LA RIVISTA “LACANAS”, NUMERO SPECIALE DEDICATO AL SUO PATER PAOLO PILLONCA

di MANOLA BACCHIS

E’ unico quel profumo di carta, quando lo sfogli pare quasi di …

Sì, la senti, quella voce pacata, lo vedi mentre con passo quasi felpato si avvicina, e sul viso una bozza di un sorriso serafico, uno sguardo rivolto proprio verso di te, caro lettore.

Perché a tutti i lettori lui pensava quando, allo scoccare della mezzanotte il vecchio secolo lasciava posto al nuovo millennio. Era il 2000 e lui, Paolo Pillonca, samaritano delle parole, decide di fondare la casa editrice Domusdejanas. Attese tre anni e nel 2003 diede luce alla rivista Lacanas. E proprio quest’ultima, con il numero 86, anno 2018, quando il colore delle foglie d’autunno ricopre i paesaggi di colline, prati e montagne, dedica al suo pater uno speciale.

Foto, a colori, in bianco e nero, si alternano a poesie, a ricordi variegati di chi Paolo Pillonca l’ha incontrato, l’ha conosciuto e con la propria testimonianza vuole dire “adiosu” all’amico, allo scrittore, al poeta, all’uomo che sarà sempre nelle case, domus, di tutti i Sardi perché l’eredità lasciata è enorme, e ora tocca a ciascuno di noi custodirla, proteggerla e soprattutto raccontarla. Guai se accadesse il contrario.

Dunque, un numero speciale, ricco di testimonianze che ci offrono un ritratto altrettanto speciale.

Continui a sfogliare, 152 pagine. Poche, troppo poche per un uomo dello spessore di Paolo Pillonca, ma per fortuna lui ne ha scritto tante coi suoi libri che ritroviamo a conclusione della rivista. Ma, uno in particolare apre la stessa: Beberè, la mufla dalle due vite. Storia avvincente, delicata e fiabesca. Sarà qui che scopriamo tra le righe “che cos’è la morte?”.

Già che cos’è?

Leggiamoli, ascoltiamo ancora le sue parole, e continuiamo a portare, come fa il vento con i soffioni, speranza, forza e fiducia.  E come narra la leggenda lasciamo andare il flusso della vita.

Ecco, è lui che a maggio ha colto un soffione, l’ha rivolto verso la luna piena, ha chiuso gli occhi e ha lasciato che ogni seme volasse libero nell’aria, come ali dijanas, pronto a generare nuova vita.

Sono quarantuno gli articoli, e ciascuno è nuova vita, è memoria.

Grazie a Paolo Pillonca, che ora si deve leggere tutto il numero speciale, e ad uno ad uno donerà un sorriso e una parola in limba.

Gratzias! Adiosu!

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2 commenti

  1. Grazie Massimiliano e Manola, una bellissima recensione per un numero che mai avremo voluto fare

  2. L’ho ricevuta al mio rientro a casa all’ora di pranzo. E’ passato un intero pomeriggio senza che mi staccassi per un solo attimo da questo numero così speciale… Speciale nel suo saper esalare l’emozione dell’eternità. C’è chi resta nella storia di un popolo perchè la sua missione non ha scadenza. Questo è Paolo. Grazie a tutta la redazione per ciò che ha prodotto sino ad oggi e per tutto il grande lavoro che l’attende

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