LE ISTANZE DEGLI INGEGNERI SARDI NEL DOSSIER PER IL MINISTRO LEZZI A LECCE IL 23 E 24 NOVEMBRE PER LE “PROPOSTE PER IL SUD”

di MICHELE SALIS

Il dossier sulla Sardegna stilato dalla Federazione degli Ordini Sardi è incluso nel documento che verrà consegnato al Ministro per il Sud dal gruppo di lavoro del Consiglio Nazionale degli Ingegneri.

Quindici interventi fondamentali per far ripartire il tessuto produttivo regionale sardo secondo gli Ingegneri. È il contributo della Federazione degli Ordini degli Ingegneri della Sardegna alle “Proposte per il Sud” elaborato dal Consiglio Nazionali degli Ingegneri che sarà presentato al Ministro per il Sud Barbara Lezzi domani, venerdì 23, e sabato 24 a Lecce.

All’incontro con il Ministro saranno presenti, in rappresentanza dei tecnici sardi, i quattro presidenti degli Ordini regionali: Sandro Catta con il segretario Stefano Zuddas per Cagliari, Paolo Deroma per Nuoro, Giovanna Serra per Oristano e Lorenzo Corda per Sassari.

«Mitigazione del rischio idrogeologico, continuità territoriale, infrastrutturazione regionale, gassificazione, logistica delle merci e riconversione industriale. Sono questi i temi principali che abbiamo deciso di inserire dopo un produttivo confronto interno alla categoria – spiega Catta–. Porteremo le nostre proposte al Ministro assieme agli altri ingegneri italiani nella convinzione che possano rappresentare un buon punto di partenza per incidere sulle debolezze del nostro territorio».

Di seguito l’elenco generale dei temi (che nel documento (che verrà reso pubblico dopo l’incontro) sono accompagnati dall’indicazione puntuale degli specifici interventi proposti):

  • Sistema energetico e di distribuzione del gas naturale nelle aree urbanizzate della Sardegna;
  • Continuità territoriale per via aerea;
  • Lotta alla desertificazione dei suoli e attivazione di politiche di controllo, rinaturalizzazione e forestazione con materiali vegetali autoctoni;
  • Implementazione di sistemi di monitoraggio delle infrastrutture strategiche e del patrimonio edilizio strategico del territorio regionale;
  • Valorizzazione del waterfront di Cagliari;
  • Implementazione e potenziamento del sistema portuale principale della Sardegna;
  • Adeguamento SS n. 291 Sassari-Alghero, con completamento della sezione a quattro corsie;
  • Completamento ed adeguamento tecnico funzionale SS.131 Cagliari-Sassari “Carlo Felice”;
  • Realizzazione itinerario stradale costa Est-costa ovest (cosiddetta “Trasversale Sarda”);
  • Adeguamento e potenziamento della rete stradale del Sulcis Iglesiente;
  • Completamento nuova SS 125 (tratta Cagliari Tortolì).Completamento SS 389.
  • Riqualificazione del collegamento ferroviario tra la città di Nuoro e la dorsale RFI Cagliari-Sassari;
  • Infrastrutturazione di corridoi per l’implementazione di sistemi di trasporto collettivo a guida automatizzata (senza guidatore)finalizzata allo sviluppo della mobilità sostenibile e alla nascita di opportunità di riconversione industriale;
  • Interventi di mitigazione del rischio idrogeologico del territorio regionale;
  • Recupero e riconversione ai fini turistici e produttivi dei siti e delle strutture minerarie della Sardegna.

«Ci preme sottolineare il fatto – spiega in conclusione il presidente della Federazione Sarda Giuseppe Garau –che alcune delle problematiche che abbiamo evidenziato potrebbero essere risolte con le dotazioni finanziarie in essere. Troppo spesso ci si trova a fare i conti con lungaggini burocratiche, farraginosità dei procedimenti o semplice inefficienza dei soggetti attuatori. Come categoria riteniamo che sia necessario lavorare a nuovi processi nazionali di programmazione e spesa dei fondi strutturali europei, che consentano allo Stato ed alle Regioni l’utilizzo più celere dei fondi, da finalizzarsi principalmente al completamento delle opere strategiche di livello regionale o interregionale ed alla previsione di nuove, che siano da volano per tutti i comparti economici».

 

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