L’OZIERESE LUIGI LODDE NEL “TIRO A VOLO”, A MARIBOR IN SLOVENIA SI RICONFERMA CAMPIONE D’EUROPA: E ORA NEL MIRINO CI SONO LE OLIMPIADI DEL 2016

Luigi Lodde


di Maria Vittoria Dettoto

Luigi Lodde, ozierese, classe 1980, tiratore azzurro dell’Esercito Italiano, è Campione d’Europa di tiro a volo specialità skeet. Qualche giorno fa nella gara disputata a Maribor in Slovenia, ha bissato il titolo conquistato lo scorso anno a Sarlosputza, in Ungheria.  Dopo esser arrivato alla finale europea con un punteggio di 123 in qualifica, incontra all’ultimo atto il greco Mitas. Lodde realizza 16/16; Mitas 14/16. Oltre all’oro individuale conquista nella stessa gara il bronzo a squadre con Valerio Luchini e Riccardo Filippelli, dietro a Russia e Norvegia. Nel 1999 ottiene il 1° titolo italiano e due bronzi nel ’99 e nel 2000. Nel 2007 entra a far parte della Nazionale italiana di skeet. Nel 2010 vince il titolo italiano, conquista il bronzo; a luglio 2012 arriva quinto alla finale olimpica, dopo esser stato insignito a marzo dello stesso anno del premio di Atleta dell’anno 2011 dal Coni Sardegna, essendo stato l’unico rappresentante della Sardegna ad essersi qualificato per i Giochi di Londra. A gennaio 2013 decide di sostituire il fucile col quale per anni aveva sparato ed inizia a sparare con la Beretta DTn1. Il 27 giugno 2013 vince la medaglia d’oro ai giochi del Mediterraneo a Mersin in Turchia; due mesi dopo conquista l’argento ai Campionati Europei a Suhl. A settembre 2013 vince a Lima, in Perù, la medaglia d’oro a squadre ai Campionati del Mondo, con Ennio Falco e Giancarlo Tozzi. Il 14 aprile 2014 conquista l’oro nella prima prova della Coppa del Mondo a Tucson (Arizona), ottenendo il punteggio di 124. Il 26 giugno 2014 è oro individuale a squadre ai Campionati d’Europa in Ungheria.  A settembre conquista l’oro a squadre e poi il titolo di Campione italiano. Mi pareva doverosa questa premessa nella quale si presentava Luigi Lodde, per far conoscere ai nostri lettori, chi fosse. A seguire leggerete la mia intervista a questo grande campione italiano, che ha portato alto il nome dell’Italia nel mondo e sono certa lo farà anche nel prossimo futuro.  Ho scoperto un uomo dalle tante sfaccettature, attraverso le quali posso dire che Lodde sia un campione non solo nello sport, ma anche nella vita.

Da ciò che leggo è stato suo padre a introdurla allo skeet. Quanti anni aveva quando ha iniziato? Dove si allenava? Per quante ore? “Ho iniziato a sparare al piattello a sette anni. Non potrei parlare di ore di allenamento in quanto a quell’età per me era solo un gioco che mi divertiva molto. Ho iniziato a sparare a Ozieri nel campo da tiro di famiglia, che è quello in cui mi alleno ancora oggi. Le prime competizioni sono arrivate all’età di 13 anni, prettamente in Sardegna. Oggi invece mi alleno per circa 4/5 volte a settimana per 3 ore al giorno. A questo si aggiunge l’allenamento fisico e mentale che riveste un ruolo fondamentale nella preparazione di una gara.”

Dando una rapida occhiata alla sua vita, emerge un uomo pieno di interessi:caccia, sport, basket. È sicuro che la sua giornata sia di 24 ore? Può descrivere una sua giornata tipo? “In realtà pur avendo molti hobby, cerco di organizzare gli allenamenti in modo da ritagliare il tempo necessario per poter praticare tutte le altre mie passioni.  La mia giornata inizia alle 7.30, sparo al campo da tiro sino all’ora di pranzo e alla sera mi dedico per qualche ora alla preparazione fisica (esercizi, corsa, basket) e alla preparazione mentale, sia da solo che con il mio psicologo Manolo Cattari.”

Nonostante abbia conseguito già nel 1999 il titolo di Campione d’Italia per diversi anni ha abbandonato la carriera sportiva prediligendo gli studi universitari.  Ha conseguito una laurea in Scienze Biologiche a Sassari e attualmente studia per conseguirne una seconda in Biologia Sperimentale e Applicata. Quanto conta lo studio, la sua formazione personale nel suo privato? “Credo che sia molto importante avere non solo il titolo di studio ma soprattutto un alternativa alla carriera sportiva,che mi ha dato molte soddisfazioni ma anche parecchi dolori. Dedicarmi anche allo studio per me significa costruire una stabile alternativa all’aleatorietà che è caratteristica del mondo dello sport”.

Siamo originari dello stesso paese, Ozieri. Ci racconta il suo rapporto coi suoi concittadini e con la Sardegna? “Ho un bellissimo rapporto con i miei concittadini. Sono nato a Sassari, ma cresciuto a Ozieri, dove ho tutti i miei amici più cari. I cittadini ozieresi del resto mi seguono da sempre e non mancano di farmi i complimenti, di sostenermi nel mio percorso sportivo.  Anche il legame con la Sardegna è fortissimo:la mia terra ce l’ho nel cuore e nell’anima e la apprezzo in tutte le sue sfaccettature, positive e negative.”

Lei ha vinto praticamente tutto ciò che uno sportivo potesse vincere. Attualmente è campione italiano ed europeo individuale e campione del mondo a squadre.  Dove trova oggi lo stimolo per continuare ad allenarsi e cosa sogna per il suo futuro?  “Innanzitutto è bene ricordare che questo è oggi il mio lavoro e sento il dovere di affrontarlo con i l massimo impegno e la massima serietà. Gli stimoli comunque non mancano, in quanto per me ogni gara è una sfida nuova con emozioni sempre diverse da quelle precedenti e mi sento tutt’altro che appagato. Il sogno per il futuro è sicuramente quello di poter rivivere un’esperienza ai Giochi Olimpici”.

A conclusione dell’intervista, Lodde che ho trovato di un umiltà disarmante, virtù rara per campioni del suo livello, mi ringrazia per la stessa e per lo spazio che in questo blog gli dedichiamo. In realtà sono io che voglio pubblicamente ringraziarlo, ritenendo che sarebbe giusto dare a campione come lui il giusto riconoscimento ed il giusto risalto, che spesso purtroppo manca agli sportivi appartenenti a sport cosiddetti “minori” rispetto a quelli storicamente nazional-popolari quali il calcio o recentemente il basket. Auguro a Lodde di vincere quanto egli auspica e concludo con una nota campanilistica: da ozierese sono fiera di essere sua concittadina e mi piacerebbe un giorno vedere nella piazza principale del paese, una statua a lui dedicata. Direi che se la merita tutta.

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Un commento

  1. Ringrazio il blog tottus in pari e Maria Vittoria Dettoto per l’attenzione riservata a me al mio sport.

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