“CARO AMICO TI SCRIVO SU… FACEBOOK”, IL LIBRO DI LUIGI ROSELLI PRESENTATO A SAN VERO MILIS


di Gian Piero Pinna

“Caro amico ti scrivo su… Facebook – pensieri, riflessioni, dialoghi”, edito dalla EPDO di Oristano, che ha avuto un notevole successo di critica e di pubblico. Nel corso della presentazione, il giornalista Gian Piero Pinna, ha dialogato con l’autore e con Felice Roselli, che ha trattato un capitolo del libro sui rischi penali che si corrono se si utilizzano in modo distorto i mezzi informatici. Tante le persone intervenute, che hanno partecipato attivamente al dibattito sviluppatosi nel corso della presentazione. Notevole interesse, ha suscitato la parte del libro in cui Felice Roselli, avvocato del Foro di Lecce, ha parlato dei rischi e dei risvolti penali che si corrono, se si utilizza in modo distorto Internet e Facebook in modo particolare, con la richiesta di ulteriori informazioni da parte del pubblico.

Luigi Roselli, dirigente scolastico del Liceo Scientifico di Oristano, usa regolarmente Facebook e dall’analisi che ha fatto della “piazza virtuale”, si capisce che conosce a fondo le problematiche che comporta il famoso social network. In ultima analisi, che cosa è Facebook? Roselli lo ha definito un servizio di rete sociale dove “ci si incontra online, si discute di politica e di tanto altro ancora. In questa “piazza virtuale”, avviene tutto e il contrario di tutto, si creano gruppi, si programmano eventi, si ritrovano vecchi amici di studio, o si intrecciano nuove amicizie e relazioni, tutto ciò in contrapposizione alla “piazza reale”, dove le persone si conoscono e si incontrano “de visu””. Basato su una piattaforma software, scritta in vari linguaggi di programmazione, Facebook venne lanciato nel febbraio 2004, nell’Università statunitense di Harvard, da Mark Zuckerberg e da alcuni suoi amici di studio: Eduard Saverin, Dustin Moskovitz e Chris Hughes. Inizialmente era stato progettato per essere utilizzato esclusivamente da coloro che studiavano ad Harvard, ma ben presto fu data la possibilità anche ad altri studenti di servirsene e fu reso disponibile anche ad altre scuole della zona di Boston, della Ivy League e della Stanford University. Successivamente fu aperto agli studenti delle scuole superiori e poi a chiunque dichiarasse di avere più di 13 anni di età. Da allora, Facebook, ha avuto un’espansione in crescendo.

Come dice bene Roselli nel suo libro, Facebook ha cambiato profondamente molti aspetti legati alla socializzazione e all’interazione tra individui, sia sul piano privato e sia su quello pubblico e sociale. Ormai è presente in tutto il pianeta ed è disponibile in oltre 70 lingue, pare che i suoi utenti abbiano superato abbondantemente il miliardo di persone e sono tantissimi quelli che effettuano l’accesso almeno una volta al mese.

Zuckemberg, quando scelse di chiamare Facebook la sua creatura, prese lo spunto dall’elenco che alcune università pubblicavano e distribuivano all’inizio dell’anno accademico, dove c’erano tutti gli studenti con nome e fotografia e un breve profilo biografico, con l’intento di aiutare gli iscritti a socializzare tra loro.

Attualmente, gli utenti possono accedere al sito, previa registrazione gratuita, depositando semplicemente i dati personali come nome, cognome, data di nascita e indirizzo e-mail, “per favorire una maggiore autenticità e consentire l’accesso ai vari contenuti in base all’età”. In definitiva, Facebook, è nato a scuola e bene ha fatto Roselli, dirigente scolastico di un Istituto superiore cittadino, a servirsene “in modo intelligente e non opprimente”, in quanto ” Facebook può essere un utile strumento di comunicazione. Senza sostituire, ovviamente, la “piazza reale”, fatta di serate, incontri, discussioni, condivisioni”, come lui stesso ha ben sottolineato nel corso della presentazione del suo bel saggio, che ha visto coinvolti molti suoi alunni, ex alunni, colleghi e dirigenti scolastici. In chiusura di serata, dopo aver ringraziato i presenti della loro gradita partecipazione, l’autore ha annunciato che una buona parte del ricavato della sua opera, andrà alla mensa del povero, gestita dalle suore Giuseppine di Oristano in via Carmine.

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