IL VENTO NON LO PUOI FERMARE: UNA STORIA DI RINASCITA NEL NUOVO LIBRO DI ELVIRA SERRA

ph: Elvira Serra


di Francesca Mulas

 “Elias era sdraiato sul letto, gli occhi piantati sulle scarpette di Roberto Baggio. Teneva le gambe a uncino, le braccia giunte. Sembrava un manichino abbandonato sopra il copriletto giallo. Non avrebbe saputo dire quando aveva invertito il giorno con la notte. Due mesi prima? Due settimane? Due giorni? Non era importante, non voleva ricordarlo. Ormai era successo e non aveva la forza per tornare indietro a quel momento. Il giorno aveva fatto a cambio con la notte, e lui non aveva opposto resistenza. Era andata così”.

È l’incipit del nuovo libro (il secondo dopo ‘L’altra’ pubblicato due anni fa) di Elvira Serra, giornalista nuorese che lavora a Milano tra le firme del Corriere della Sera, curatrice della rubrica ‘La forza delle donne’ sul settimanale F e del blog ‘La Ventisettesima ora’: “Il vento non lo puoi fermare”, 228 pagine, edito da Rizzoli, è in libreria dal 1 settembre, in questi giorni l’autrice è in Sardegna per presentarlo.

La storia, ambientata tra Cagliari e Roma, ha per protagonista un giovane studente sardo: bello, occhi azzurri, tutta una vita davanti di progetti e speranze. Una amica speciale, Violetta, una storia d’amore non ancora sbocciata. Fino alla sera che cambierà l’esistenza di Elias e di tutte le persone che vivono attorno a lui: l’incidente in cui perderà la vita una giovane donna. All’improvviso si invertono il giorno e la notte, per il protagonista: una colpa che pesa come un macigno nell’impossibilità di tornare indietro e cambiare il corso di quella sera. Come si fa a convivere con un errore così grave, con l’idea di avere ammazzato qualcuno? Un quesito che toglie il respiro e i pensieri, che riempie le ore e i giorni e i mesi, raccontato da Elvira Serra in maniera delicata e intensa allo stesso tempo: non esiste solo il dolore delle vittime, c’è anche quello, altrettanto drammatico, dei colpevoli. Uscire dalla depressione, da una condanna che non arriva da un giudice ma dalla propria coscienza sembra impossibile per Elias.

 “Adesso le tapparelle della sua stanza erano abbassate, lasciavano scoperti solo cinque centimetri di vetro da cui filtrava una luce sghemba che tagliava nuvole di pulviscolo bianco. Lui giaceva immobile, non riusciva ad articolare pensieri. Teneva gli occhi aperti. Non li chiudeva per non trovarsi davanti il fermo immagine dell’impatto, una macchia scura sul parabrezza, cos’è stato? La frenata, le grida, il buio”.

Eppure dopo due anni di buio si riaccende una piccolissima speranza: una nuova vita lontano da Cagliari, dal Poetto e dal suo mare. A Roma magari, a casa di uno zio che, come Elias, porta un peso doloroso dentro al cuore. Dimenticare il passato è impossibile, imparare a conviverci riiniziando a sperare nel futuro è l’unica via.

“Il vento non lo puoi fermare” è una bella storia di rinascita, narrata con grande sensibilità e con un linguaggio lieve, ambientata in uno scenario, la città di Cagliari, ricco di vedute suggestive e malinconiche.

http://www.sardiniapost.it/

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Un commento

  1. dopo averla avuta con noi per la presentazione de "L’Altra", siamo felicissimi del suo ritorno a Pisa per l’11 novembre nell’ambito del Pisa Book Festival. è un bellissimo libro che sarà presentato da Titina Maccioni

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