QUARANTACINQUE ANNI, BENENNIDOS, DE “IL CAGLIARITANO”, LA RIVISTA DI GIORGIO ARIU

ph: Isola 2010 – Premio ai Giornalisti

di ANTONIO MARIA MASIA

Il Cagliaritano – aprile 2018

Ho pensato, caro e prezioso Tottus in pari, (alias Massimiliano Perlato) che il modo migliore per me di esprimere auguri vivissimi e sinceri per il 45esimo de “ Il Cagliaritano” di Giorgio Ariu, fosse quello di raccontarne il mio punto di vista, senza la pretesa di comunicarlo nella sua interezza. Ci vorrebbe un libro che, forse, qualcuno prima o poi farà per storicizzare e fissarne l’importanza.

So di scrivere al “mio giornale on line” che spesso raccoglie e comunica la nostra attività sociale, e che ha il merito, enorme, di diffondere la voce e la vita dei Circoli dei Sardi nel mondo, continuando e completando così la meritoria opera del mitico Messaggero Sardo di Gianni De Candia, che in forma cartacea era atteso con trepidazione dai sardi nel mondo. E per queste qualità, nel 2016, sei stato insignito del premio “l’Isola che c’è- Sardegna incontra Roma”  da parte della Gia Comunicazione e del Gremio, organizzatori, insieme sin dal 2009, della tre giorni all’aperto in pubblica piazza o mercato romano, dedicata alle eccellenze sarde culturali, artigianali  ed enogastronomiche della nostra Isola, spettacolo musicale e canoro compreso.

Così pure Giorgio Ariu, con la sua attività sportiva (è stato campione nazionale con l’Amsicora di hockey su prato nel 1965 e nel 1967) ed i suoi giornali “Il Cagliaritano”, “Via Mare” e “Sardegnatavola”, con i libri a sua firma e con quelli da lui editati (ultimo e di elevata qualità, e contenuto “Banditismo- I segreti di un reporter televisivo” di Mario Guerrini) le sue trasmissioni radio televisive e presentazioni, le sue manifestazioni, ha rappresentato e rappresenta, a partire dal 1973 e quindi da 45 anni,  una voce costante, innamorata e documentata della vita culturale ed economica della sua Cagliari e della Sardegna…e non solo.

Ora che la sua creatura più bella compie 45 anni, non possiamo non sottolineare la nostra partecipazione e riconoscenza a questo geniale e dinamico giornalista, scrittore, imprenditore e operatore culturale, che ha fatto della sua vita un intreccio incredibile con donne e uomini di sport (la sua vicinanza a Gigi Riva ed al grande Cagliari è nota e riassunta in un numero speciale da collezione del marzo 2010: “40 anni storici” , al quale ho avuto l’onore di partecipare con un piccolo contributo), di scrittura, di cinema, teatro, musica, politica, economia.

Il suo ufficio è un‘inestimabile miniera di documenti cartacei, libri, riviste e testimonianze, di registrazioni audio video di estrema importanza: lì dentro, le tracce di una vita professionale, di un mondo culturale, politico, sociale ed economico lungo di decenni che sarebbe bene non disperdere ed anzi è raccomandabile catalogare e conservare con cura.

In questa occasione ho voluto dare uno sguardo al mio “piccolo, ma prezioso patrimonio rappresentato da alcuni numeri del 45enne giornale di Giorgio Ariu per ricavarne alcune emozioni personali e collettive. Quelle personali riguardano alcuni contributi che mi è stato possibile fornire, o nella circostanza prima citata, oppure altre volte per raccontare le edizioni, sinora 8 ma a fine settembre faremo 9, dell’”Isola che c’è- Sardegna incontra Roma”.

Memorabile quella descritta nel n. 3 del 2009 realizzata davanti al mitico stadio Flaminio (ora purtroppo vergognosamente morente) con Piero Marras, Giovanni Floris e Benito Urgu, per non citarli tutti, quella illustrata nel n. 3 del 2010 realizzata nella stupenda cornice della monumentale Piazza San Giovanni con i grandi giornalisti sardi  di Roma premiati ed infine quella inserita nel n. 1 del 2016 svoltasi al delizioso Mercatino Conca d’Oro arricchita con la presenza e recita improvvisata (del canto dantesco di Ulisse) del grandissimo Maestro Giorgio Albertazzi, accompagnato dalla sua allieva preferita, l’attrice sassarese Stefania Masala.

Ma, rivisitando i miei numeri del “Il Cagliaritano” ne ritrovo alcuni particolarmente preziosi ed emozionanti per “antichità” e contenuti.

Il n. 5 dell’anno IV, agosto 1976, con una conferenza di Paolo Spriano “Gramsci e Gobetti – due grandi innovatori” di Giuseppe Podda, ed una serie di articoli sul tema lavoro e disoccupazione in Sardegna (come si vede il problema persiste aggravato, purtroppo, ai giorni nostri).

