UN CAPORALE DEL 151° REGGIMENTO FANTERIA: IL “SARDIGNOLU” RAIMONDO SCINTU DA GUASILA (CA)


di Dario Dessì

Si getta all’improvviso in una trincea , gridando: “Gettate le armi e andate via”.Viene obbedito dagli avversari stupefati che si arrendono. La trincea austriaca, che s’intravedeva appena nel terreno accidentato, distava solo alcune centinaia di metri. I fanti del 151° attendevano in alcuni avvallamenti l’ordine di balzare avanti, ma il colonnello indugiava. Dopo aver espugnato ad una ad una tutte le linee antistanti, il reggimento alquanto dissanguato dalla lotta vittoriosa, si trovava adesso di fronte a una situazione sconosciuta.

Il 15 settembre, dopo un breve lancio di spezzoni, va nuovamente all’assalto.

Si avanza, ma la situazione è incerta e per evitare rischi ecco un volontario, il caporale, portaordini al comando di battaglione, Raimondo SCINTU da Guasila. Sireca da solo nella trincea avversaria e ritorna con cinque prigionieri. Riparte con un pugno di audaci e ritorna con quaranta prigionieri. Entra in una caverna e intima la resa a un gruppo di ufficiali. Ferito gravemente da un ufficiale superiore, lo uccide e ha ancora la forza di catturare un altro ufficiale. Verrà insignito di Medaglia d’Oro.

Nel Bollettino del 16 settembre il Gen. Cadorna indica per la seconda volta i sardi alla riconoscenza della nazione: “Ieri sull’Altipiano della Bainsizza la valorosa Brigata Sassari con un magnifico impeto guadagnò terreno verso l’orlo sud-orientale e catturò 17 ufficiali, oltre 400 uomini di truppa ed alcune mitragliatrici .” La fortuna aiuta gli audaci.

SARDIGNOLU

O sardignolu chi sa morte altera

Affrontas po iscazzare s’attrividu

Austru infame che vile fiera

Da ogni bellu e sacru italu lidu.

E, cando affaticadu in sa trincera

Impugnas s’arma e t’ischidas dormidu,

E, a morte sa birde primavera

Espones, totu ponzende in olvida

Giovanu Eroe! E, cale forza arcana

Sublime immensa est in te dominante?

Cinta d’antiga gloria romana

Forzi a sa mente t’apparit gigante

Sa patria che abile sovrana

Da s’Alpe a s’Adriaticu regnante.

Bainsizza, settembre 1917. Da “Paginas eroicas” di Gavinu Ruggiu da Bosa.

L’appellativo Sardignolu derivava dalla consuetudine di voler paragonare il piccolo fante sardo a un mulo, un animale rinomato per la sua forza, resistenza e ostinatezza e assai utile nella guerra in pianura e in montagna.

19 settembre 1917 Dalla stampa italiana: “La gloriosa Brigata Sassari, l’eroica Brigata del S. Michele, del Cengio e dello Zebio, ha dato nuova prova del suo valore espugnando e difendendo contro i ritorni del nemico una porzione di terreno verso l’orlo sud orientale dell’Altopiano di Bainsizza.

Quale estensione abbia il terreno espugnato non è detto; tuttavia esso ha un importanza notevole, per la stessa ragione per cui mettemmo in rilievo il nostro sbalzo a Log, sul fianco di Tolmino, creando uno spazio che va a dominare tutta la parte occidentale del vallone, tanto prezioso per il nemico.

Tra l’uno e l’altro combattimento, quello d’attacco e quello di difesa, i fanti della Sassari hanno raccolto oltre 500 prigionieri con ben 49 ufficiali, bottino questo non meno prezioso del terreno così aspramente e brillantemente guadagnato.

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