PROCLAMATI I VINCITORI DI "VISIONI SARDE": PRIMO PREMIO IN CONDIVISIONE PER “LOST CITIZENS” E “LA GITA”. MENZIONE SPECIALE PER "SINUARIA"

nella foto da sinistra: Giampiero Bazzu, Alberto Masala, Sebastiana Etzo e Roberto Carta


di Bruno Culeddu

Domenica 1° marzo, si è chiusa al cinema Lumière di Bologna, con la consueta cerimonia di premiazione, la 21^ edizione di VISIONI ITALIANE, uno dei concorsi più importanti sul territorio nazionale che ha tra i suoi obiettivi quello di lanciare e sostenere le giovani produzioni indipendenti italiane. In questo contesto si inserisce il concorso VISIONI SARDE: giunto al secondo anno, ha gettato uno sguardo sul nuovo cinema sardo per scoprirne il valore e la vitalità. La giuria, presieduta da Bruno Mossa, Cineteca di Bologna, e composta da Chelu Deiana, responsabile settore restauro della Cineteca di Bologna, Marcello Fois, scrittore e sceneggiatore, Alberto Masala, poeta e scrittore, Gianfranco Palermo, coordinatore Giovani FASI, e Paolo Pulina, giornalista pubblicista, dell’Esecutivo FASI, considerata la qualità dei partecipanti, ha sostento un compito non facile. Ha deciso pertanto di assegnare il primo premio ex aequo a LOST CITIZENS, di Sebastiana e Carla Etzo e a LA GITA, di Giampiero Bazzu, due opere considerate parimenti meritevoli. SINUARIA di Roberto Carta ha invece ricevuto la Menzione Speciale.

Queste le motivazioni del Primo Premio:

LOST CITIZENS (Italia/2014) di Sebastiana Etzo e Carla Etzo, riprese e montaggio Vincenzo Rodi (46′). Padri e figli affrontano licenziamenti, cassa integrazione e riduzione del salario, cercando di mantenere la propria dignità in nome del diritto al lavoro.  “Il documentario riflette sulla crisi occupazionale e sociale, che colpisce il Sulcis, mettendo insieme il punto di vista di due generazioni: i lavoratori e i loro figli. La frattura della coesione nella collettività, e la lotta in assenza di speranza per il futuro, sono narrate con toni di grande forza in un’opera che scorre senza mai perdere d’intensità. Il lavoro delle autrici rivaluta la funzione dell’intellettuale in una bella lettura dell’eredità pasoliniana”.

LA GITA (Italia/2013) di Giampiero Bazzu (18’40”). Andrea e suo zio Giuliano viaggiano in macchina verso un passato che irromperà violento nelle loro vite. Liberamente ispirato al fumetto “Gli innocenti” di Gipi. “Il corto affronta il tema della memoria, topico per un’intera generazione. La trasposizione della graphic novel “Gli innocenti” di Gipi, a cui si ispira, viene affrontata in maniera matura e consapevole del mezzo cinematografico. La misura discreta nelle inquadrature, nella definizione dei personaggi, l’uso dei silenzi, dei gesti accennati o solo intuiti, ne fa un’opera narrativamente compiuta che lascia percepire una regia, sebbene ancora in fase di formazione, già di grande carattere”.

Questa la motivazione che giustifica la Menzione Speciale:

SINUARIA (Italia/2014) di Roberto Carta (15′). Michele Murtas, detenuto del carcere dell’Asinara, ha un talento nel tagliare i capelli, tanto da diventare parrucchiere per le mogli delle guardie e dei funzionari dell’istituto di pena e da scatenare scompiglio, una volta in libertà vigilata, nella tranquilla vita dell’isola. “Certamente l’attore principale di questa breve commedia è il paesaggio straordinario, messo in risalto da un’eccellente fotografia e da una notevole cura tecnica e stilistica. L’atmosfera è piacevole e il lavoro contiene in embrione la possibilità di uno sviluppo della storia verso una più solida completezza che già s’intravede. Sinuaria, se sostenuto dalla narrazione, può sicuramente diventare un film“.
Al termine dei lavori la Giuria ha espresso il proprio compiacimento per le sette opere finaliste che si sono imposte su una rosa di 54 opere concorrenti.  Le altre opere selezionate per la finale sono state: COME FOGLIE … di Theo Putzu, GRAZIE A TE! di Jacopo Cullin, SENZaria di Massimo Loi e Gianluca Mangiasciutti e LA STORIA DI SPET di Ugo Murgia. Pur con un diverso linguaggio cinematografico tutte si sono espresse con contenuti e soluzioni di eccellente livello artistico. Tutte le opere pertanto possono considerarsi vittoriose e saranno riproposte nelle varie sedi dei circoli sardi della penisola La prima proiezione è stata organizzata dal “Il Gremio” di Roma con la prestigiosa Cineteca Nazionale di Roma che in data 3 giugno porterà alla ribalta i magnifici sette finalisti nel centralissimo CinemaTrevi.

Anna Di Martino, Direttrice di Visioni Italiane ha chiamato ad officiare la premiazione Francesco Murru, presidente del Circolo “Sardegna”, Bruno Mossa, Presidente della Giuria e Alberto Masala, grande poeta, scrittore e traduttore sardo che vive a Bologna  Sebastiana Etzo, emozionantissima e raggiante ha dedicato il premio agli operai dell’Alcoa, la cui lotta continua. Carla, non ha potuto presenziare ma si è detta felicissima per il riconoscimento ottenuto ricordando il fondamentale contributo di Vincenzo Rodi per le riprese e il montaggio e le musiche originali di Marco Messina dei 99posse. Giampiero Bazzu ha confessato di aver approfittato del viaggio Bologna per farsi una scorpacciata di film: con amarezza ha dovuto constatare la differenza con la sua Sassari che conta su una sola sala cinematografica . Alberto Masala ha suggerito a Roberto Carta di far diventare film il bellissimo Sinuaria, con la raccomandazione di cedere la targa premio alla propria madre per il determinante supporto fornito all’intera troupe durante le riprese all’Asinara.

VISIONI ITALIANE 2015 è stato promosso da: Fondazione Cineteca di Bologna, Comune di Bologna, Ente Mostra Internazionale del Cinema Libero, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, Direzione Generale per il Cinema, Regione Emilia-Romagna – Assessorato alla Cultura

.La Sezione VISIONI SARDE è stata fortemente voluta dalla FASI quale veicolo di grande promozione per tutta l’Isola. La realizzazione è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione del Circolo “Sardegna” di Bologna.

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2 commenti

  1. Orgogliosamente sceneggiatore de “Gli innocenti”, il corto di Giampiero Bazzu che ha vinto il primo premio a Visioni Sarde. Oggi sono strafelice per tante ragioni che vanno al di là del premio, una in particolare: il travaglio di questo lavoro sarebbe di per sé un altro grande film, è il viaggio sofferto che fanno le cose importanti, le cose con cicatrici, che lasciano un segno, è il travaglio dell’arte e di un artista che conosco da vent’anni e che come tutti gli artisti veri si mette mille dubbi ogni giorno e si pone centinaia di domande su quello che fa. Sono convinto, e questo lavoro me lo conferma, che le cose belle vengono fuori col sudore, con le insicurezze, attraverso le certezze raggiunte anche a caro prezzo. Questo è quello che ci aspetta, sempre, e che ci vuoi fa’… Bravo Giampiero, adesso fatti vedere e, soprattutto, poni a bi!

  2. bravo giampiero non avevamo dubbi ,meritato e condiviso ,e ora al lavoro per il prossimo ,ciao a tutti

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