SALVATORE TRICARICO OMAGGIA PITTORICAMENTE LA MEMORIA DI PADRE GIULIO SAVOLDI: CAPPUCCINO, ESORCISTA E PADRE SPIRITUALE DALLA SALDA FEDE

Salvatore Tricarico e Padre Giulio Savoldi


di Cristoforo Puddu

Il soggetto del nuovo quadro del lucano Salvatore Tricarico, valido e stimato pittore dal raffinato linguaggio devozionale di fede cattolica, è la figura ieratica di Padre Giulio Savoldi (Nembro, 9 marzo 1928 –  Milano, 23 marzo 2010).

La rappresentazione pittorica del frate cappuccino, noto esorcista del Convento milanese di piazzale Velasquez e ricercato padre spirituale dalla salda fede, ricalca la classica aura adottata per immagini di Santi e Beati; l’opera è ricca di suggestioni ed evocativa di una naturale emanazione di serenità e beatitudine. L’armonioso ritratto del frate si colloca su una straordinaria base bucolica di prato dalla luminosità primaverile ed ha nello sfondo la bella struttura architettonica, in stile lombardo, del Convento che si affaccia su piazzale Velasquez.

Padre Giulio Savoldi, a quanti si affidavano a lui nella guida spirituale – come nel caso dello stesso pittore Tricarico, che per mezzo di questo quadro ne vuole omaggiare la memoria con segni di filiale riconoscenza – consigliava lo sviluppo interiore ed umano attraverso il percorso e la forza della preghiera, primario antidoto contro ogni male; dunque, un propositore di quel significativo “apostolato di preghiera” tanto caro a San Pio da Pietrelcina.

Padre Giulio visse intensamente il suo ministero sacerdotale, sempre con un senso di particolare equilibrio e attivismo responsabile verso quella “legge del lavoro che scorreva nel suo sangue”. Esercitò l’ufficio di guardiano nei Conventi di Lovere, Bergamo e Milano Sacro Cuore. Insegnò teologia fondamentale e fu eletto definitore provinciale; in seguito vicario e segretario provinciale. Il religioso, dei Frati Minori Cappuccini, ebbe anche diversi incarichi di responsabilità nelle diocesi di Bergamo e Milano. È del 1992 l’incarico di vice postulatore per la causa del servo di Dio fra Cecilio Cortinovis e nello stesso anno, su mandato del card. Martini, arriva l’impegnativa nomina di esorcista della diocesi ambrosiana.

Esercitando il servizio di esorcista acquista una notorietà da sacerdote di grande e particolare spiritualità; evidenzia la capacità naturale di dare sollievo – attraverso la preghiera e la parola consolatrice – alle centinaia di persone che quotidianamente facevano la fila davanti al Convento, per potergli esternare sia le malattie dell’anima che quelle del corpo. Si ricorda che accoglieva tutti con estrema pazienza e amore, incoraggiando e sostenendo le fragilità umane e di fede con spontaneità e dedizione francescana. Padre Giulio era fiducioso nelle possibilità di riscatto dell’uomo, anche in quanti percorrevano l’esistenza offuscata dal peccato e il senso della vita deviato dall’influenza del Maligno, perché soprattutto  “ottimista nella misericordia di Dio”. Affermava, spesso e con fermezza, che “il Signore è paziente e misericordioso con tutti e anche per coloro che ci sembrano spacciati, Dio sa trovare una soluzione”.

L’opera pittorica di Salvatore Tricarico, donata al Convento di piazzale Velasquez, sarà mensilmente esposta in occasione della celebrazione della Santa Messa in suffragio all’anima eletta di Padre Giulio Savoldi. In vita, il frate cappuccino, era stato un competente estimatore delle opere sacre del pittore lucano e in uno scritto, datato 25 aprile 2005, ne rilevava la valenza artistica e devozionale riconoscendone la validità dell’espressione pittorica per i chiari segni “della fede in Cristo e nei suoi Santi, fino alla figura carismatica di San Pio di Pietrelcina” e rappresentativa di  “un vivo messaggio di valori autentici della vita umana e cristiana”.

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