ANDREA MULAS IL MESSAGGERO NURAGICO CORRERA’ LA MARATONA DI LONDRA: CORRE PER FAR CONOSCERE LA SARDEGNA

di IGNAZIO DESSI'

 “Corri… con passo da Gigante, corri… per portare nel mondo un messaggio del tuo popolo e per farlo conoscere in posti lontani”. Sono le parole con le quali Andrea Mulas, 46 anni, di Oristano, apre la sua locandina di MessaggeroXXX. Parole adeguate e di buon auspicio. Parole che parlano dell’amore per la sua terra: la Sardegna.  Lui in effetti corre. Corre per le strade del mondo. Lo fa con passione particolare. Partecipa alle maratone più importanti indossando un costume tradizionale sardo non per vincere ma per realizzare il suo grande sogno: far conoscere la sua Isola, la sua cultura millenaria e trasmettere una testimonianza di fratellanza universale. Per questo ha lanciato da tempo il progetto Message, coinvolgendo persone di tutte le età, appartenenze sociali e vocazioni. 

Un lavoro appassionato e senza soste. Adesso il singolare maratoneta sta preparando un altro ambizioso progetto: partecipare il 28 aprile 2019 alla prossima Maratona di Londra (la trentanovesima), una delle più famose al mondo, e recapitare stavolta un messaggio alla regina Elisabetta e ai reali di Windsor. Se riuscirà ad incontrarli consegnerà loro anche un prestigioso regalo: la Carta de Logu degli Arborea.

“Voglio rendere omaggio alla regina – spiega il corridore erede ideali degli antichi Shardana – e attraverso la mia testimonianza, da MessaggeroXXX, tenterò di farle comprendere la cultura e l’identità del mio popolo e della mia Isola. Gli spiegherò che una nostra sovrana, Eleonora, ancora prima di lei è stata giusta, emanando leggi  eque”. Aggiungerò con garbo però che la famosa Judikessa “mai avrebbe permesso che le nostre tombe venissero svuotate impunemente”.

Infatti, continua il runner, “nel 1851 degli inglesi capitanati da Lord Vernon, a quanto sembra, depredarono il Sinis grazie all’aiuto e la connivenza di alcuni signorotti dell’antica città di Oristano. Ce lo racconta il  canonicoSpanu, e potrebbero non essersi limitati a quella sola zona. Lord Vernon arrivò a Tharros e come pare trovò preziosi reperti che attribuì a popoli Egizi, Cartaginesi, Africani. Non potremo mai sapere quanta storia ha portato via dalla penisola del Sinis, e quanto di conseguenza non sapremo mai delle nostre origini. Oggi i tesori di Tharros che il nobile inglese prelevò potrebbero addirittura trovarsi tra quelli esposti al British Museum. Dovrebbero invece rientrare in Sardegna. Porterò con me per questo anche una lettera di storici locali da lasciare alla regina”.

A documentarsi sul Web si apprende che il Lord inglese, a metà ottocento, scoprì a Tharros 14 tombe cartaginesi, ma non si è mai saputo cosa sia stato dei reperti trovati al loro interno. Una cospicua collezione di reperti provenienti da Tharros in possesso del British Museum, invece, pare sia stata acquistata dal museo londinese nel 1856, dal museo di Cagliari.

La speranza è che Elisabetta d’Inghilterra, nel caso, “si renda artefice della restituzione dei nostri reperti  archeologici, oppure della possibilità di attivare un gemellaggio e allestire qualche esposizione nella nostra Isola”. Inoltre il corridore della Terra dei nuraghi, si augura che “vengano bandite le aste con cui si vendono reperti archeologici sardi”. Si vuole rivolgere perciò alla regina ma anche ai principi inglesi. “So per esempio – afferma – che Henry è molto sensibile a certi argomenti”.

L’intraprendente maratoneta del Sinis non è nuovo a exploit del genere. Nel 2015 fece parlare di sé quando partecipò alla Maratona di New York indossando l’abito tradizionale sardo, per promuovere la Sardegna e in particolare l’area della sua provincia, ma al suo attivo ha ormai tutta una serie di iniziative di questo tipo.

Anche stavolta l’ambasciatore della sardità non andrà all’appuntamento a mani vuote. “Una sovrana  va omaggiata con doni appropriati – dice – Dunque una navicella Shardanasolcherà idealmente il mare, portando alla Regina d’Inghilterra i doni della nostra terra: eccellenze enogastronomiche, prodotti tessili, monili e tanto altro. Tutti potranno contribuire, donando al messaggero i loro manufatti da portare alla corte dei sovrani britannici”.

Una pacifica invasione di testimonianze sarde in Terra anglosassone. Doni dell’antica Isola delle torri, quella del più valoroso tra i Popoli del mare. E sarà inoltre l’occasione per lasciare un invito ufficiale ai regnanti inglesi: quello di partecipare prima o poi a qualcuna delle sagre più belle della nostra Isola, “magari alla Sartiglia o alla corsa degli scalzi di Cabras. Sarebbe un modo davvero interessante per loro di scoprire i tesori della nostra Terra”. Mulas spera che l’iniziativa trovi anche l’interesse della Regione Sardegna e si augura  di tornare dalla spedizione in Gran Bretagna con risultati tangibili. Ma a suo avviso ne varrà comunque la pena. “In ogni caso – sostiene – sarà per me un grande risultato poter salutare i miei conterranei che in quelle contrade lavorano e lottano per realizzare al meglio le loro esistenze”.

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