ORIGINARI DI MACOMER, MASSIMILIANO E MANUELA UNA COPPIA “SPAZIALE”: LUI ALLA NATO E LEI ALL’ESA

Manuela Balestrucci vive a Noordwjik in Olanda, Massimiliano Castori a Bruxelles


di Giovanni Runchina

Marito e moglie, rispettivamente ingegnere alla Nato e assistente di direzione all’Agenzia Spaziale Europea (Esa), Massimiliano Castori – 41 anni – e Manuela Balestrucci – 36 – sono una coppia “spaziale” per molti aspetti. Entrambi di Macomer, studi universitari a Cagliari – lui in Ingegneria Elettronica e lei in Lingue e Letterature Straniere con MBA all’Aja– raccontano la loro storia di (stra)ordinaria normalità fatta di tenacia, talento e di obiettivi condivisi. Unione che ha resistito alle cicliche distanze fisiche, grandi e piccole: per un periodo lui ha vissuto in Guyana Francese mentre lei stava in Olanda, ora sono separati da appena 200 chilometri; Massimiliano in Belgio a Bruxelles, Manuela a Noordwjik in Olanda «è un po’ come fare Cagliari-Macomer – scherzano – ma per noi l’unica cosa è essere concordi su una visione familiare comune e la nascita, sette mesi fa, di Leonardo ha rafforzato questo convincimento». Impasto, il loro, fatto di determinazione e una sana dose di fortuna: «Ci siamo incontrati a Cagliari una settimana dopo la mia laurea – racconta Manuela – ero reduce dall’Erasmus in Germania e la tesi in Austria ma sapevo già di voler ripartire».L’occasione si presenta all’inizio del 2005: «L’azienda in cui stavo da un anno, la Vitrociset, aveva posizioni aperte al Centro Spaziale Europeo a Kourou e decisi di mandare la mia candidatura, ero soddisfatto di ciò che facevo, ma volevo misurarmi con un’altra realtà». Manuela lo segue senza pensarci troppo, complici anche alcune esperienze poco felici in Sardegna: «Conclusi gli studi, sono stata per un mese in un’agenzia di viaggi con un tirocinio regionale, ovviamente non retribuito. Sistemavo i fiori nei vasi e ci veniva insegnato il portamento; il personale doveva esercitarsi camminando con un libro in testa, pare una barzelletta ma non era così. Ho denunciato tutto all’ispettorato del Lavoro ma le altre ragazze che erano con me hanno negato l’evidenza quando sono state chiamate a testimoniare. La seconda avventura a Sassari, dovevo aprire un’agenzia di viaggi per due commercialisti, sono rimasta tre mesi senza vedere un soldo e quando ho reclamato ciò che mi spettava sono stata licenziata con la motivazione che era venuto meno il rapporto di fiducia». In Guyana, Massimiliano esordisce come ingegnere di configurazione software per i sistemi di controllo e di comando del lanciatore Ariane5, poi diventa project manager e nel 2012 responsabile di stabilimento Vitrociset a Kourou «avevo mansioni manageriali ma sempre con un piede negli aspetti tecnico/operativi che riguardavano i nuovi lanciatori Vega e Soyouz». Per Manuela significa una seconda e vera vita lavorativa: «Ho frequentato dei corsi di francese e dopo otto mesi ho trovato un posto come impiegata in un noleggio auto, in seguito sono diventata responsabile di un’importante agenzia di viaggi e infine sono passata al Centro spaziale europeo come assistente di campagna di lancio». Un passo, quest’ultimo decisivo per tornare in Europa: «Ho spedito il mio curriculum all’Agenzia spaziale europea e fatto il colloquio in Olanda due giorni prima del matrimonio. Attualmente sono assistente del capo dipartimento del settore Programmi in Telecomunicazioni, dove ci si dedica alla produzione e alla messa in orbita dei satelliti europei per le TLC. Per me è il massimo in quest’ambito nel quale spazio dai problemi logistici a quelli organizzativi e di comunicazione, ma non escludo un domani di fare altro». Alla fine del 2012 anche Massimiliano rientra nel Vecchio Continente, a Bruxelles, assunto dalla NCI Agency (NATO Communications and Information Agency) con l’incarico di ingegnere di configurazione e analista di sistema: «Faccio trasferte frequenti nel resto d’Europa e negli Stati Uniti, il mio ruolo è cruciale in tutte le fasi di un progetto perché devo sovrintendere all’identificazione, alla tracciabilità e alle modifiche degli elementi critici di un sistema e alla loro documentazione con il mantenimento del database centralizzato. È fondamentale la collaborazione con molti soggetti sia all’interno, sia all’esterno dell’Agenzia comprese le ventotto nazioni che fanno parte della Nato per cui bisogna avere preparazione tecnica e doti diplomatiche. Mi son levato tante soddisfazioni tra cui la partecipazione alla campagna di lancio del volo di qualifica del vettore Vega come coordinatore tecnico delle attività operative del banco di controllo; ancor prima sono stato nel team di Ariane5 e del primo Soyuz a Kourou, un bel triplete. Non escludo di aprire una società di consulenza in Configuration Management». La fatica più grande è la distanza «ma in fondo sappiamo – sottolineano all’unisono – che dobbiamo essere fieri di ciò che abbiamo oggi» ed è ampiamente compensata dalle soddisfazioni anche sotto il profilo delle esperienze di vita. «Non crediamo che esistano segreti particolari noi abbiamo condiviso e portiamo avanti un solido accordo sia per quanto riguarda le aspettative professionali che le esigenze di coppia, insomma una visione comune rispettando la libertà lavorativa. Tutto si può fare, basta volerlo, e noi ne siamo la prova».

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