LO SCUDETTO DEL BASKET PER LA PRIMA VOLTA IN SARDEGNA: UNA DINAMO SASSARI IMMENSA E’ CAMPIONE D’ITALIA


Oltre la storia, oltre ogni cosa: grazie alla meravigliosa Dinamo Sassari la Sardegna intera vive una serata leggendaria, una di quelle occasioni di cui, anche tra molti anni, ricorderemo tutto: dove eravamo, con chi eravamo, a vedere il Banco diventare campione d’Italia di basket.  Finisce 75-73 per Sassari, dopo una gara equilibratissima, in cui ancora una volta la Grissin Bon sembrava essere a un passo dal colpo del ko, ma con la Dinamo che si è sempre saputa riportare sotto: il film di tutta questa incredibile serie di finale Scudetto.Sassari ha fatto il delitto perfetto. Allo sbando nel primo quarto, finito 21-4 per i padroni di casa, lasciando credere a Reggio che fosse tutto facile. Ma del secondo quarto è iniziata un’altra partita che i sassaresi hanno condotto fino al sorpasso finale.

Sanders, la continuità, Dyson e Logan quelli che decidono i match. Brooks preziosissimo come sempre. Lawal, limitato, ma dentro il match dal primo all’ultimo secondo. Sosa che perde le staffe, ma non conta. Brian Sacchetti, Devecchi, Formenti, Modji, Kadji e il primo di tutti per la saggezza l’esperienza che dà ai suoi compagni: capitan Vanuzzo. Senza dimenticare Massimo Chessa, l’unico sardo del roster campione.

Sono loro gli eroi di questa impresa, Meo Sacchetti la loro grande guida, il presidente Stefano Sardara l’architetto. Un miracolo sportivo si concretizza, il Banco fa triplete e la Sardegna festeggia. È molto più della vittoria di una squadra di provincia, è il successo di una regione, di un milione e mezzo di tifosi sardi e di molti altri non sardi che ringrazieranno sempre i biancoblù per queste emozioni.

Onore alla Grissin Bon, che ha lottato alla grande con una squadra zeppa di talenti italiani, e che più volte è stata a un passo dal chiudere i giochi, ma non ce l’ha mai fatta. Merito dei talenti di Sassari, colpa della sfortuna di tanti acciacchi in uomini chiave. Ma coach Meletti è orgoglioso dei suoi ragazzi ed ha ragione.

I Quarto – La gara parte contratta, con le due squadre inchiodate sul 4-2 fino a 5’32”. Il primo break è per i padroni di casa, che vanno sul 9-2, con una bomba di Kaukenas. Due palle perse consecutive per la Dinamo, e Reggio allunga fino all’11-2. Edgar Sosa sblocca il Banco, e segna il secondo canestro biancoblù. Ma è un primo quarto disastroso per la Dinamo, con sette palle perse e un parziale pesantissimo: 21-4.

II Quarto – È Sanders a riaccendere la Dinamo, con una tripla e con una grande giocata in sottomano a 8’18 dà il là a un un parziale di 7-2 per Sassari. Reggio difende ma si carica di falli, e la Dinamo finalmente sembra entrata in campo. Tra sbavature e imprecisioni, soprattutto dalla lunetta (due di Lawal, dopo un grande fallo conquistato) i biancoblù. Reggio conferma la fortissima personalità e inizialmente non accusa il rientro, ma poi deve concedere un parziale di 15-4. A 4′ il punteggio è 25-19. Sia la Dinamo che la Reggiana perdono un pò di lucidità, ma si sblocca anche Logan e il parziale di 18-4. Nel finale di frazione una bomba dell’ex Drake Diener rende consistente il vantaggio di Reggio alla sirena: 32-26.

III Quarto – Due bombe di Brooks e Dyson sbloccano il fondamentale per la Dinamo, ma Reggio risponde colpo su colpo: a 7’45” il tabellino dice 38-32. Sassari va a fiammate, con Dyson che allunga sempre di più la distanza di tiro, e sbaglia ancora, lasciando spazio a un altro allungo della Reggiana che a 4′ dal termine della frazione è a +8: 43-35. Una tripla e un assist prodigioso per Sanders di un ritrovato Edgar Sosa riportano sotto Sassari: a 2’45” il punteggio è 43-40. Brian Sacchetti si conferma uno specialista dalla lunetta, e riporta i suoi sotto di tre: 45-42. Reggio va sul 49-45, e poi Sosa commette un fallo, si lamenta platealmente e succede l’impensabile: un tifoso si avvicina all’americano, gli dà due schiaffetti e gli fa perdere le staffe. Gli arbitri danno il fallo tecnico al giocatore della Dinamo, Polonara va in lunetta e concretizza la striscia a favore dei suoi: 4 su 4 e punteggio sul 53-45. Il solito Sanders rimette in moto la Dinamo: gran canestro e fallo subito. Un gioco da tre punti che lo porta a 15 e che riporta il tabellino sul 55-48.

IV Quarto – Cinque punti tra Logan e Dyson: il magico duo riapre subito il quarto quarto. A 8’22” la Dinamo è sotto di un punto. Logan bissa la tripla e la pareggia: 59-59. A 6’20” dalla sirena la Grissin Bon riallunga ancora a +5, e il tabellino dice 64-59. A 5’25” Drake tira fuori una tripla da casa sua, e allunga, ma Sanders risponde subito con un gioco da tre punti: 67-62. Poi un antisportivo a Diener, che blocca Logan che gli aveva rubato palla in velocità, regala alla Dinamo due liberi (realizzati) e possesso (vanificato). A 4′ dalla fine Reggio 67-Sassari 64. Ma quando il gioco si fa duro, i duri… Logan la pareggia ancora con una tripla da lontanissimo: dopo sei partite, tre quarti e a tre minuti e quaranta secondi dalla sirena finale, questa incredibile serie scudetto è ancora in equilibrio: 67-67. E poco dopo, con Dyson, Sassari è per la prima volta avanti: 69-67 e primo momento di difficoltà per la Grissin Bon. Ancora Dyson si inventa un canestro pazzesco, e il Banco di Sardegna va sul +4. Mancano meno di due minuti. Ma Reggio non molla mai, prima un canestro di grandissima classe di Kaukenas, poi la giocata di Diener, che subisce fallo e segna i due liberi, la riportano, incredibilmente, ancora una volta in parità: 71-71. Manca meno di un minuto, segna Dyson, risponde Diener, replica Dyson: a 10 secondi dalla fine Sassari è a + 2. È il finale incredibile di una serie indimenticabile che termina con Sassari campione d’Italia. È 73-75, la Sardegna festeggia. 

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Un commento

  1. Dopo Milano: Adiòsu a Milano
    Non potho reposare, sardos mios: / at bìnchidu a Milano sa Dinàmo /
    ponzende in campu totu sos brios; / ca forte est sa Dinàmo: l’amo e l’amo.
    Dopo Reggio Emilia: A Diosa Dinàmo
    A sa fine potho reposare, sa cumbata: / a Reggio l’at bìnchida sa Dinàmo. /
    Como chi sa vitoria est bell’e fata; / ancora pius forte, Dinàmo: t’amo e t’amo.

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