ROSETTA MURRU, MARIA GRAZIA MEDDA, NIETTA CONDEMI E MARIA JOLE SERRELI: ARTISTE SARDE ESPONGONO A CHIERI (TO) SINO AL 15 NOVEMBRE


di Riccardo Mereu

Rosetta Murru (Nuoro), Maria Grazia Medda (Elmas), Nietta Condemi De Felice (Nuoro) e Maria Jole Serreli (Terralba) sono in mostra a Chieri (TO), dove il 31 ottobre scorso, presso le sale della prestigiosa Galleria Palazzo Opesso, è stata inaugurata la mostra “Eccentriche Trame 2015”, quest’anno intitolata “La Musica del tempo”. Quattro artiste sarde, quattro modi diversi e originali di esprimersi nel campo della Fiber Art, così chiamata la più innovativa frontiera dell’arte tessile che traghetta le tradizioni antiche a forme e confini sempre più nuovi e congegnali alle rive espressive dell’arte contemporanea; quattro sensibilità femminili, diversamente sfaccettate, hanno portato nella cittadina piemontese di Chieri, dal glorioso passato di città tessile, la tradizione sarda di quest’arte declinata agli esiti più avanzati delle rispettive ricerche espressive. La mostra collettiva, a cura dell’Unione Artisti del Chierese, che ha in Margherita Fergnachino e Caterina Fiore le anime più impegnate e appassionate, coinvolge artiste e artisti provenienti da diverse città italiane, come Genova, Aosta, Vigevano (PV), Milano, Castel Volturno (CE), Sacile (PN) e Torino, con artiste provenienti dalla Francia, Paese che è la patria mondiale della Fiber Art.

Dal figurativo all’astratto, sono in mostra opere diversissime per tecniche, dimensioni e tipologie espressive, tantissime “mani/voci” che esprimono poetiche assolutamente differenti fra loro: da lavori coloratissimi, anche omaggi a opere famose, a quasi monocromi arricchiti da particolari sorprendenti. In questo panorama di grande varietà espressiva, vivono armoniosamente e sorprendono per originalità, perizia tecnica e potenza poetica, le opere delle quattro artiste sarde:

 

Rosetta Murru, con l’opera intitolata Melodie in blu, ci tuffa nel mare profondo, evocato con uno sfondo mosso di correnti blu attraversate da un insolito pentagramma di un dove si agitano tessuti colorati che sono creature marine che solcano questo mare di inquieto e, insieme, sereno vivere che è della natura; il ritmo delle onde è la musica immaginaria a cui l’artista ci invita a fare attenzione, in quanto è la colonna sonora di tutta l’esistenza, perché la vita è nata nel mare;

 

Maria Grazia Medda espone un’opera dal titolo Is launeddas de Sant’Efis gloriosu a Pula: triangoli colorati, ad evocare le bandierine delle feste paesane appese per le strade, sventolano su uno sfondo di cielo azzurro festoso, nella parte superiore dell’opera; sotto, un rosa tenue e uniforme evoca lo spirito leggero di Sant’Efisio, attraversato da due pentagrammi uniti dal ritmo preciso delle launeddas, come un filo rosso dall’andamento alternato, ascendente e discendente;

 

Nietta Condemi De Felice, in Trame in concerto 2, crea una pala d’altare tridimensionale, in cui dispone in vario modo bastoncini colorati pronti a vibrare, come una preghiera lanciata nel vento, già al soffio lieve del pensiero. Irti come ricci e delicati come fiori che potrebbero spezzarsi alla semplice brezza di un passo rapido che li ignori, sono come i versi di una poesia: l’unità ritmica minima della trama di un ordito da ricomporre in un quando oltre ogni luogo;

 

Maria Jole Serreli presenta Animas-Note armoniose, un’opera dalla produzione intitolata Animas. L’evocazione musicale è affidata a un sonaglino immerso tra fili di cotone che legano vecchi tessuti appartenuti a persone a lei care: è un cuore che batte, come suggerisce il filo rosso nella trama di fili bianchi; richiama alla memoria i momenti intimi e speciali condivisi con chi non c’è più, affetti legati a sé, ora, nel ricordo cristallizzato dal suono che vibra nella mente raccontando il tempo.

La mostra continua fino al prossimo 15 novembre con i seguenti orari:

Lun-Ven ore 16-19 / Sab-Dom ore 10,30-12,30 ; 16-19

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Un commento

  1. Complimenti alle artiste sarde che hanno rappresento meravigliosamente la tradizione della Sardegna nelle loro opere.

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