QUANDO ORISTANO AVEVA UN GIORNALE QUOTIDIANO …


di Gian Piero Pinna

Era il 6 aprile 1947, quando a Oristano iniziarono le pubblicazioni del terzo quotidiano sardo, che purtroppo restò sulla scena solo per un decennio. Il quotidiano, prese vita soprattutto per volontà dei dirigenti dell’Azione Cattolica regionale e venne posto in vendita al prezzo di otto lire, ma dal giugno dello stesso anno passo subito a dieci lire.

Il Quotidiano Sardo, nacque soprattutto per stimolare una vera e propria mobilitazione anticomunista. Per la prima volta la Sardegna aveva un quotidiano cattolico regionale, soppiantando il settimanale La Sardegna Cattolica, stampato dall?Azione Cattolica della provincia di Cagliari, che cessò definitivamente la pubblicazione il 7 novembre 1947.

Il Quotidiano Sardo, fu diretto inizialmente dal canonico Giuseppe Lai Pedroni e successivamente, dal 28 maggio 1950 al 30 gennaio 1958, da don Giuseppe Lepori. Nel suo primo corsivo, intitolato Contro lo spirito, criticò aspramente la persecuzione religiosa in Cecoslovacchia. Tra le sue principali esperienze giornalistiche, ci fu quella di condirettore di Sardegna Cattolica e le collaborazioni con il Corriere di Sardegna e L’Osservatore Romano. Negli anni Sessanta e Settanta fu anche responsabile della testata dei Comitati civici, Sardegnavanti.

I fautori del Quotidiano Sardo, furono gli arcivescovi Giuseppe Cogoni ed Ernesto Maria Piovella, ma un ruolo chiave importante lo ebbe anche il padre gesuita Luigi Gallicet, che in quel periodo era docente nel seminario regionale di Cuglieri, che per sensibilizzare l’opinione pubblica e i parroci, girò l’Isola  per trovare i mezzi adeguati a sostenere l’investimento.

La proprietà del giornale fu detenuta dall’Azione cattolica regionale fino al dicembre 1957, quando la testata passò in mano alla Democrazia cristiana e dopo il passaggio venne diretto da Mariano Pintus, futuro deputato democristiano e, successivamente, da monsignor Giuseppe Lepori e Italo Montini. L’amministrazione fu affidata al medico Giuseppe Brotzu, che dal 1955 al 1958, fu anche presidente della Regione sarda. Tra i redattori di questo giornale, ci fu il fior fiore del giornalismo regionale del dopoguerra, tra cui Lorenzo Del Piano, Venturino Castaldi, Lucio Artizzu, Mario Angius, Giovanni Sanjust, Mariano Delogu, Paolo Pinna, Milvio Atzori, Ninni Carta, Remo Concas, oltre ai religiosi padre Gallicet, Giuseppe Lepori, Gesuino Mulas e Nazareno Mocellin. Era una redazione formata quasi esclusivamente da giornalisti laici e vicini alle posizioni politiche della Democrazia Cristiana e giocò un ruolo determinante per la vittoria della stessa Democrazia Cristiana, nelle elezioni del 18 aprile 1948. Il Quotidiano Sardo, ebbe anche una piccola redazione sassarese composta da Antonio Pigliaru e Domenico Panzino.

Nel 1955, caporedattore del giornale fu il giovanissimo Raniero La Valle, che cinque anni dopo, a quasi trenta anni, diventò direttore del Popolo di Roma e dal 1961 al 1967, dell’Avvenire d’Italia di Bologna.

Le difficoltà per mantenere in vita il Quotidiano Sardo furono tante, anche perché ad Oristano non esistevano impianti per la stampa e locali per una redazione, inoltre mancava anche il personale tecnico, i giornalisti e i tipografi. Per l’accesso alle notizie delle agenzie di stampa, furono acquistati degli apparecchi radio scriventi su nastro. C’erano difficoltà enormi anche per le comunicazioni telefoniche, che a quei tempi, per Oristano costituivano un vero problema.

Fu subito evidente che il Quotidiano Sardo avrebbe avuto una vita difficile, perché erano tanti i cattolici che non lo conoscevano,  oppure non lo apprezzavano e non lo sostenevano, preferendo leggere altri giornali. La conseguente scarsità di lettori, i pochi abbonati e un circuito di distribuzione limitato quasi esclusivamente alle poche migliaia di copie diffuse nelle edicole e nelle parrocchie, determinarono delle difficoltà economiche enormi, che causarono la cessazione della pubblicazione a dieci anni dalla sua nascita.

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2 commenti

  1. Me lo ricordo bene e fui senz’altro uno dei primi lettori. A quei tempi ero Presidente dell’Associazione Giovanile “Domenico Savio” di Santa Giusta, e Dott. Cabras mi incaricò della diffusione.

  2. gian piero pinna

    GRAZIE DELLA TUA TESTIMONIANZA ANTONIO, SAREBBE MOLTO INTERESSANTE SE AGGIUNGESSI ALTRI PARTICOLARI ALLA TUA ESPERIENZA

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