I 20 ANNI DELL’ASSOCIAZIONE SARDA “GRAZIA DELEDDA”: INTERVISTA A PISA AL PRESIDENTE STORICO GIOVANNI DEIAS

ph:: Giovanni Deias

di LUCIA BECCHERE

Costituita a Pisa il 25 marzo 1998 dal professor Giancarlo Ortu con lo scopo di creare un punto di riferimento per i tanti sardi che risiedono nella città toscana, l’Associazione culturale sarda “Grazia Deledda” celebra quest’anno il ventennale della sua fondazione. Fra i 15 soci fondatori anche l’attuale presidente Giovanni Deias, che con Angelo Becciu e Nicola Corongiu aveva dato un forte impulso culturale e sociale all’Associazione che portava il nome della nostra illustre concittadina premio Nobel 1926. Giovanni Deias, esperto formatore di equipaggi di volo dell’aeronautica militare e dotato di grandi capacità organizzative, oggi è al suo quarto mandato.

Presidente Deias, quali categorie di persone fanno parte della vostra associazione? «Tutte le classi sociali sono rappresentate: operai, docenti, militari, impiegati, professionisti e tanti pastori sardi che da anni si sono stabiliti nelle campagne circostanti».

In che cosa consiste la solidarietà sociale? «Ogni estate organizziamo un grande evento di sei giorni denominato “Festa della Sardegna”, oggi alla 20esima edizione, al fine di raccogliere fondi per finanziare l’Associazione. Dei pastori del volterrano dove c’è una grossa comunità di orunesi e bittesi, collaborano attivamente con noi ma anche numerosi studenti molti dei quali provengono dalla provincia di Nuoro. Vantiamo anche la presenza di Angela Saba avvocato di Orosei, delle nuoresi Maria Luisa Deiana, docente universitaria e Paola Pusci insegnante. Luigi Branchitta ex pastore di Onifai e attuale presidente del circolo Arci, interagisce con l’Associazione mettendo a disposizione la sua sede per le nostre manifestazioni e collaborando per la vendita dei prodotti sardi che, tramite il GAS (Gruppo Acquisto Solidale), facciamo arrivare per tutti i soci alternando ogni due anni i fornitori per dare ossigeno e visibilità alle tante persone che lavorano nel settore».

Quali attività proponete durante questa festa? «Proponiamo la ristorazione tipica sarda abbinata a degli spettacoli con gruppi sardi e artisti locali per favorire l’integrazione tra persone e aree geografiche diverse. Allo stesso tempo individuiamo i destinatari della raccolta fondi affidandoci alle Onlus che nei paesi disagiati intendono realizzare dei progetti: scuole, asili, mense. Di recente abbiamo finanziato la formazione professionale di un falegname in Burkina Faso, un pozzo d’acqua in Eritrea, tantissime adozioni a distanza, aiutiamo delle Ong e veniamo in soccorso alle persone colpite da calamità naturali».

Cosa avete fatto per la Sardegna? «A favore degli alluvionati del 2013 abbiamo raccolto 23.000 euro, destinando una parte dei soldi all’associazione Pollicino di Olbia che si occupa dei bambini in difficoltà, un contributo è stato dato ad un pastore di Onanì e di Posada a cui era andata distrutta l’azienda mentre a Bitti e a Galtellì abbiamo donato un defibrillatore».

Quali gli impegni nell’ambito culturale? «Ci occupiamo dei personaggi sardi dell’800-900. Quest’anno abbiamo ricordato la figura di Salvatore Satta proponendo il suo capolavoro Il giorno del giudizio e il libro di Manola Bacchis Nel segno del giudizio che è stato presentato da Tonino Oppes e Remo Bodei. Abbiamo organizzato diversi convegni su Grazia Deledda, Giuseppe Dessì è stato ricordato dalla sua biografa Anna Adolfi che insegna all’Università di Firenze. È stata portata in scena la pièce teatrale Izzu meu di Alessandro Arrabito ispirata alla vita e alle opere di Francesco Ciusa e attualmente abbiamo in programma un progetto culturale su Sebastiano Satta. Al festival “Chitarra ed oltre” che si svolge ogni anno a Pisa, l’Associazione ha partecipato con il coro Nugoro Amada, Alessandro Catte, il chitarrista Cristiano Porqueddu, il jazzista Gavino Murgia, il tenore e direttore di cori Marco Mustaro, il fisarmonicista Giampaolo Piredda tutti di Nuoro, il coro femminile “Gennargentu” di Desulo, il gruppo folk di Gavoi. Nel 2003 i Mamuthones di Mamoiada hanno sfilato sul Lungarno gremito di folla, abbiamo ospitato i Boes Merdhules di Ottana, il gruppo folk “Antonia Mesina” di Orgosolo, sempre con l’intento di promuovere la cultura e dare spazio anche a personaggi meno conosciuti oltre Tirreno».

Presidente Deias, quale bilancio dopo il suo quarto mandato? «All’atto costitutivo della nostra associazione contavamo 15 soci, oggi siamo 250 a poter rappresentare le esigenze dei sardi. Grazie e soprattutto al compianto Presidente fondatore Giancarlo Ortu nel 20022003 abbiamo portato avanti la battaglia per la continuità territoriale aerea per migliorare il sistema dei trasporti. Attualmente disponiamo di un’agenzia che fa parte della FASI (Federazione associazioni sarde in Italia) che ci permette di erogare biglietti in autonomia e con convenzioni vantaggiose».

Di quali attività culturale vi siete occupati di recente? Per il marzo delle donne abbiamo inserito tante iniziative culturali, tra cui la presentazione del libro Fiza da pastore della nuorese Giuseppina Nieddu con la partecipazione del coro “Canta che ti passa” e la collaborazione dell’Arci. I proventi della cena offerta ai numerosi presenti sono stati devoluti alla Associazione Bhalobasa che opera in India».

per gentile concessione de L’ORTOBENE

https://www.ortobene.net/

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4 commenti

  1. Un affettuoso abbraccio a tutti i sardi che si portano la Sardegna nel cuore ovunque essi vadano. 😍

  2. Cando sas raichinas sun prantadas in su coro podimus zumpare su mare pro contare e cantare totus in pari…fortza paris sarda zente…

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