LO STILE, TRA SPORT ED ELEGANZA: CON ANTONELLA FINI, QUANDO LA MODA E’ SOLIDARIETA’ E SPERANZA

ph: Antonella Fini

di STEFANO DURANTI POCCETTI

Ormai da anni la stilista Antonella Fini è attiva nel mondo della moda, settore dove è molto conosciuta, anche visto il fatto che più volte è stata inserita tra le eccellenze italiane in questo ambito. Si era fatta conoscere attraverso un evento dedicato alla boxe e adesso si occupa anche di solidarietà.

Antonella, innanzitutto vorrei chiederti da dove nasce tutto? A quale età hai capito che volevi essere stilista? Sin da piccola dicevo sempre che volevo fare la stilista oppure l’avvocato e sappi che tutti scoppiavano a ridere. Diciamo che ho fatto il percorso inverso, prima sono diventata mamma e solo dopo ho studiato le tecniche sartoriali – la creatività è un dono del Signore. Faccio la prima sfilata dopo aver subito un intervento, che non andò benissimo (ma mi diede il coraggio di fare la prima sfilata, decisi: successo o insuccesso che sia ci provo. Era il 2003.

Sicuramente il tuo sogno era giusto e nell’arco degli anni hai avuto anche molti riconoscimenti, tanto è vero che importanti riviste ti hanno menzionato in quanto eccellenza italiana nel settore. Certo, perché quando si ha l’intelligenza del Cuore, ha tutto un altro sapore. Ho avuto tante recensioni, ma la più importante per me rimane quella di Rendez Vois, un semestrale di moda internazionale. Il premio più prestigioso sicuramente rimane il premio Italia style, ritirato nel 2016 allo stadio Domiziano, per la giornata internazionale della Donna.

Tra gli eventi più importanti alla quale le tue collezioni hanno partecipato potrei ricordare la finale europea di Boxe Femminile. Come vede una stilista l’abbigliamento sportivo? Si è voluto molto nel corso degli ultimi anni? Diciamo che quello è un evento che mi rimarrà sempre nel Cuore. Fui contattata da Alberto Mura organizzatore dei grandi eventi qui a Porto Torres, un allenatore di boxe e ispettore capo di polizia locale. Un grande uomo che voglio ricordare sempre con il sorriso e la verve che lo distingueva.
Abbiamo messo in passerella modelle e campionesse di boxe femminile nella splendida cornice di Balai. La moda cambia, si evolve per poi tornare uguale… come il Gattopardo. Devo dire a volte in peggio. Una cosa posso dirla a gran voce: oggi la moda non è più dittatoriale, tant’è che propone il pantalone aderente, così come il pantalone a palazzo, lungo, corto, al polpaccio, a vita alta, a vita bassa. Insomma, con un minimo di buon gusto possiamo scegliere quello che ci appartiene in termini di personalità, il mio slogan è l’abito ti deve appartenere non perché l’hai acquistato ma perché ti rappresenta. Per quanto riguarda l’abbigliamento sportivo, la tuta da ginnastica le grandi firme la stanno proponendo in versione elegante, tant’è che l’hanno portata nelle grandi passerelle, abbinata con scarpe con il tacco – perdonatemi ma non lo condivido e lo trovo abbastanza trash, per usare un eufemismo.

La partecipazione al Gran Ballo delle Debuttanti di Stresa, avventura continuata per quattro anni consecutivi è un altro tassello importante della tua carriera. Proprio grazie all’evento dedicato alla boxe l’ufficio stampa Patrizia Barsotti mi invitò a Il Gran Ballo Delle Debuttanti di Stresa e fu per questo che sia la stampa regionale che nazionale mi prestò attenzione, per citarne alcune: Canale 5, la Vita in Diretta, Rai tre, che mi dedico’ uno speciale. L’Unione Sarda aprì la pagina della cultura con una pagina intera del mio percorso lavorativo.

Come definiresti le tue collezioni? Frizzante e sensuale, mi definirono la stilista che veste le cenerentole metropolitane. Sono cresciuta professionalmente coi miei abiti, racconto la mia terra, la donna sensuale senza scendere mai nella volgarità, perché la sensualità a noi Donne con la D maiuscola ci appartiene, la volgarità No.

Progetti per il futuro? Vi parlo solo del più importante a livello sociale. Tre anni fa ideo e realizzo il progetto Impronte insieme alla mia amica Giornalista Roberta Gallo. Ho disegnato e abbiamo creato una collezione per la lotta e la prevenzione del Cancro, questo in collaborazione con le modelle Donne che avevano lottato contro il cancro e che ancora lottano, insieme ad alcune Ricercatrici Delle cliniche Universitarie di Sassari. La prima parte è servita soprattutto per promuovere il progetto, ora c’è  il finale, il libro Impronte… di Donne. le Donne Impronte hanno rilasciato la loro testimonianza, insieme alla ricercatrice Rosa Maria Pascale. Tutto questo è curato dalla giornalista Roberta Gallo allo scopo di mandare un messaggio di speranza, perché con il ricavato acquisteremo il macchinario di prevenzione, che individua la lesione prima che diventi tumore, individuato dalla ricercatrice Rosa Maria Pascale. La moda è anche questo: solidarietà e messaggi di speranza.

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2 commenti

  1. Erminia Scarlatella

    Ammirevole per il suo lavoro da stilista e per l ‘impegno nel sociale ,con iniziative di solidarietà ricche di bontà d animo.

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