Il n. 4 dell’anno XII del 1984, con grandi firme, impossibile citarle tutte, sull’Ambiente (Pietro Brambati, Duilio Casula, Maria Grazia Congiu…), sul Costume (Michele Columbu, Anna Endrich, Amanda Sandrelli…), sulla Cultura (Angelo Cherchi, Neria De Giovanni, Paolo De Magistris, Gigi Dessì, Enrico Endrich, Francesco Masala, Vindice Ribichesu…), su Economia, Giustizia e Società, Moda, Salute, Spettacolo, Sport, Fotografia…

Il n. 3 dell’anno XV del 1987, con un bellissimo servizio di Francesco Casula sul problema delle miniere: “Riflettori, papagalli e pantofole sulla pelle dei sepolti vivi –  altro dramma umano ha fatto spettacolo nelle viscere della terra”, e di Neria De Giovanni su uno dei suoi temi preferiti: Grazia Deledda (sulla scrittrice di Nuoro ha scritto una quindicina di libri) e come Nuoro e la Sardegna incisero sul carattere del nostro Premio Nobel, “L’altra Grazia, tutta libri e sesso”   

Il numero 3-4 dell’anno XXII del 1994, con un eccezionale resoconto e immagini di Tex a firma del suo “disegnatore ”: il grande Galep, il sardo di Iglesias Aurelio Galleppini, grande amico di Giorgio Ariu,  che esordisce così: “Da bambino mi preparavo i giornaletti da solo: vignette con sotto il commento, secondo il modello del Corrierino dei Piccoli…Di tanto in tanto andavo anche a disegnare fuori casa, ritraevo la gente che passeggiava, scene di paese…  Numero da collezione!

Il numero 2 dell’anno 30 del 2003 con articoli di amici poeti e scrittori quali Biagio Arixi, Ivanoe Meloni ed Efisio Cadoni.

Il numero 4 dell’anno 40  del  2012 dal quale mi piace riportare questo breve commento del direttore-editore sulla ricorrenza del 40ennale del suo giornale:

“Febbraio 1973-ottobre2012, da 40 anni circa dirigo questo giornale. Una vita. Iniziammo coi calzoni corti, liberi e folli pensatori. Con il formato tabloid. Ora, dopo i continui rifacimenti di grafica e contenuti, ci rinnoviamo ancora, ma non solo nella veste così giovane. Porte finestre sempre aperte al nuovo, ai giovani. La grande palestra de Il Cagliaritano, irriducibile e libero come sempre, affronta la grande Crisi da Guerriero militante sempre in cerca di un po’ di luce che illumini il nostro e il cammino dei sardi”.

E avviandomi al termine, non posso non evidenziare il numero 2 dell’anno 42 del 2014, interamente dedicato al grande di Ales- Ghilarza, Antonio Gramsci. Una edizione veramente speciale da leggere continuamente, e così pure il n. 1 dell’anno 44 del 2016, che a parte, L’Isola che c’è con Giorgio Albertazzi prima ricordata,  e un mio contributo, frutto della mia professione, una vita fa: ”Banca senz’anima – Dossier/Il rischio delle obbligazioni subordinate…”  contiene soprattutto un dossier in esclusiva di estremo interesse, “Moby Prince – vogliamo la verità, 25 anni senza giustizia” .

Concludo, caro Tottus in pari, con il ricordo di un articolo, a firma di Franco Fresi di Tempio, apparso su “Il Cagliaritano” del mese di maggio del 1989 a commento del mio libro di poesia: “I Silenzi di pietra”, presentato a Sassari dal grande poeta e scrittore  Marcello Serra, anche lui autore di importanti contributi per il giornale di Giorgio Ariu,  (all’epoca non conoscevo Giorgio, che conoscerò molti anni dopo), e con la foto dell’edizione n. 2 di questi giorni che celebra i 45 anni della bella, energica, frizzante e libera creatura di Giorgio Ariu, augurandole come diciamo noi in “logudorittirese”: a medas annos ancora si Deus cheret

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4 commenti

  1. Claude SCHMITT

    Anche io potrei ricordare contribuzioni al grande “Cagliaritano” degli anni ’80; infatti sono stato diciamo il corrispondente a Parigi della rivista in quanto scrivevo della Sardegna vista dall’estero, cioè dalla Francia con articoli sotto la testata “Esportare cultura sarda a cura di Claude Schmitt” con foto dell’autore ! (Anno X, N. 3, 1982; Anno X, N. 5, 1982; Anno XI, N. 3, 1983) piu qualche lettera alla redazione ! E anche una prestazione televisiva a “Fatti sentire”… Tutti ricordi che mi rammentano la figura di uno Giorgio Ariu giovane (eravamo tutti giovani !) e attento verso l’amico francese… Ricomicierei l’avventura con piacere !
    Un caro saluto Giorgio !
    Saludu e trigu,
    Claude SCHMITT.

    • Caro Claude,grazie di cuore per il tuo Ricordo.Momenti ben fissi nella mia memoria.Collaborazione,la tua,preziosa,rara,di prestigio.Noi ci siamo sempre,stessi entusiasmi,stessa passione,stesso Cuore Bambino.
      Grazie tanto ad Antonio Maria Masia per il suo generoso articolo e al caro Massimiliano per averci fatto incontrare di nuovo,qui.
      E grazie a TOTTUS IMPARI che svolge un ruolo insostituibile nel collegare sardi residenti e sardi nel mondo: passione rara e meraviglioso ponte tra realtà che solo così possono diventare Risorsa per il bene della nostra amata Terra.

  2. Auguri a tutti voi!

  3. Una grande realtà quella del ” Cagliaritano”, una rivista che fa parte della storia dell’editoria sarda. Dopo 45 anni combatte ancora in prima linea affrontando tematiche care a tutti i sardi, sempre rispettosa degli usi,costumi e tradizioni, passando tra le problematiche sociali.
    Complimenti Giorgio Ariu.

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