DA SETTE ANNI NELLA TERRA DEL SOL LEVANTE: GIANLUCA SARAIS DA UTA AL GIAPPONE PER PRODURRE FORMAGGI


di Maria Luisa Porcella Ciusa

Dalla Sardegna al Giappone per produrre formaggi italiani di alta qualità: Gianluca Sarais porta la tradizione nostrana nel Sol Levante e con l’azienda Rakukeisya Co.Ltd., caseificio del profondo nord del Giappone, precisamente nell’isola dell’Hokkaido, produce dalla mozzarella alla ricotta, dal Bra alla robiola fino ai gelati e alla golosissima milk jam (una specie di marmellata al gusto caramello fatta con latte e zucchero). Gianluca, ormai in estremo oriente da sette anni, dopo una laurea in Lingue Orientali, mentre approfondiva lo studio della lingua, ha iniziato con una gavetta da cameriere nei ristoranti di Tokyo: “Ricorderò sempre quel periodo in cui ho fatto un bel bagno di umiltà, ma che mi ha anche aiutato a capire appieno lo spirito di questo paese” racconta. Dopo aver lavorato quattro anni in un’azienda di importazione di specialità italiane (vino, pasta, salumi e altre prelibatezze: “una delle mie più grandi performance è stata quella di quadruplicare le vendite di panettone della mia azienda in un solo anno”), è approdato a Shiranuka, paesino del nord bagnato dall’Oceano Pacifico ma con alle spalle monti aspri e selvaggi che in inverno si ricoprono di metri di neve. Qui, sposato con una giapponese e padre di Leonardo Rui, un anno, lavora al caseificio: “Nell’azienda io ho il ruolo di co-caporeparto vendite, responsabile per l’area di Tokyo (e dintorni) e nello specifico del settore ristorazione – spiega Gianluca – e dati i miei trascorsi, sono stato assunto soprattutto per aumentare le vendite nei ristoranti al di fuori dell’Hokkaido. Passo gran parte della giornata nella sala di taglio del formaggio, compito essenziale per capire la qualità del prodotto e quindi utilissimo per le vendite”.

Il formaggio non è un prodotto tipico della cucina giapponese. Come mai la scelta di produrlo? “Qui di simile hanno solo il tofu, una sorta di formaggio di soia tipo il tomino fresco piemontese. Ma il motivo per cui questa azienda ha deciso di puntare sul formaggio italiano è la passione! Quella del mio capo, Mr. Inokuchi, per i formaggi italiani dopo un’esperienza di oltre quindici anni nel campo dei prodotti latticini durante la quale si è innamorato dei formaggi della tradizione italiana e, dal 2001, ha deciso di produrli nella sua terra d’origine”.

Hai qualche progetto futuro? “Certamente. Primo fra tutti quello di portare un po’ della tradizione sarda qui in Hokkaido. Vorremmo produrre alcuni dei formaggi vaccini sardi. Qui il latte è abbastanza diverso da quello italico, ma è molto gustoso. Nel caseificio usiamo solo latte appena munto e questo dà ai formaggi una freschezza notevole! Ma se avessi sotto mano latte di capra o di pecora chiederei a Mr. Inokuchi di fare un pò di pecorino e caprino!”

I giapponesi apprezzano i formaggi che producete? “Tantissimo. L’azienda è la numero tre dell’Hokkaido come produzione, che tradotto vuol dire la numero tre dell’intero Giappone, ma la numero uno per formaggi italiani di qualità. E questo lo si deve all’immensa passione del suo fondatore e di tutti noi che ci lavoriamo. Ma adesso sarebbe ora di iniziare a preparare anche casizolu, murutzulu, fresa e gli altri formaggi vaccini della tradizione sarda”.

Una vita piena di nuove sfide e avventure quella di Gianluca Sarais che dalla Sardegna ha attraversato un paio di continenti per approdare nel nord di un Paese ricco di fascino, tradizioni e sapori sempre nuovi da esplorare. Per Gianluca, gourmet per passione e ora anche per lavoro, prossimo passo sarà quello di far assaggiare finalmente ai giapponesi e per primo al suo Leonardo Rui i formaggi con cui anche lui è cresciuto.

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