CHIARA VIGO, L’ULTIMA MAESTRA DEL BISSO: L’EVENTO IL 20 OTTOBRE A LONGUELO (BG) CON IL CIRCOLO “MARIA CARTA” DI BERGAMO

di ELISEO PITZALIS

Sabato 20 ottobre 2018 – Ore 16.30

APERTURA DEL CONVEGNO E SALUTO DI BENVENUTO DEL PRESIDENTE DEL CIRCOLO MARIA CARTA ELISEO PITZALIS

che presenterà

CHIARA VIGO

Durante il convegno verrà proiettato un documentario dal titolo:

“Chiara Vigo l’ultimo Maestro del Bisso”

Seguirà uno stacco musicale con FRANCESCO SAIU E LA SUA CHITARRA CHE CI PRESENTERÀ QUALCHE BRANO DEL SUO REPERTORIO

A CONCLUSIONE DELLA SERATA IL CIRCOLO MARIA CARTA OFFRIRÀ AGLI OSPITI PRESENTI UN PICCOLO RINFRESCO

Il Bisso, “La seta dell’acqua”, è un tessuto ottenuto da filamenti ricavati dalla bava di un mollusco, simile alle comuni “cozze” che gustiamo a tavola, ma molto più grande. Può arrivare anche a un metro e oltre di altezza dal fondo marino. Si chiama “Pinna Nobilis”, più nota col nome di “nacchera”. Il suo habitat naturale è il mare pulito e incontaminato, oggi sempre più difficile da trovare.

Il Bisso era usato in passato per preparare gli arredi sacri, per le vesti di Re e Regine e alti dignitari. Oggi la Pinna Nobilis è introvabile, tuttavia nell’isola di Sant’Antioco, nel sud –ovest della Sardegna, esiste un’oasi, dove il prezioso mollusco è sopravvissuto, cresce e si riproduce.

La “Seta dell’acqua” è mantenuta in vita grazie all’impegno costante di una donna, forse l’unica in tutta l’Europa, che ha conservato l’arte del bisso e continua tuttora a mantenerla in vita con enormi sacrifici.

Il suo nome è “CHIARA VIGO”. La signora del Bisso, come viene anche chiamata, raccoglie in fondo al mare parte della bava che secerne la nacchera, lavora questa bava con antichi procedimenti naturali, ripetuti varie volte sino a che dal quel grumo informe non si ottiene il filo finissimo, resistente, inattaccabile che dura nel tempo. Da questo filo si ottiene il prezioso tessuto.

Questo tessuto, dato anche il suo valore inestimabile non esiste in commercio; rappresenta comunque un valore prezioso per l’umanità ed è giusto conservarne il ricordo nel tempo, anche per chi verrà dopo da noi.

Il Direttivo del Circolo Culturale Sardo Maria Carta è riuscito ad ottenere un incontro con il Maestro Chiara Vigo e ha organizzato una conferenza sul bisso che si terrà il giorno 20 ottobre prossimo nella sala teatro oratorio di Longuelo, durante il quale la magia del bisso sarà raccontata per bocca della protagonista che da anni la custodisce.

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2 commenti

  1. Antonella Senis

    – La Pinna nobilis non è presente solo nel mare della Sardegna sud-occidentale. Si tratta di una specie che vive lungo le linee di costa ed è endemica nel Mediterraneo. E’ legata alle praterie di Posidonia oceanica e la densità di popolazione varia.

    – La signora Vigo non raccoglie il bisso della Pinna nobilis perchè ciò non è consentito dalla normativa. La Pinna nobilis è sottoposta a regime di protezione e tutela in conformità alla Direttiva 92/43 “Habitat” della Comunità Europea ed è’ inserita nella famosa lista rossa di tutela rigorosa, l’allegato IV. Le specie incluse in questa lista di protezione rigorosissima non possono essere nemmeno disturbate e non possono essere prese neanche se trovate già morte! In risposta a chi millantava il possesso di un permesso speciale io stessa ho pubblicato un documento firmato dal comandante della Capitaneria di Porto di Sant’Antioco il quale dichiara che nessuno è autorizzato al prelievo di bisso dall’animale

    -La signora non è “l’ultima maestra di bisso”. A Sant’Antioco, ma non solo, ci sono altre donne che ancora portano avanti questa tradizione.

    – Le tessitrici di Sant’Antioco, Assuntina e Giuseppina Pes, utilizzano il bisso marino rimasto nella scuola del maestro d’arte Italo Diana dopo la sua chiusura. Il bisso, custodito per anni dalla figlia Emma Diana, è stato poi donato alle due tessitrici.
    Arianna Pintus, tessitrice che svolge la sua attività nel borgo medievale di Tratalias (a pochi km da Sant’Antioco) utilizza il bisso proveniente da Paesi in cui l’animale da cui è stato prelevato non è sottoposto a regime di tutela, l”Atrina fragilis. Si tratta di un bivalve della stessa famiglia della Pinna nobilis (Pinnidae), famiglia che comprende tre specie: Pinna nobilis, Pinna rudis e Atrina fragilis (o pectinata)

  2. Salvatore Massa

    – La Pinna nobilis non è presente solo nel mare della Sardegna sud-occidentale. Si tratta di una specie che vive lungo le linee di costa ed è endemica nel Mediterraneo. E’ legata alle praterie di Posidonia oceanica e la densità di popolazione varia.

    – La signora Vigo non raccoglie il bisso della Pinna nobilis perchè ciò non è consentito dalla normativa. La Pinna nobilis è sottoposta a regime di protezione e tutela in conformità alla Direttiva 92/43 “Habitat” della Comunità Europea ed è’ inserita nella famosa lista rossa di tutela rigorosa, l’allegato IV. Le specie incluse in questa lista di protezione rigorosissima non possono essere nemmeno disturbate e non possono essere prese neanche se trovate già morte! In risposta a chi millantava il possesso di un permesso speciale è stato pubblicato un documento firmato dal comandante della Capitaneria di Porto di Sant’Antioco il quale dichiara che nessuno è autorizzato al prelievo di bisso dall’animale.

    – La signora non è “l’ultima maestra di bisso”. A Sant’Antioco, ma non solo, ci sono altre donne che ancora portano avanti questa tradizione.

    – Le tessitrici di Sant’Antioco, Assuntina e Giuseppina Pes, utilizzano il bisso marino rimasto nella scuola del maestro d’arte Italo Diana dopo la sua chiusura. Il bisso, custodito per anni dalla figlia Emma Diana, è stato poi donato alle due tessitrici.
    Arianna Pintus, tessitrice che svolge la sua attività nel borgo medievale di Tratalias (a pochi km da Sant’Antioco), utilizza il bisso proveniente da Paesi in cui l’animale dal quale viene prelevato non è sottoposto a regime di tutela, l’Atrina fragilis. Si tratta di un bivalve della stessa famiglia della Pinna nobilis (Pinnidae), famiglia che comprende 3 specie : Pinna nobilis, Pinna rudis, Atrina fragilis (o pectinata)

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