ALLARME GIOVANI “NEET”. IN SARDEGNA NON STUDIANO E NON LAVORANO: IN 80MILA SENZA FUTURO


Si sono arresi. Neanche provano più a cercare un impiego o a seguire una trafila fatta di studio, specializzazione e – forse – lavoro. In Sardegna sono quasi 81mila. Nella fascia che va dai 15 ai 29 anni, circa un giovane su tre non si preoccupa della propria istruzione, non segue corsi di formazione e nemmeno va a caccia di un’occupazione. Un esercito di sfiduciati – i politici e gli economisti li chiamano neet, acronimo inglese di «not engaged in education, employment or training», ovvero una persona non impegnata nello studio, nel lavoro o nella formazione – che nell’Isola ha una delle percentuali più alte d’Italia, lontana anni luce dalle medie europee. Una fetta di generazioni che costa alle casse pubbliche sarde e statali 1,7 miliardi di euro all’anno, secondo una stima fatta dall’osservatorio economico Seo. Il 5,6 per cento del prodotto interno lordo dell’Isola: La Sardegna, sotto questo aspetto, è quartultima in Italia: la percentuale deineet è salita negli ultimi anni fino ad arrivare – secondo i dati del Censis – al 34,2 per cento. Solo Campania (36,3 per cento), Calabria (38 per cento) e Sicilia (40,3 per cento) hanno un risultato peggiore. E la media italiana è ferma al 26,2 per cento. In Sardegna il numero di chi non cerca lavoro e non studia è aumentato di quasi 9 punti dal 2010 a oggi. L’incidenza maggiore nel Medio Campidano (39 per cento), quella minore in provincia di Oristano (27,4 per cento).

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