A PAVIA, PRESSO IL CIRCOLO “LOGUDORO”, IL MAGGIORE GERARDO SEVERINO, DIRETTORE DEL MUSEO STORICO DELLE FIAMME GIALLE, HA PRESENTATO I SUOI LIBRI SU ALCUNI EROICI FINANZIERI SARDI

Pavia, 26 novembre 2016. Foto di Riccardo Mereu. Da sin. Gesuino Piga, maggiore Gerardo Severino, Paolo Pulina


di Paolo Pulina

Il Circolo culturale sardo “Logudoro” di Pavia, presieduto da Gesuino Piga, nel pomeriggio di sabato 26 novembre, ha affidato  al maggiore Gerardo Severino, Direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza e Comandante del Centro Studi Storici e Beni Museali delle Fiamme Gialle, il compito di tenere una relazione su  “I Finanzieri sardi caduti nell’adempimento dei doveri di solidarietà e di difesa della Libertà”.

In un articolo comparso su questo Sito nel giugno del 2013 ho già scritto del prezioso lavoro storico dell’allora capitano Gerardo Severino, che ho definito  «cacciatore di eroi, anche sardi»

http://tottusinpari.blog.tiscali.it/2013/06/13/il-capitano-gerardo-severino-direttore-del-museo-storico-della-guardia-di-finanza-cacciatori-di-eroi-anche-sardi/

Aggiornando i dati di tre anni fa bisogna precisare che Severino, attualmente maggiore,  ha già fatto molto per la Sardegna, non solo per aver scoperto e fatto decorare ben 5 Finanzieri con Medaglia d’Oro al Merito Civile, 3 con Medaglie di Bronzo ed uno con la prestigiosa Medaglia di Giusto Tra le Nazioni (peraltro la Sardegna ne aveva solo una – Vittorio Tredici, il podestà di Cagliari poi trasferitosi a Roma e lì distintosi per aver salvato una famiglia di ebrei e per aver protetto dei partigiani – fino a quando non ha fatto  decorare Salvatore Corrias), ma anche per aver scritto numerosi libri, saggi ed articoli, e per aver partecipato a vari convegni, fra Cagliari e Sassari.

Nell’ incontro pavese Severino ha sinteticamente presentato il frutto delle sue indagini (nell’ambito del lavoro del Nucleo di ricerca storica delle  Fiamme Gialle) che si sono tradotte in diversi libri su alcuni finanzieri sardi, il cui eroismo era conosciuto, al massimo, nell’ambiente familiare:

1) Un anno sul Monte Bisbino. Salvatore Corrias (1909-28 gennaio 1945) un finanziere nel giardino dei Giusti (Museo Storico della Guardia di Finanza, Roma 2007, con presentazione di Renzo Gattegna, Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane; poi Carlo Delfino editore,  Sassari 2014,  con presentazione di Marcello Mura, sindaco di San Nicolò Gerrei, paese natale di Corrias);

2)  Il Contrabbandiere di uomini. Storia del finanziere Giovanni Gavino Tolis (di Chiaramonti), un eroe del bene al servizio dell’umanità (1919 – 1944), presentazione del Gen. di C. A. Luciano Luciani, Delfino editore, 2012;  

3) Le Prime Gocce…Ricordo di Raimondo Falqui, un finanziere caduto per l’Italia (Lula 1934-Fundres 16 agosto 1956), che storicamente rappresenta il primo caduto in Alto Adige (ecco perché “le prime gocce” nel titolo del libro che ne racconta la sfortunata vicenda), prefazione del Gen. di Divisione Luciano Carta, Delfino editore, 2013;

4) Non dimenticateci!: breve storia degli eroici finanzieri sardi Salvatore Cabitta e Martino Cossu: vittime del terrorismo altoatesino medaglie d’oro al merito civile “alla Memoria”, presentazione del Gen. di Brigata Umberto Di Nuzzo, Delfino editore, 2014. Cabitta  (di Porto Torres) e Cossu  (di Luogosanto) caddero poco più che ventenni.

Ma questi, per la verità, non sono tutti i libri che il maggiore Severino ha dedicato alla Sardegna. Sempre presso Delfino editore sono usciti: nel 2014,  La Guardia di finanza a Bosa: cenni storici e cronache operative (1820-2014), con presentazione di Attilio Mastino (allora Rettore dell’Università di Sassari); nel 2016  E Graziano andò  alla guerra! Breve storia di un tenente della “Brigata Sassari”, Graziano Mastino, caduto combattendo sull’altipiano di Asiago (Bosa, 8 settembre 1893-Monte Zebio, 7 luglio 1916), presentazione di Attilio Mastino; Storia del Porto di Bosa e dell’Isola Rossa. Il Faro e la Torre, presentazione di Luigi Mastino.

