SULL’ALTOPIANO DI ASIAGO, UNA LAPIDE IN GRANITO DI SARDEGNA COMMEMORA I FANTI DELLA BRIGATA SASSARI


di Dario Dessì

 

“In questi monti resi sacri dal sangue versato dai Fratelli

ricordiamo i fanti sardi della BRIGATA  SASSARI

che con eroica incrollabile  fermezza impedirono

ad agguerrite truppe scelte avversarie di raggiungere la sottostante pianura”.

Monte Fior  –  Monte Castegomberto  Giugno 1916

I fanti della Sassari, in quei giorni primaverili ed estivi di cento anni addietro, quando sull’Altipiano di Asiago furono messe in gioco l’esistenza e l’avvenire dell’ Italia, non esitarono a prodigare il loro valore e il loro sangue in una lotta dura ed estenuante.

Indica un avversariu

E orrendu dae su coro

scopiat s’ira insoro

A unu tou cinnu, o Re!

L’offensiva austro-ungarica era stata fermata, sulla pianura veneta ricca di bellezze suggestive e di terreni fertili non incombeva più alcuna minaccia. La Sassari si era affermata a Monte Castelgomberto, a Monte Fior  e a Casera Zebio.

Il 2 settembre finalmente il meritato riposo  a  Val  Capra, a Val Ronchi  e a Val Ghelpak   per ritemprarsi e ricostituirsi.

Urgeva colmare i grandi vuoti formatisi dal 5 giugno al 1 settembre: complessivamente circa 3.000 uomini tra morti e feriti, tra I quali 144 ufficiali e 2961 uomini di truppa.

A partire da quei primi giorni settembrini periodi di venti giorni di riposo si alternarono a turni di venti giorni nelle trincee degli altipiani e questo durante tutto l’autunno e l’inverno del 1916.

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