoe vivendo. Non solo in Barbagia l’attaccamento alle antiche usanze è forte, ma lo è in tante parti dell’isola: Logudoro, Barigadu, Mandrolisai, solo per citarne alcune. Ad Aidomaggiore ad esempio, ho trovato una piccolissima comunità, che vive intensamente le sue tantissime tradizioni radicate e forti”.

C’è qualche personaggio caratteristico che ti ha colpito di più? “In questi anni sono diventata amica di tante persone, scrittori e poeti, suonatori di organetto, coristi e tenores, gruppi folk, direttori di coro, sindaci spesso in prima linea nella difesa della cultura. Un personaggio che ho apprezzato molto è stato Paolo Pillonca. Eravamo amici, mi recitava intere poesie e gare poetiche, passava dalla cultura calcisticaalla barzelletta, alla citazione di Dante. Trasmetteva passione. Una figura chiave per la poesia sarda. Paolo divulgava in modo semplice e coinvolgente la nostra cultura, facendotela amare veramente”.

Se cito Tonino Oppes … “Anche lui, giornalista pozzomaggiorese, è una figura importante della nostra cultura, con i suoi libri e la difesa dei paesi e della loro peculiarità”.

Dal punto di vista culturale cosa vuoi insegnare? “Vorrei che i miei studenti acquisissero uno spirito critico ed un pensiero complesso. Il nostro compito è quello di dare, di saperli ascoltare e coinvolgerli sempre. Nelle mie lezioni restituisco importanza alla storia, alla poesia e alla letteratura sarda, è doveroso conoscere la nostra storia completamente assente nei libri di testo. I ragazzi rispondono con entusiasmo: sono appassionati, sono belli! Molti miei studenti parlano in sardo. Essere bilingue è una fonte di arricchimento. Non èvero che parlare in sardo impoverisce, ma è esattamente l’opposto”.

La cultura è fondamentale per risolvere il problema dello spopolamento? “Questo è un fenomeno complesso sul quale si riflette da diversi anni. Credo che la cultura sia una delle ricette. Ti faccio l’esempio di Bonorva che sta scommettendo sul museo multimediale Poetas perché la poesia a bolu e a tavolino, Paulicu Mossa e Pepe Sozu sono un patrimonio importante di Bonorva. Puntare sulla cultura immateriale e sulla cultura materiale, le ultime scoperte archeologiche e le domus, unire poesia e archeologia, significa creare un circuito che non solo favorisce le visite di turisti e appassionati a Bonorva, ma significa attivare una rete nel Logudoro. E’ un arricchimento per questo paese del Meilogu che, in questo modo, combatte e vince la battaglia contro lo spopolamento. Dobbiamo riuscire a valorizzare ciò che ogni paese possiede. Le altre attività culturali che mi tengono occupata in questo momento oltre al Museo Poetas di Bonorva, sono i premi letterari ‘Montanaru’ di Desulo, ‘Cambosu’ di Orotelli e ‘Giorgio Pinna’ di Pozzomaggiore. Tutti questi sono esempi felici di utilizzo del messaggio della poesia e della letteratura come volano di sviluppo e di crescita delle Comunità”:

Hai mai pensato di fare politica? “Mi è stato chiesto tante volte. Mi è sempre piaciuta la politica e la seguo con interesse. E’ importante che i giovani riscoprano la passione politica e il suo alto valore come guida della società e dello Stato. Dobbiamo riprendere a fare politica con amore”.

Un tuo appello al Governatore Christian Solinas. “Potenziare la cultura sarda in tutti i suoi aspetti, soprattutto la lingua che va valorizzata e tutelata. Molto spesso non ci rendiamo conto che il sardo sia una lingua. Se tu osservi la scrittura, ognuno scrive come vuole senza utilizzare una grafia. Spero che ci siano interventi in tutti i settori della cultura, ma in modo particolare sulla lingua”.

articolo rilanciato per gentile concessione della RIVISTA LACANAS

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

4 commenti

  1. Bellissimo articolo che descrive Lucia in modo semplice lo spessore culturale sia in ambito folcloristico che professionale. Stimata e molto apprezzata da chi interagisce con lei

  2. L’abbiamo sempre saputo che Lucia è una persona splendida

  3. Per noi del Cuncordu planu de murtas, Lucia Cossu rappresenta nella sua semplicità e competenza un faro che illumina le tradizioni della nostra isola, una ricchezza per la nostra comunità, attraverso la passione ed il costante impegno sociale nel documentarsi, una vera immagine di valore assoluto!! Noi del Cuncordu le auguriamo ogni bene!! 👏👏

  4. Bravissima. Non la conosco personalmente ma ciò che fa è importantissimo.👏👏👏🌹

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *