AI GIARDINI PUBBLICI DI SASSARI IL 21 LUGLIO PROIEZIONE DI “INTRO E FORA – 11 STORIE SARDE”, UN DOCUMENTARIO DI ANTONIO MANNU

ph: Antonio Mannu


Giovedì 21 luglio alle 21,30 ai Giardini pubblici di Sassari sarà proiettato il documentario “Intro e fora – 11 storie sarde”, un filmato realizzato nel 2015 da Antonio Mannu. L’iniziativa, organizzata da Amerindia, in collaborazione con l’associazione Ogros fotografi associati, fa parte del programma dell’edizione 2016 del Festejando Festival. Il documentario racconta di 11 persone, nate in Sardegna o con origini nell’isola che, per lungo tempo o periodi più brevi, hanno vissuto in paesi diversi dall’Italia. E’ costruito utilizzando le video interviste e le immagini fotografiche raccolte, durante un periodo di circa cinque anni, nell’ambito del progetto “Migrazioni-in viaggio verso i migranti di Sardegna”, una ricerca sulla migrazione sarda realizzata dall’Associazione Ogros, sostenuta, tra gli altri, dalla Fondazione di Sardegna e dalla Provincia di Sassari. L’antropologo  Bachisio Bandinu, in occasione di una proiezione ad Olbia all’archivio Mario Cervo, ha parlato del filmato, dicendo, tra altre cose: “Intro e fora: dice di un’apertura, di un peso, di una sofferenza dello stare, che fa scattare questa pulsione ad uscir fuori. Quando si crea una relazione tra il dove e l’altrove si pone il problema della soglia, la soglia di casa. Come superarla? Per dove? Con quali prospettive? Noi sardi sentiamo questo attaccamento all’essere isola, ma anche un’ambivalenza, una duplicità, un desiderio di esplorare. E lo avete sentito nei vari racconti, nelle diversità esperienziali di personaggi con storie e attività assolutamente differenti. Ma in tutti c’è questo desiderio, in questa nuova emigrazione raccontata molto bene da Antonio Mannu, in modo spontaneo, comunicativo, senza irrigidimenti e formalismi, col desiderio di dare conto dell’espressività del vivere, di questo bisogno di conoscere. Tra il dove e l’altrove, tra intro e fora.” Il documentario si avvale di un contributo musicale di Paolo Angeli e di un contributo letterario del poeta Alberto Masala. E’ stato uno dei lavori selezionati per l’edizione 2015 del Festival del Documentario di Villanova Monteleone. In Sardegna è stato poi proposto ad Olbia e ad Iglesias, nell’ambito delle ”Giornate del Cinema del Mediterraneo”, e a Sassari, nello scorso mese di aprile, nell’ambito della rassegna di Amerindia “Un nuovo cinema per tutti”. Nel gennaio 2016 è stato presentato a Barcellona, durante una serata organizzata dall’Assotziu de sos sardos in Catalugna. Alla proiezione sarà presente l’autore. 

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3 commenti

  1. Ho concerto quella sera…peccato mi sarebbe piaciuto esserci..

  2. Compleanno di mio figlio…eppiure ci terrei tanto

  3. Belissimo questa inicitiva. complimenti.
    Se sappevo antes, forze anche la stori di mie nonni sarebbe una otimo aiudo per il documentrio de Antonio Mannu. Ho finito di scrivere e un libro che deve sta in registro nella Biblioteca Nacionle in Brasil. Non é nessuna opera di arte, ma una storia vera. che ho scrito con moltoa passione in onore ai mie antenatti sardi. Nonno Giuseppe Dettori e nonna Vittoria Scano, tutti i due nati in Sassari. Penso che nel prossimo anno faro il lancio in Brasile e forze in italia.
    Lo scopo principale del libro è quello di segnalare il percorso che dovevo fare per trovare i record della mia famiglia in Brasile, Italia e, infine, in Sardegna. Purtroppo scoperto quasi 119 anni di storia piena di lacune e imprecisioni di dati e documenti mancanti dalla mia famiglia lentiggine. Queste erano alcune delle centinaia di difficoltà di scrivere queste relazioni. Oltre il mio lungo pellegrinaggio, faticoso e costoso per le centinaia di uffici di registro e cimiteri in questo vasto stato di Minas Gerais, dove vivevano i mie nonni.
    Queste ricerche in Brasile, hanno generato capitoli che si intrecciano diversi commenti da tutti gli errori grotteschi e bizzarri anche nel libro dei record e ricercato in cerca dei miei dati antenati. Ma ciò che più mi scioccato è stato quello di vedere il disprezzo velato e la mancanza di zelo di coloro che si presentavano come guardiani e responsabile per la manutenzione e la conservazione di queste preziose registrazioni della storia dell’emigrazione italiana in Brasile nel XIX secolo.
     
     Il differenziale del mio libro sulla emigrazione italiana, è che mi avvicino fatti interessanti e inedite di dove sono nati e vissuti i miei nonni sardi sull’isola di Sardegna, questi rapporti sono stati trasmessi da mia nonna lentiggine a mia madre e lei a me.
     
     Gli episodi si sono verificati in Brasile nel 1931 con il matrimonio di mio padre. Lui era colono nella azienda agricola di mia madre, la figlia di un grande proprietario terriero di Minas Gerais, fono a morte di mia nonna sarda nel 1944. Questi eventi sono diventati interessante ed eccitante capitoli di libri, così descrivono i ricordi dell’infanzia di mia nonna a Sassari, dove è nato nel 1872 a emigrare in Brasile, con solo 24 nel 1896, con mio nonno e la sua unica figlia di cinque anni, che ha avuto anche un triste finale, inaugurando la tragica traiettoria di loro in Brasile. Alcuna prospettiva di vita senza risorse finanziarie per tornare in Sardegna, ha attraversato tutti i tipi di umiliazioni e privazioni con quattro figli che sono nati qui. Tutto questo nel perseguimento di prosperità nella tanto sognata "Merica".
    Abbraccio a tutti. – scusa per la mia dificultà in scrivere il italiano macheroni.
    Lucinha Dettori

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