LA DONNA SARDA CHE TIRA CON L'ARCO: VIVIANA SPANO, CAMPIONESSA NELLA TERRA DEGLI ARCIERI

Viviana Spano


di Federica Ginesu *

La Sardegna è terra di arcieri. Bronzetti e Giganti di pietra raccontano un’antica tradizione che arriva fino ai giorni nostri e si perpetua nelle donne che dalla Terra nuragica, arco in spalla, sono pronte a tendere la corda e far saettare la freccia che indica il destino della loro vita. Viviana Spano è una di loro. Ventidue anni, studentessa di ingegneria informatica e arciera. Determinata, fiera e concentrata, quando imbraccia l’arco e colpisce il bersaglio. Campionessa di tiro con l’arco, ha conquistato la sua ultima medaglia di bronzo ai campionati italiani, specialità Tiro di campagna. È donna sarda, puro concentrato di talento e passione.  Degna erede di una storia che prende le fila dalle temutissime e mitiche Amazzoni e dalla dea Artemide per passare attraverso leggendarie regine guerriere, Eleonora d’Aquitania e Giovanna d’Arco fino ai recentissimi rimandi letterari-cinematografici. Da Merida, la principessa del cartoon Disney “Ribelle”, che scende in campo con arco e frecce, a Katniss Everdeen , la protagonista della saga fantasy “Hunger Games”, personaggi che hanno contributo a rinverdire l’amore per “il più antico degli sport moderni”, lo definisce Mario Scarzella, presidente della Fitarco,Federazione Italiana Tiro con l’Arco. Disciplina sportiva olimpica dal 1900, è praticata in Italia da più 20 mila persone con 500 società, dislocate in tutte le regioni, che offrono la possibilità di provare ad avvicinarsi a un mondo che subito evoca Robin Hood e la foresta di Sherwood, ma anche olimpiadi e medaglie vinte dagli atleti italiani, protagonisti indiscussi di questo sport. Viviana Spano ha scelto di praticare il tiro con l’arco, quasi per caso. «Dopo dieci anni di nuoto agonistico – racconta – nel 2008 mi sono avvicinata a questo sport perché conoscevo delle persone che lo praticavano e che mi hanno convinta prima, ad andare a vedere delle gare, e in seguito a provare. Così per gioco ho tirato la prima freccia, quella che poi ha centrato l’amore per questo sport».  Una passione che ha un alto valore formativo. Il tiro con l’arco, infatti, aiuta a creare una solida coscienza sportiva: «Impari lealtà, correttezza, amore e rispetto per la natura e non solo. Autodisciplina e self-control». Ma per raggiungere precisione e un’alta dose di concentrazione, caratteristiche essenziali che un’arciera deve avere, sono necessari «molto impegno negli allenamenti e caparbietà nel raggiungere gli obiettivi», continua la Spano. Tirare con l’arco è mettersi continuamente in discussione, sfidare i propri limiti. Forza muscolare e sforzo mentale. Un training completo che forgia e aiuta nella crescita personale.  Gli allenamenti sono duri, richiedono tanta costanza, ma variano a seconda dell’obiettivo prefissato e dalla tipologia di gara. E per chi si scoraggia e pensando che l’arco possa essere pesante, Viviana Spano corregge il tiro e spiega: «Ovviamente a primo impatto può sembrarlo, ma seguendo le indicazioni e i metodi di allenamento del tecnico diventa immediatamente leggero e maneggevole. È tutto un principio di leve e, come ricorda un famoso modo di dire: datemi una leva e solleverò il mondo».  Il tiro con l’arco è uno sport praticabile in ogni luogo, all’aperto, in campagne o boschi, o al chiuso. Tante specialità previste e diversi tipi di arco e bersagli da colpire. L’arciera sassarese ha scelto di perfezionarsi «nelle gare in cui si utilizza l’arco compound: tipo di arco molto potente e preciso di origine americana, creato per la caccia e poi evoluto ed inserito nelle discipline sportive del tiro con l’arco».  Orgogliosa di vestire i quattro mori, vive ogni gara importante sempre come se fosse la prima. «Non si arriva per caso o per fortuna – afferma – ma sempre dopo grandi sacrifici, impegni e gare di qualifica. In ogni gara alla quale ho partecipato a livello italiano mi sono ogni volta impegnata a rappresentare al meglio la Sardegna poiché sono fiera di essere sarda». 

Cosa diresti a una ragazza o una donna per convincerla a tirare con l’arco? «A chi vorrebbe imparare consiglio di provare giocando, come ho fatto io, poi, successivamente, iscriversi a un corso tenuto da un buon allenatore che ti aiuti ad amare questo sport. Ma bisogna armarsi di tanta ma tanta pazienza perché i risultati non arrivano all’istante. Mai abbattersi, rimanere con i piedi per terra, non demordere: provarci e riprovarci, finchè non si arriva all’obiettivo prefissato. Una volta raggiunto il traguardo, poi, porsi sempre nuovi obiettivi». Ferrea determinazione per l’arciera sarda che scocca la freccia per centrare un sogno da realizzare presto: entrare a far parte della Nazionale e vestire la maglia azzurra.

*La Donna Sarda

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