MULARGIA DA TORPE’ LANCIO’ IL BACIO GAY WESTERN, QUARANT’ANNI PRIMA DI ANG LEE


di Marcello Atzeni

Nel 2005 Ang Lee, con  “ I segreti di Brokeback mountain”, abbatte gli steccati. I cowboy  non sono più  solo  i nerboruti vaccari di  scazzottate, Winchester, ciucche colossali e sculacciate alle  pulzelle in giarrettiera che arrivavano dai bordelli di New Orleans. Lee mostra che anche tra recinti , polvere da sparo e paesaggi desolati, dai quali d’estate scapperebbero perfino le lucertole , c’è   lo  spazio per puntare  la macchina da presa  sugli  sguardi teneri  dei due ragazzi country. Insomma, i gay  fanno parte del mondo e quindi perché non dovrebbero potersi amare anche sotto il cielo stellato del Texas o del Colorado?

Pietra miliare quella del regista di Taiwan? Il primo che abbia avuto l’idea o comunque la forza di trascinare sul grande schermo un amore “ non convenzionale” ?

Se Tarantino,  non ha mai fatto mistero di essere un amante dei b movies al pomodoro, infiniti  i suoi rimandi , quanto a dire che se  sai guardare , anche in film apparentemente banali esistono delle vere e  proprie perle, magari Lee lo ha imitato.  E nessuno vieta di pensare ( e scrivere) che il padre di BBM , possa aver visto “ La taglia è tua….l’ammazzo io” ( El Puro ), il primo western della storia del cinema nel quale due gay  si scambiano un bacio profondo come il mare. L’idea è rigorosamente made in Italy, anzi  in Sardinia, visto che il regista ( anche soggettista e sceneggiatore assieme a  Ignacio Iquino e Fabrizio Gianni)  del film  ,1969,  è stato Edward G. Muller, così come appare nei titoli di testa. In realtà sotto lo pseudonimo si nasconde  Edoardo Mulargia, di  Torpè, paese della Baronìa, in  provincia di Nùoro . Mulargia, trentacinque anni prima di Brokeback mountain, spinge sull’acceleratore. Attenzione, non si tratta di un film con scene torbide, anche se uno dei due protagonisti “incriminati” ha una camicia particolare ed entrambi hanno   un trucco e soprattutto sguardi  che lasciano  presagire come qualcosa  possa andare fuori dagli schemi .    Mulargia è un precursore, anzi, il precursore. Pensa  che i tempi siano maturi per affrontare il tema anche in un lungometraggio western.  Pellicole di generi diversi avevano già toccato l’argomento.   Il primo  a mostrare un bacio gay fu William Wellmann con   “Ali” ( Wings) nel 1929, anche il primo ad essere premiato con l’Oscar per il miglior film. Tra l’altro l’unico film muto a ricevere la statuetta. Tornando a “ La taglia è tua…l’ammazzo io”,  i rimandi a Leone sono tanti, e Alessandroni, autore della colonna sonora, copia Morricone. Il risultato non è eccelso, però  c’è  un lampo di genio, che potrebbe dargli la notorietà. Ma passa inosservato. Perché? Bella domanda.  Il plot :   Joe Bishop, detto El Puro, interpretato da Robert Woods, ha  sulla  testa una taglia che dei bounty killer vogliono riscuotere . Tra loro ci sono   il capo, Gipsy (Ashborn Hamilton jr.),e Cassidy ( Aldo Berti).   El Puro , dedito all’etilismo è alla macchia. Rosy ( Rosalba Neri), una bella ragazza, cerca di dargli affetto e comprensione . Cassidy  e  Gipsy, piombano a casa della donna. Il primo, per estorcerle il luogo  del nascondiglio di  El Puro, la picchia  fino ad ammazzarla. E alla fine della scena, Gipsy , che ha assistito al massacro,  lancia un urlo disumano. Si alza dalla sedia e bacia vigorosamente l’amico  esclamando: It’s beatiful! ( su you tube, esiste integralmente solo la versione in inglese). Meraviglioso l’omicidio? E’ probabile, mentre è certo che il bacio, dato con trasporto sia  totalmente inusuale in un western. Anzi, il primo in assoluto. Cassidy  ha una camicia blu, tempestata di fiori bianchi e un frangettone biondo, che fa tanto beat. Gipsy, camicia bianca aperta, sul quale troneggia un crocifisso argenteo  di dimensioni imponenti, ha i capelli neri  raccolti in un codino. Il finale, sia pure con alcune discrete  trovate, è scontato. El Puro  li ammazza entrambi prima di essere steso da una fucilata di un terzo elemento della banda. La forza del film del regista di Torpè, sta tutta  in quel bacio . Trentacinque anni prima di Lee, che comunque realizza un’intera storia sull’omosessualità tra i cowboy. Curioso come Mulargia muoia nel 2005, proprio l’anno in cui il regista taiwanese  porta BBM a Venezia. Un passaggio di consegne, se vi pare.  Il cineasta torpeino va considerato l’apripista. Solo a distanza di molto  tempo, qualcuno si è ricordato di quel primo bacio, ragion per cui la pellicola è stata presentata  al Glbt festival di Torino, pochi anni fa. Il cineasta sardo avrebbe meritato maggior fortuna. Una scena che avrebbe potuto spalancargli le porte della celebrità, ma così non è andata . Tra  il 1962 e il 1985, comunque, gira una ventina di film, tra i quali “ Orinoco: prigioniere del sesso”, che vede la presenza anche di una stellina sarda, Zaira Zoccheddu. Nel 1985, assieme a Nicholas Beardsly, gira “ Savage Island” , nel cast Linda Blair, la famosa Regan, ragazzina indemoniata del celeberrimo “ L’esorcista”. Edoardo Mulargia o Edward G.  Muller o Tony Moore, si dedica soprattutto agli western nostrani. Spaghetti per il resto del mondo, malloreddus per noi.   

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