LE TAVOLE DI AMERICANI E CINESI INVASE DAI PRODOTTI SARDI: EXPORT AGROALIMENTARE, E’ BOOM


Cresce la Sardegna dell’agroalimentare. Nel secondo trimestre 2016 aumentano le imprese artigiane che producono pasta, pane, dolci, formaggi, carne, frutta, pesce e bevande e, soprattutto, si potenzia l’export verso Stati Uniti, Unione Europea e Cina. Infatti, nei primi sei mesi di quest’anno, le aziende registrate sono 3615, in aumento di 5 unità rispetto al 2015, mentre le esportazioni hanno raggiunto i 191 milioni di euro, crescendo di 12 milioni in relazione alle precedenti rilevazioni. È quanto emerge dall’analisi realizzata dall’Osservatorio Mpmi di Confartigianato Sardegna, sull’artigianato alimentare e le relative produzioni nell’Isola, che ha elaborato i dati UnionCamere-Infocamere e Istat del secondo trimestre 2016. Crescono del 6,7 per cento, superando i 191 milioni di euro, le esportazioni agroalimentari sarde degli ultimi 12 mesi, rappresentando il 4,9 per cento del totale di tutte le vendite manifatturiere regionali all’estero e solo lo 0,6 per cento del valore complessivo di quelle del Made in Italy nel Mondo. Tale cifra è cresciuta di 12milioni rispetto al precedente anno quando la quota export toccò i 179 milioni di euro. Oltre 133 milioni sono rappresentati dalle produzioni lattiero-casearie, 14 milioni dai prodotti da forno e farinacei, 7 dalla carne lavorata e conservata, 3 dal pesce e dai crostacei e dai prodotti oleari. I principali Paesi partner sono gli Stati Uniti (115milioni di euro di prodotti, il 60 per cento dell’export agroalimentare), la Germania (18 milioni e 9,5 per cento di quota), la Francia (10 milioni e 5,3 per cento). In Cina va un controvalore di 4,6 milioni di euro di prodotti (2,4 per cento), in Canada 4,3 milioni (2,3 per cento) e in Giappone 4 milioni (2,1 per cento). “Quello che proviene dall’agroalimentare è un segnale molto positivo e ci dice che il settore ha ampi margini di crescita – sottolinea Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – soprattutto se teniamo in considerazione che l’export dei prodotti sardi rappresenta solo lo 0,6 per cento del valore complessivo delle esportazioni alimentari made in Italy”.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

3 commenti

  1. è sempre più opportuno, ed io sono pronto a collaborare, organizzare gruppo di lavoro e di pressione per avere chiaro quali sono i beni che più vengono richiesti all’estero e quindi, con il patrocinio dell’Anci sarda, indicare ai singoli comuni o gruppi di essi le colture da porre in essere nelle varie zone agricole, con incentivi alla produzione ed alla commercializzazione.

  2. Che bello però intanto hanno venduto la sella&mosca ai Bresciani e Cinesi. …. ma di noi resterà solo il sangue …forse. ..non ha tutti però., visto lo sdegno che ogni giorno subisce la Sardegna. …

  3. era da tanto che la sella e Mosca non era più di proprietà della fam.Mosca dal 2002 e ora.e passata di mano alla famiglia terra Moretti azienda del valdobbiadene ,e non c e nessun cinese nell azienda .

Rispondi a Maria Murru Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *