DA GHILARZA, IL GIOVANE PIANISTA FEDERICO MANCA: CON LA MUSICA HA GIA’ RAGGIUNTO TRAGUARDI INTERNAZIONALI DI SPESSORE

Federico Manca nella foto di Stefania Loriga

di ALESSIA ANDREON

Anche Federico, come tanti altri giovani allievi del conservatorio, arriva dalla fucina di talenti che sono le scuole civiche del territorio, che offrono anche nelle piccole realtà un’istruzione musicale di qualità.

Quando è nata la tua passione per la musica e per il pianoforte?Ho iniziato a sentire la passione per la musica quando ero abbastanza piccolo, intorno ai due anni mi incantavo a guardare le tastiere giocattolo nei negozi e a quattro anni guardavo in continuazione alcuni video di Elton John dove suonava il pianoforte. Quindi a nove anni ho iniziato a prendere lezioni private, in realtà non ho mai preso in considerazione l’idea di suonare un altro strumento e tuttora chiaramente non me ne pento.

Chi fa della musica una scelta di vita può vivere come un ostacolo, come un peso l’essere assorbito completamente dalla vita di pianista, soprattutto a vent’anni; A quali rinunce ti ha costretto? E, soprattutto, le hai vissute come tali? Certo, la vita di un pianista, e di un musicista in generale, costringe a tante rinunce, in primis l’enorme quantità di tempo che si deve dedicare allo studio quotidianamente, che spesso toglie la possibilità di passare del tempo con gli amici, o anche semplicemente di prendersi un momento di riposo per guardare la TV. Forse qualche anno fa, attorno ai 15 anni, sentivo il peso di questi piccoli grandi sacrifici, ora no; quando studio o seguo altre attività musicali penso che sia il modo migliore in cui possa spendere il mio tempo ed è semplicemente quello che desidero nella mia vita, pur con tutte le rinunce che comporta.

Che emozioni provi quando suoni? Sono tendenzialmente abbastanza timido e introverso, anche se con il tempo ho imparato a non darlo a vedere; quando suono cerco di esprimere tutto quello che ho paura di comunicare con le parole. In quei momenti è come se la musica che eseguo esprima esattamente quello che voglio dire e che ogni nota sia stata scritta appositamente per questo. Penso sia una delle sensazioni migliori che una persona possa provare.

Sei più o meno a metà del tuo percorso di studi; cosa consigli, con l’esperienza di oggi, a chi come te inizia a nutrire questa passione? Sicuramente il consiglio principale sarebbe quello di unire sempre la passione con l’entusiasmo e un pizzico di intraprendenza, penso che siano le componenti che più di tutto danno luce alla musica, rendendola così coinvolgente; in secondo luogo consiglierei di non lasciarsi spaventare dalle varie difficoltà che ogni musicista incontra in tutte le fasi del suo percorso. Altra cosa fondamentale penso sia vivere la musica nella sua interezza, interessandosi a tutti i generi e a tutte le forme di musica. Penso che spesso alcuni musicisti (soprattutto noi pianisti) siano troppo concentrati sul proprio strumento o sul proprio genere di musica, ma in questo modo si precludono la possibilità di venire a contatto con molta altra musica meravigliosa.

per gentile concessione de https://www.arborense.it/

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