PREZZI SCONTATI PER TUTTI, NON PER I SARDI: ALITALIA BEFFA LA SARDEGNA


Tariffe «light», leggere, per volare a prezzi scontati «in Italia e in Europa». Ma non in Sardegna: l’ultima campagna promozionale di Alitalia beffa l’Isola, esclusa dai nuovi prezzi che la compagnia aerea ha presentato nei giorni scorsi e che saranno in vigore dal 14 settembre. Proprio mentre il presidente della Giunta Francesco Pigliaru esce allo scoperto e annuncia di essere al lavoro «per una continuità diversa e molto migliore di quella attuale». Nel frattempo i viaggiatori sardi continueranno a essere esclusi dalle offerte dell’ex compagnia di bandiera: si viaggerà a 79 euro, andata e ritorno, su tantissime tratte nazionali e internazionali. Il sito internet Alitalia.com propone «Roma-Lamezia Terme, Milano-Barcellona, Roma-Varsavia» a un prezzo che è circa la metà di un biglietto – sempre andata e ritorno – Cagliari-Roma. Dagli sconti sono state escluse proprio le tratte in continuità territoriale, su cui l’Alitalia ha già la garanzia di incassare tariffe più alte, oltre ai contributi regionali per garantire il pubblico servizio. Lo si scopre andando a leggere le «maggiori informazioni sui termini e condizioni» degli sconti: sono esclusi dalla promozione i collegamenti tra gli aeroporti sardi e Roma e Milano gestiti dall’ex compagnia di bandiera. Niente tariffe «light» su Alghero-Fiumicino, Alghero-Linate, Cagliari-Fiumicino, Cagliari-Linate. Stesso discorso per le tratte siciliane in continuità territoriale: Catania-Lampedusa, Lampedusa-Palermo, Palermo-Pantelleria e Pantelleria-Trapani. Perché questa esclusione? Sulle tratte in continuità territoriale c’è una «imposizione di pubblico servizio», dunque i vettori devono garantire i collegamenti rispettando i paletti imposti dal ministero delle Infrastrutture e dal contratto firmato con la Regione. Tra queste condizioni ci sono, ovviamente, anche i prezzi. Che sono – in tantissimi casi – di gran lunga superiori a quelli della tariffa promozionale propagandata in questi giorni. Per un Cagliari-Roma andata e ritorno il prezzo al netto delle tasse è di 90 euro, superiore ai 79 della nuova «Alitalia light». Poi ci sono le tasse aeroportuali, che fanno lievitare il costo del biglietto fino a 140 euro (155 se si stratta di un Cagliari-Milano Linate). Per aumentare il senso di frustrazione è sufficiente dare un’occhiata a quello che succede in Spagna, dove la continuità territoriale è di fatto garantita dai vettori low cost. Qui lo Stato paga metà del biglietto a chi abita nelle isole Baleari o Canarie o a Ceuta e Melilla. Nessun prezzo massimo fissato per decreto: a fare le tariffe è il mercato, poi interviene il Governo dimezzando il conto per i residenti e per altre categorie di persone. E dunque se la Ryanair, Iberia o Vueling – le compagnie che si spartiscono i collegamenti più importanti – decidono di proporre degli sconti in alcuni periodi dell’anno, ci guadagnano tutti i viaggiatori, compresi gli abitanti delle isole. Il deputato di Unidos Mauro Pili se la prende con il presidente di Alitalia Luca Cordero di Montezemolo, che «ringrazia» ironicamente «per il trattamento riservato alla Sardegna e ai sardi». L’esclusione dalle tariffe scontate è «una discriminazione ignobile di chi continua a considerare la Sardegna un bancomat da spremere e dove speculare a piene mani. Del resto è il giusto trattamento per una Regione di incompetenti e complici che regala alle compagnie aeree 50 milioni di euro senza alcun tipo di giustificazione. Questo è il riscontro di quei denari regalati». E anche il governatore Francesco Pigliaru, su Facebook, ha detto la sua sulla continuità territoriale: «Va male per ovvi motivi: è insufficiente per noi, non aiuta il nostro turismo». Il presidente della Giunta regionale spiega: «Siamo al lavoro per una continuità diversa e molto migliore di quella attuale. Servono più soldi (il governo lo sa: dovrà fare la sua parte) e regole più consapevoli di cosa significa vivere in un’isola. Ne riparleremo prestissimo, quando la proposta dell’assessore e della giunta sarà in campo con tutti i dettagli».

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4 commenti

  1. Una beffa!!!! Ribelliamoci

  2. Bisognerebbe scioperare non facendo atterrare le compagnie che , visti i prezzi ci sequestrano in casa, fuori dalla Sardegna!!!

  3. “Per aumentare il senso di frustrazione è sufficiente dare un’occhiata a quello che succede in Spagna, dove la continuità territoriale è di fatto garantita dai vettori low cost. Qui lo Stato paga metà del biglietto a chi abita nelle isole Baleari o Canarie o a Ceuta e Melilla. Nessun prezzo massimo fissato per decreto: a fare le tariffe è il mercato, poi interviene il Governo dimezzando il conto per i residenti e per altre categorie di persone. E dunque se la Ryanair, Iberia o Vueling – le compagnie che si spartiscono i collegamenti più importanti – decidono di proporre degli sconti in alcuni periodi dell’anno, ci guadagnano tutti i viaggiatori, compresi gli abitanti delle isole”.

  4. Ki cumandammu deu, no nci cag…prus in Sardinnia!

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