DUE COMPAGNIE ISOLANE AL FESTIVAL “INSCENA!” FABIO MARCEDDU E FRANCESCA FALCHI PRESENTANO I LORO LAVORI TEATRALI A NEW YORK

ph: Fabio Marceddu

Il teatro sardo vola a New York con due compagnie sarde scelte insieme ad altre 6 compagnie italiane per partecipare a “In Scena!”, importante vetrina per il teatro italiano negli Stati Uniti, che si terrà a New York dal 7 al 21 maggio 2018. Fabio Marceddu con il Teatro Dallarmadio e Francesca Falchi sono stati selezionati nei mesi scorsi da Kairos Italy Theater e KIT Italia, organizzatori dell’evento, e andranno in scena il 9 e il 12 maggio prossimi per il pubblico della Grande Mela. Fabio Marceddu sarà sul palco con la sua pièce “F.M. e il suo doppio”, per la regia e le musiche di Antonello Murgia; un monologo autobiografico dove, tra il serio e il faceto, Marceddu propone una lettura del percorso professionale e umano che lo ha portato a diventare attore. Una visione tragicomica delle esperienze artistiche vissute da un adolescente che diventa poi un giovane attore e inizia a ritagliarsi un’identità nel panorama artistico sardo e italiano. Per non disperdere i contributi linguistici in sardo e italiano regionale sardo, Marceddu ha scelto di recitare in lingua italiana (lingua nella quale è scritto il testo scenico) predisponendo una traduzione in inglese, con la collaborazione del drammaturgo Matteo Luoni. Francesca Falchi presenta invece “Degen(D)eration – il fantasma della Tribade”, uno spettacolo che indaga la condizione delle lesbiche nel periodo fascista a partire dal Manifesto della Donna Futurista di Valentine de Saint Point. La pièce è un excursus, spesso ironico, sul ruolo che il Fascismo ha attribuito alla donna, quello di moglie e madre, e che escludeva quindi qualsiasi altra alternativa, ancor più quella delle donne omosessuali. Giunto alla sua sesta edizione, il festival “In Scena!” presenta quest’anno un cartellone di 12 spettacoli, più repliche, suddivisi in quattro diverse sezioni tematiche: Under 25, Women, LGTBQ e Teatro italiano made in USA. È un festival che abbraccia l’intera metropoli perché gli spettacoli si terranno in cinque diverse zone della Grande Mela e saranno in lingua italiana con sottotitoli in inglese o direttamente in inglese, in base alle scelte dei singoli artisti.

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