MOLLA TUTTO PER ESPLORARE IL SUD AMERICA: ROBERTA PADRONI E LA SUA NUOVA VITA IN COLOMBIA

ph: Roberta Padroni


di Stefano Cortis

In tanti le continuano a ripetere: “Ti sei bevuta il cervello?”. Ma lei li ignora. «Curioso che siano tutte persone perennemente infelici nella propria vita». Così la pensa Roberta Padroni, che da qualche mese ha lasciato il suo lavoro a tempo pieno a Londra per trasferirsi in Colombia. E ora viaggia, fa nuove conoscenze e scrive nel suo blog, che le sta creando nuove opportunità. «Amo Cagliari ma mi è sempre stata stretta, non credo che il mio futuro possa essere lì».

Roberta Padroni ha 34 anni, una laurea in Scienze della comunicazione e un master, conseguiti a Roma dove si è trasferita a 19 anni per studiare e poi lavorare. «Sono stata nella Capitale otto anni – racconta – ho lavorato in un’agenzia di tour operator e organizzavo viaggi per gruppi di stranieri in Italia. Poi sono andata a Londra per un corso di Inglese di tre mesi, ma alla fine sono rimasta sette anni. Ho fatto tantissimi lavori, tutti nell’area della moda e della ristorazione. L’ultimo anno lavoravo per H&M comedepartment manager».

Ma la voglia di cambiare era nell’aria. «Tre anni fa ho conosciuto un ragazzo colombiano e ho iniziato a cercare “Colombia” su Google – ricorda – Fino a prima sapevo a malapena dove fosse. Ho letto blog, guardato video e foto, e mi è venuto il trip di visitarla. L’anno scorso, dopo un viaggio di tre settimane qui, quando sono tornata a Londra ho deciso di lasciare il mio lavoro full time da manager e lavorare in part time, ho ricominciato a studiare all’università Digital marketing e ho aperto il mio blog. Ho tagliato un’enorme fetta della mia vita sociale per risparmiare i soldi per questo viaggio in Sud America e lo scorso gennaio sono partita».

Un biglietto di sola andata per quello che è stato quasi un colpo di fulmine. «Prima di venire qui mi piaceva, e mi piace ancora, la musica colombiana e la salsa. Nel mio primo viaggio, quello che mi ha colpito, oltre alla gente del posto sempre molto socievole e gentile, è stata la natura spettacolare che cambia nel giro di pochi chilometri: dalle alte e verdi montagne delle Ande alle piantagioni di canna da zucchero, al deserto, e poi tutte le piantagioni di caffè e l’azzurro del mar dei Caraibi. Ricordo che quando ero in un paesino che si chiama Salento, nella zona del caffè tra Medellìn e Cali, nel verde delle montagne che mi circondavano, decisi in quel preciso istante che sarei tornata qui in Colombia per rimanerci più a lungo».

E ora eccola immersa nella sua nuova vita. «Al momento sto viaggiando, conoscendo, scrivendo nel mio blog incolombia.it, che oltre a essere un punto di riferimento per chiunque voglia viaggiare e vivere in Colombia, punta a cambiare l’immagine che gli italiani hanno di questo paese. Molti pensano che sia uno stato del terzo mondo, covo di trafficanti, ma la realtà è assolutamente diversa. Inaspettatamente ogni giorno arrivano opportunità grazie al mio blog, una di queste è una collaborazione che ho con la scuola di Spagnolo dove ho studiato. Mi hanno chiesto di tradurre il loro sito in Italiano e scrivere per il loro blog (in Italiano e Inglese) in cambio posso studiare e alloggiare nella casa della scuola senza pagare».

Dall’Italia c’è chi si chiede se sia impazzita. Per molti lasciare un lavoro sicuro in Inghilterra per ricominciare da zero in Colombia, senza alcuna certezza, è da fuori di testa. «I miei amici, quelli stretti, quelli veri, non ho mai sentito dire nulla di negativo, ma anzi, proprio loro sono stati la mia forza. Alcuni erano preoccupati, per le notizie negative che arrivano in Italia dalla Colombia, ma sapendo che io ero già stata e sapevo come era la situazione si sono tranquillizzati e mi hanno incitato a partire. Da tante altre persone, che non hanno nemmeno mai viaggiato, mi son sentita dire migliaia di volte (tutt’ora continuano a dirlo) che sono matta. Il fatto curioso è che tutte queste sono accomunate dal fatto di essere perennemente infelici nella propria vita e senza obiettivi specifici».

Nessun programma per il domani. «Non so come sarà il futuro e cosa succederà, e nessuno può saperlo del proprio. Ci dimentichiamo che siamo appesi a un filo, e non c’è assolutamente nulla di certo nelle nostre vite. Posso dire che ho molto progetti e che sono sicura troverò qualcosa da fare e soprattutto un modo per continuare a viaggiare. Continuerò sempre a tornare a casa dai miei genitori, le mie radici sono, orgogliosamente, a Cagliari. Tuttavia come città mi è sempre stata stretta fin da piccola, e per quanto ami la ami non penso che il mio futuro sarà in Sardegna».

D’altra parte, anche le ambizioni che si hanno da adolescenti possono cambiare. «Da studente sognavo di laurearmi, trovare un lavoro stabile, avere una casa, un marito e costruire una famiglia, vivendo una vita normale. Oggi son felice che la mia normalità sia completamente diversa».

http://www.vistanet.it/

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5 commenti

  1. Grande Roby ma già dai tempi in cui lavoravamo insieme i tuoi viaggi last minute nn li dimentico 🙂

  2. Grande grande Robi!
    Spero di abbracciarti li in Colombia…magari ad Ottobre

  3. C’è qualche errore nell’articolo, in testa ad esso c’è il periodo dal 15 giugno al 15 settembre, invece ciò che ha pubblicato mulas si riferisce dal 15 settembre al 15 giugno, se cosi fosse quale risparmio nel periodo estivo??????

  4. complimenti

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