Gerardo Severino è stato più volte in Sardegna (terra che ama moltissimo anche per alcuni legami familiari che lo portano a Nuragus, nel Cagliaritano, paese d’origine di un suo carissimo zio) per organizzare,  insieme ai suoi colleghi del Comando Provinciale di Cagliari e di Sassari ed insieme al Dipartimento di Storia della stessa Università di Cagliari, considerevoli eventi culturali: mostre, convegni e conferenze, grazie ai quali ha portato tra gli studenti non solo la storia degli eroi prima citati, ma anche quella delle stesse Fiamme Gialle, che è poi anche quella del nostro Paese.

Eppure – dobbiamo constatare con amarezza –, nonostante la Sardegna risulti beneficiaria  delle opere  storiche del maggiore Severino, a tutt’oggi non è stata manifestata, in maniera  proporzionata ai meriti,  la gratitudine dell’Isola a questo brillante ufficiale delle Fiamme Gialle.

A rendergli merito sono stati sinora solo due piccoli paesi, Chiaramonti (Sassari) e San Nicolò Gerrei (Cagliari), luoghi natali rispettivamente dei Finanzieri Gavino Tolis e Salvatore Corrias, i quali gli hanno conferito la cittadinanza onoraria, della quale il maggiore Severino anche nell’incontro di Pavia ha dichiarato di essere  particolarmente  fiero.

Prima di dare una breve biografia del maggiore Severino, mi preme sottolineare il fatto che la sua conferenza a Pavia, di oltre un’ora, è stata seguita in silenzioso, commosso silenzio da parte dei numerosi presenti (tra i quali i marescialli della Guardia di Finanza  Daniela Bove e Stanislao Barra, delegati dal colonnello Cesare Maragoni, comandante provinciale delle Fiamme Gialle).

Gerardo Severino

Gerardo Severino (Castellabate, prov. di Salerno, 1961), arruolatosi nel Corpo della Guardia di Finanza nel 1981, ha prestato servizio, in qualità di finanziere, dapprima presso la Compagnia di Bologna ed in seguito in quella di Tarvisio. Dal giugno 1985, al termine del biennio di corso presso la Scuola Sottufficiali, ha prestato servizio presso il Nucleo regionale di Polizia tributaria di Palermo, con distacco presso il locale Tribunale. In tale contesto ha avuto modo di operare, alle dipendenze funzionali dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel settore della lotta alla criminalità organizzata, prendendo così parte ad alcune indagini di polizia giudiziaria. Dal 1988 al 1994 ha continuato a svolgere la stessa funzione presso il Nucleo Centrale di Polizia Tributaria di Roma e, in seguito alla costituzione dei Reparti d’Investigazione sulla Criminalità Organizzata, presso il Gruppo di Investigazione (GICO) di Roma.

Parallelamente all’attività operativa, ha coltivato una specifica competenza, acquisita negli anni, nel settore storico, tanto da venir assegnato a partire dall’estate del 1994 al Museo Storico del Corpo con la qualifica di “sottufficiale addetto”. Proprio in questo ambito ha saputo contribuire alla maggiore diffusione della cultura storica fra i giovani, gli studiosi estranei alla Guardia di Finanza e la collettività in generale. Una delle sue prime realizzazioni è stata quella di aggiornare e di informatizzare gli schedari “Caduti” e “Decorati” del Corpo.

È autore di numerosi libri, nonché di articoli e saggi pubblicati da riviste nazionali e internazionali. Ha messo in luce illustri figure di eroici finanzieri nei suoi importanti  studi relativi sia al soccorso prestato ai profughi ebrei e ai perseguitati politici sia, in generale, al ruolo della Guardia di Finanza nel periodo della Resistenza e della guerra di Liberazione. Da citare poi i suoi numerosi lavori sulla storia dell’America Latina e della sua città natale Castellabate (è stato il firmatario delle proposte di conferimento delle due medaglie, CRI e Merito Civile, al suo gonfalone).

Per tali meriti culturali è stato promosso ufficiale nel 2003, oltre che nominato capo sezione dell’Ufficio Storico del Comando Generale, comandante del Centro Studi Storici e Beni Museali e infine direttore del Museo Storico della Guardia di Finanza. Attualmente ricopre il grado di maggiore.

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