TERRA LIBERA: INTERVISTA A GIORGIO SCANU, IL CREATORE DI UN NUOVO GIOCO DI SOCIETA’


di Sara Mascia

Ha subito attirato la mia attenzione questo ragazzo di Cabras, in Sardegna, perché ha inventato un nuovo e originale gioco ambientato qui, nella nostra terra, e lo ha fatto credendoci fino in fondo e cavandosela con scarsissimi mezzi. Non a caso il gioco si chiama “Terra Lìbera”, sentiamo dalle sue parole come è nato tutto questo..

Giorgio parlaci di te.. Sono nato a Cabras nell’84, all’età di 18 anni ho lasciato la scuola per lavorare nell’impresa edile di mio padre, finché non ho deciso di terminare gli studi, facendo le scuole serali mi sono diplomato e poi mi sono iscritto all’università corso Lingua Cultura e Storia della Sardegna, mi mancano tre esami per terminare, nel frattempo ho ripreso a lavorare… Ho sempre desiderato costruire giochi, ma per molto tempo non ho pensato fosse possibile per me iniziare a intraprendere questa strada. Ad un certo punto ho cominciato a progettare il gioco Terra Lìbera, di pari passo allo studio delle tecniche necessarie all’invenzione e alla produzione di giochi da tavolo, e sempre in totale autonomia ho realizzato diversi prototipi del gioco; nel 2015 ho vinto la borsa di Sardegna Ricerche “Generazione Faber”: si tratta di un budget che ti viene dato per realizzare il prototipo di una tua idea originale, che ho realizzato al CESP di Nùoro e a Pula, a Sardegna Ricerche, dove c’è il Fab-Lab più grande della Sardegna: lì ci sono diversi modelli di stampante 3D, la macchina per il taglio, la fresa a controllo numerico, cucitrice elettronica ecc ecc. La cosa bella è lo spirito di collaborazione che c’è tra i frequentatori del laboratorio, quindi ci si aiuta a vicenda a conoscere i macchinari… Sono un appassionato della storia e della lingua della Sardegna, quindi ho realizzato il gioco “Terra Libera” con l’obiettivo, oltre che di divertire, di far conoscere la storia della Sardegna mentre si gioca. L’ho pensato in modo che i giocatori possano in diverse modalità sperimentando diverse fenomenologie sociali come il socialismo, il feudalesimo, le guerre, e anche la schiavitù e il commercio. Ci sono le carte degli obiettivi, divise in diverse epoche storiche, e le pedine a forma di piccoli nuraghi che rappresentano i popoli storici e che raccolgono le risorse della terra, come le olive, la vite, le pecore, e i minerali. Durante il gioco se un giocatore prevale sugli altri diventa “su meri” (il padrone) del territorio e gli altri devono consegnargli le proprie risorse diventando cosi’ “is tzaracus” (i servitori), quindi il tema della ribellione risulta centrale. Adesso devo cominciare a produrre il gioco per distribuirlo perché con mia grande meraviglia, senza aver pensato ad alcuna forma di promozione, la notizia del completamento del prototipo ha fatto il giro della Sardegna (e non solo) ed ho già ricevuto molte richieste… Sono anche rapper in lingua sarda, scrivo i testi e mi esibisco dal vivo, nell’ambiente mi conoscono come “Giorgigheddu”. Ho suonato un bel po’ in giro per la Sardegna nel corso del 2014, mentre l’anno scorso mi sono dedicato al mio nuovo progetto.. Sono indipendentista e socialista, e penso che in Sardegna la questione linguistica sia sofferta, per una questione d’identità culturale, infatti la lingua italiana è stata creata dagli intellettuali a tavolino ed imposta ai sardi tramite la scuola dell’obbligo, apportando così danni irreparabili alla cultura sarda; inoltre l’italiano usato per il rap ha un suono che non mi è mai piaciuto, la trovo troppo quadrata e poco scorrevole, come si dice in gergo si presta poco al “flow”. Ad esempio la canzone “For’e Niu” (senza nido), parla di un’insurrezione anarchica dove vengono mandati a casa tutti i rappresentanti della legge e i grandi proprietari per rendere l’idea mi occorrevano delle immagini forti, quindi ho preso spunto un po’ dalla guerra civile spagnola, un po’ dalla storica rivolta antifeudale dei pescatori dello Stagno di Cabras, e man mano che raccoglievo le immagini le mettevo in musica…per me scrivere un pezzo è un modo per reinterpretare la realtà e dare la possibilità ai sardi di avere una rivalsa, diffondendo una cultura in opposizione a quella dominante…

Quindi Giorgio, a questo punto cosa prevedi di fare in futuro? Il mio primo desiderio è avere la mia aziendina di giochi e produrli per la Sardegna e per l’esportazione. La cosa che mi dà più soddisfazione è poter parlare liberamente dei miei progetti, quando si hanno obiettivi ambiziosi non è facile trovare qualcuno che ti dica che fai bene a crederci; penso che a volte occorra ascoltare i consigli di tutti per poi fare di testa propria e non dare retta a nessuno: in fondo la vita è nostra, sbagliamo a nostro rischio e pericolo e nessuno meglio di noi stessi sa cosa possa renderci felici.

Per informazioni contatta Giorgio qui: giorgio.scanu84@gmail.com

http://www.artskyintheroom.com/

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