ANIMA BLUES: IL TALENTO MUSICALE DI IRENE LOCHE. LA 24ENNE DI ORISTANO E’ CHITARRISTA, CANTANTE E COMPOSITRICE

il primo E.P. di Irene Loche si intitola "Garden of Lotus"


di Massimiliano Perlato

Un disco e un progetto da solista per Irene Loche, chitarrista, cantante e compositrice, già componente del gruppo “made in Sardinia” “Sunsweet Blues Revenge”.

“Ho iniziato molto presto, mi innamorai della chitarra a 6 anni. Ricordo che una domenica a pranzo mentre guardavo il Live “PULSE” dei Pink Floyd con la mia famiglia, dissi a mio padre che prima o poi avrei suonato così, avrei imparato a suonare la chitarra come David Gilmoure. Oggi il quel ricordo mi fa sorridere ma quel desiderio, seppure utopico, mi ha portato avanti nella mia passione e a coltivare piccoli traguardi e nuovi progetti per il futuro – dice sorridendo -. Le “Sunsweet Blues Revenge” sono un portante del mio percorso musicale, grazie a loro ho potuto vivere esperienze molto forti e ho conosciuto persone incredibili. Tutto si lega alla grande passione per il Blues, che ancora oggi mi e ci porta avanti. Abbiamo avuto la grande occasione di suonare in palchi importanti come quello del Pistoia Blues, Ameno Blues Festival, Italian Blues River, Samedan Blues Festival in Svizzera, Rocce Rosse Blues, Mamma Blues e così tantissimi altri, condividendo il palco con i grandi del Blues italiano e non solo”.

La lavorazione del disco è cominciata nel 2015 e come sottolinea Irene è sorto in un periodo molto complicato sul piano personale.

Tuttavia man mano che il progetto andava avanti e prendeva forma anche io cambiavo e dedicarmi alla mia musica mi ha dato forza. Mi ricordo le giornate intere sulle stesse frasi o pennate, non ci si fermava fino a quando non suonavano perfette. Una sera, ero talmente tesa e sotto stress che, dopo l’ennesimo take da rifare, il mio amico e co-produttore del disco , si è presentato con un bicchiere di birra in mano dicendo che mi avrebbe aiutato a sciogliere i nervi. Ho riso soltanto per quello, è stato divertente.”

Il suo lavoro è un viaggio surreale tra il blues e l’acustico tra momenti idilliaci in cui il folk e il soul si incontrano e dove accordature aperte e ritmi lontani diventano protagonisti, con inediti in cui descrive musicandole, esperienze personali oltre alle emozioni e ai colori che la rappresentano.

“Il mio progetto solista nasce da molto prima dell’esperienza con il Blues, in realtà da molto prima di qualsiasi esperienza. Ho avuto il coraggio di portarlo alla luce soltanto, quando ebbi la necessità di intraprendere un discorso più ‘intimo’ ed emotivamente più forte. L’8 Gennaio scorso usciva il primo lavoro, l’EP “Garden of Lotus”, è stato prodotto da me e dal mio migliore amico e collaboratore Gian Luca Canu, con cui lavoro ormai da 8 anni, autore di testi, arrangiatore, nonché bassista del trio Sunsweet Blues Revenge. Mi accompagna anche in questo percorso da solista. E’ un progetto portato avanti quasi in silenzio, in punta di piedi. Busso piano alla porta di chi lo ascolterà cercando di prendermi tutti i rischi del caso. Per me è una scommessa soprattutto dopo il mio tragitto musicale e le sperimentazioni antecedenti. Pubblicare qualcosa di così intrinseco, è stata una novità. In questo programma da solista mi sento ancor più esposta emotivamente e interiormente. Sono canzoni nate dentro le mura di casa mia, nella mia camera, fatte di consapevolezze individuali.”

Irene nasce il 26 gugno 1992 a Oristano. Parla da veterana, ma a conti fatti ha soltanto 24 anni e un percorso musicale davanti tutto da liberare.

“Sono cresciuta in una famiglia di musicisti ed è da miei genitori che ho ereditato la passione per la musica. L’amore per questa arte inizia da molto piccola, affiancandosi durante tutto il mio percorso formativo che ho dovuto interrompere durante le superiori. Nel frattempo mi sono dedicata alla musica come cammino lavorativo e di vita. Amo leggere, ascoltare dischi e viaggiare. Amo la Sardegna ma la verità è che ho da sempre il desiderio di partire.”

Che è poi anche un desiderio di emergere che evidenzia carattere. In Irene affiora fortemente l’ambizione di delinearsi, con la tenacia tipica sarda. Dal 2015 è ufficialmente artista Magnatone, unica italiana nel panorama mondiale insieme a Jeff Beck, Billy Gibbons, Keith Richards, Jackson Browne, Neil Young e tanti altri.

“Sono una persona estremamente timida ma determinata e questo mi ha aiutato tanto nelle scelte che mi hanno permesso di vivere esperienze importanti, suonare in numerosi palchi fino al traguardo di andare a Los Angeles al Namm Show dove ho conosciuto la Magnatone USA che dal 2015 ho la fortuna di rappresentare come endorser. Da questo aprile faccio parte e lavoro con un agenzia, la Onestep – BMP di Alghero, che mi sta aiutando a crescere e a portare avanti il progetto solista.”

Parla a ruota libera del suo disco menzionando pezzi e ritmi che con la loro particolarità mettono in risalto il suo sound. E del suo futuro ancora tutto da colorare.

“Un brano molto importante a cui sono molto legata è sicuramente Just in time to see the dawn ma anche What we want (is not always what we need), il brano con il titolo più lungo che abbia mai scritto. Racconta di una verità per me molto forte e ricordo ancora bene come sentivo quando buttai giù il testo, è stata una lezione importante che ancora oggi mi ripeto ogni giorno. Non so cosa farò da grande, alcune volte mi ritrovo a chiedermi come andranno le cose e non ho mai una visione chiara e decisa ma forse è meglio così. La cosa più giusta, alla fine della fiera, è essere se stessi e perseguire i propri ideali nel presente e quindi, sempre. Credo davvero con tutta me stessa in questo e forse è il pensiero che mi da la forza e la tranquillità per continuare in quello in cui credo. Il prossimo Gennaio tornerò al Namm Show non solo come endorser ma suonerò e presenterò il disco per la prima volta allo Sheraton Stage ad Anaheim, Los Angeles”.

Attualmente Irene Loche sta lavorando al prossimo disco e altri lavori che auspichiamo di poter raccontare al più presto.

 

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Un commento

  1. Ringrazio ancora tantissimo Massimiliano Perlato che ha curato e scritto questa intervista dove parlo anche della Magnatone, dei nuovi lavori e del prossimo viaggio verso il Namm Show di Los Angeles.
    Ormai manca poco.

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