IL CORO POLIFONICO “BACHIS SULIS” DI ARITZO IN TOSCANA: A FIRENZE LE MELODIE DELLA TRADIZIONE SARDA


di Stefano Cerchiai e Pasqualina Musina

Nel 2011 ebbi l’incarico di organizzare la trasferta a Roma del mio coro (coro La Martinella del CAI Firenze) per il CONCERTO DI NATALE nell’aula di Montecitorio organizzato dal Gruppo Amici della Montagna,per  parlamentari di vari partiti accomunati dall’amore per la montagna. In quella occasione il nostro coro cantò con altri 10 cori di varie parti d’Italia tra cui il coro BACHIS SULIS di Aritzo. Io purtroppo poi non potei partecipare al concerto per una maledetta influenza, ma fu lì che gettammo le basi per la nostra reciproca conoscenza ed amicizia. Fu così che nel 2014 andammo ospiti alla loro rassegna corale e fummo accolti in maniera straordinaria potendo effettuare concerti ad Aritzo ed a Tonara e venendo anche portati a vedere le meraviglie di quella splendida regione. Solo quest’anno siamo riusciti a ricambiare l’accoglienza ed abbiamo cercato di farlo nel migliore dei modi compatibilmente con i nostri mezzi limitati ed anche con l’aiuto dell’ACSIT di Firenze Sono stati tre giorni intensi, dal loro arrivo all’aeroporto venerdì dove li abbiamo salutati ed accompagnati all’albergo prima ed a spasso per Firenze ed a cena poi. Sabato mattina altro giro turistico partendo da San Miniato al Monte, dove hanno cantato al cospetto del magnifico mosaico dell’abside, poi il piazzale Michelangelo, i lungarni, Ponte Vecchio ed il canto “Non potho reposare” per una coppia che convolava a nozze nella suggestiva Sala Rossa di Palazzo Vecchio. Altro canto sacro in quello scrigno prezioso che è Orsanmichele e poi a pranzo. È venuto poi finalmente il momento di accompagnarli al Teatro Goldoni, gentilmente concesso dalla Fondazione del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, dove un buon spuntino li ha predisposti ad affrontare la serata visto che poi fino a mezzanotte non saremmo andati a cena. Il teatro era al completo in platea e su 3 ordini di palchi. Dopo alcuni canti del nostro coro abbiamo lasciato spazio al coro ospite che è stato accolto dal pubblico con un religioso silenzio durante le ottime interpretazioni e da scroscianti applausi al termine di ciascun canto. A creare il giusto clima ha provveduto anche il bravo Nicola Calledda con delle presentazioni dei canti a braccio molto sentite ed emozionanti. Abbiamo così potuto gustare i pianissimi, i molti solisti, ciascuno con una sua particolare coloritura di voci ed i forti pieni, potenti, ma mai sguaiati o gridati che facevano venire i brividi dall’emozione. Per finire, due canti eseguiti da entrambi i cori uniti: Nanneddu Meu e Luna ciascuno diretto dai due maestri Ettore Varacalli de La Martinella e Michele Turnu del Bachis Sulis. Insomma una serata indimenticabile che rimarrà impressa nella storia delle nostre 40 rassegne corali. Durante la cena che è seguita abbiamo poi continuato ad alternarci con vari canti fino alle 2.30 quando abbiamo dovuto desistere perché i gestori della sala volevano giustamente andare a riposare. La mattina della domenica la ciliegina sulla torta è stata la splendida Missa Manna cantata in Santa Maria Novella davanti a numerosi fedeli molti dei quali venuti apposta per questo evento. Infine un breve e gustoso buffet di saluto mentre fuori scrosciava la pioggia e si guardava l’orologio per l’imminente ora della partenza in bus per l’aeroporto dove sono andato a salutarli ad uno ad uno ripromettendoci di ritrovarsi ancora insieme a cantare e consolidare un’amicizia che è sbocciata quasi per caso e che durerà come durano le cose buone cose tra spiriti nobili e sinceri.

Il Coro, diretto con grande passione dal Maestro Michele Turnu, ha cantato alcune parti salienti della Messa, a partire dal Miserere, l’Alleluia, l’Agnus Dei, il Padre nostro, l’Ave Maria passando dal meraviglioso cantico di San Francesco, passando con disinvoltura dal  latino al sardo e all’italiano.  I fedeli presenti, alcuni abituali, e molti di passaggio, hanno dimostrato di gradire molto questo inedito accompagnamento musicale della funzione religiosa. Tanti si sono trattenuti oltre la messa  per osservare da vicino  il magnifico costume tradizionale, indossato con eleganza, dai coristi e per godere ancora di un ultimo bellissimo canto eseguito davanti all’altare per chiudere nel migliore dei modi. Anche i Padri Domenicani della Chiesa di Santa Maria Novella hanno espresso il loro apprezzamento. Come segno di ringraziamento e di ospitalità l’ACSIT di Firenze, ampiamente rappresentata da numerosi soci e dalla vice presidente Gabriella Murru, dopo la messa ha offerto un buffet di pietanze calde al Coro e ai loro accompagnatori, prima del loro trasferimento in aeroporto.


 

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Un commento

  1. Ero presente, bravi,ho sentito i commenti ed erano entusiasti

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