UN’ESPERIENZA CHE TI CAMBIA LA VITA: MARTA SERAFINA HA LASCIATO TORTOLI’ PER APPRODARE A BARCELLONA

di CHIARA SCHIAVONE

Marta Serafini è una ragazza tortoliese di 28 anni che dall’età di 22 vive e lavora a Barcellona, in Spagna. Dopo aver conseguito la laurea triennale in Media Design e un Master in CGI e CGI advanced con Houdini, è diventata un Trainer/Professoressa di Houdini in Fx animation 3D e Film School.

Marta ci racconta: «No, non faccio magie e non mi rinchiudo nelle casseforti sott’acqua. Houdini è un software avanzato di 3D con il quale si lavora molto bene sia nel tema di animazione, che in quello delle simulazioni e del modellato procedurale. A chi non è capitato di andare al cinema e vedere un edificio crollare, qualcosa esplodere con fuoco e fumo o un’onda anomala investire la città ? Noi creiamo tutto ciò che non si può girare con una videocamera. Il modellato procedurale significa invece realizzare un set-up. Un esempio potrebbe essere il panorama della città antica che si vede davanti a Daheneris sul dragone spara-fuoco. I nostri alunni ricevono un master di formazione avanzata che possa aprire loro le porte delle grandi aziende di produzione di film, presenti in Europa, negli Stati Uniti o nel resto del mondo. Ebbene si! Sono molto orgogliosa dei miei ragazzi». 

Come mai proprio la Spagna? Inizialmente la scelsi per studiare e vivere esperienze diverse e di impatto lavorativo. Infatti in italia non trovai niente che fosse al livello del master che frequentai qui. Infine, proprio come tanti altri italiani, mi innamorai di Barcellona e decisi di restare.

Com’è stato il primo impatto con la realtà spagnola? Hai incontrato qualche difficoltà particolare? E’ stato tutto molto bello ed impetuoso. Inizialmente però, a causa dello studio, non ho avuto molto tempo per girare la città. Le strade che ho percorso non sono sempre state in discesa. Ero da sola e non parlavo bene la lingua, anche se lo spagnolo per un italiano non è così difficile dopotutto. I primi mesi, a fine giornata, hai sempre qualche mal di testa. Meglio sapere anche un minimo di inglese, è un buon salvagente.  Col tempo mi sono creata dei nuovi gruppi di amici:specialmente perchè qua gli italiani rappresentano una delle comunità più grandi e tra di noi ci si aiuta.

Cosa ti sta donando questa esperienza sia dal punto di vista professionale e umano? Purtroppo nella mia terra d’origine è più difficile approfondire le conoscenze nel mio campo,mentre qua in Spagna, ho maggiori opportunità di crescere e maturare professionalmente. Inoltre mediante le conoscenze fornite dalla scuola mi capita di entrare in contatto con le grandi imprese di Barcellona, Madrid e Londra. È molto interessante e stimolante.

Cosa fai al di fuori dell’ambiente lavorativo? Faccio quel che fanno tutti durante il tempo libero: amici, cene e aperitivi che finiscono sempre troppo tardi la sera. Vado a visitare esposizioni e mostre di artisti famosi e locali (qua a Barcellona non mancano mai), se posso scappare qualche giorno viaggio. Ho anche l’hobby degli acquari e della botanica, infatti casa mia è una giungla.

Hai mai avuto paura? Più che paura ho avuto insicurezze. Ti stai lasciando andare verso una nuova avventura, durante la quale le sensazioni sono tante. Ma sei felice nel farlo perchè sapere di inseguire i propri sogni spazza via ogni pensiero negativo. 

Ti manca la tua terra d’origine? Di cosa senti maggiormente la nostalgia? Mi manca la mia famiglia e la sensazione di immergermi all’interno della natura. Sento specialmente la mancanza delle mie coste, di quel mare cristallino e della sabbia bianca. Qua a Barcellona è necessario allontanarsi un po dalla città per trovare delle belle spiagge. Amo il posto in cui vivo ma non sopporto che,andando in pieno agosto a fare il bagno in Barceloneta (la spiaggia principale)ci sia il rischio di entrare in acqua e di uscirne con la crema solare di qualcun’altro. Sono nostalgica anche nei confronti della nostra cucina: però fortunatamente qui ci sono anche tanti sardi, che non hanno tardato ad aprire locali e ristoranti.  La sera, quando la mancanza della Sardegna ti opprime, puoi comunque degustare piatti e formaggi di importazione! 

La Spagna e la Sardegna hanno qualcosa in comune? Il popolo spagnolo è caloroso proprio come quello sardo, inoltre, dal punto di vista climatico, Barcellona e la Sardegna sono piuttosto simili. Anche le due lingue, il catalano e il castigliano, hanno molte cose in comune con la lingua sarda. 

Se un domani decidessi di tornare a vivere qua, come sfrutteresti le conoscenze acquisite? Probabilmente continuerei a insegnare oppure tornerei a lavorare come freelance per clienti esteri o marche italiane. Insomma, cercherei di aiutare ad arricchire la nostra terra.

Consigli ai giovani di intraprendere un’esperienza simile alla tua? Si. Credo che tutti dovrebbero farla poichè, anche se non per lunghi periodi, ti apre la mente e ti migliora come persona. Inoltre ti porta ad apprezzare quel che hai lasciato a casa e ti arricchisce di conoscenze. Io ringrazio la mia famiglia perchè, anche se lontana, mi è sempre stata accanto.

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