I DATI DELLA CARITAS SONO IMPIETOSI: EMERGENZA POVERI IN SARDEGNA. IN DIFFICOLTA’ 176MILA FAMIGLIE


Un’isola ancora in affanno per la crisi. Lo afferma il report su povertà ed esclusione sociale della Caritas Sardegna, presentato oggi a Cagliari, che raccoglie i numeri di centri d’ascolto e mense. I dati sono stati commentati da Raffaele Callia responsabile del Centro Studi e Ricerche: “Circa 176 mila famiglie sarde si trovano in condizioni di povertà relativa, oltre 30 mila in più rispetto al 2012”. La situazione non è certo incoraggiante e va peggiorando, lo testimonia anche l’aumento delle persone ricevute dai centri d’ascolto Caritas: nel 2013 il numero è passato da 6000 a 6200. Il genere femminile non è preponderante come in passato mentre la classe d’età più vulnerabile alla povertà è quella tra i 40 ed i 49 anni. Le famiglie sono i nuclei più a rischio (il 45% delle persone aiutate è sposata) mentre i single rappresentano il 28% seguiti dai separati (12%). Dal rapporto emerge che i più ‘attrezzati’ per affrontare la crisi sono i più istruiti: l’82% delle persone che si rivolgono alla Caritas ha un’istruzione scolastica medio-bassa. Al contrario si fa largo una nuova figura, quella dei lavoratori impoveriti cioè persone che hanno un lavoro ma non riescono ad arrivare a fine meseCosa richiedono? La maggior parte alimenti e servizi materiali (70%), poi sussidi economici (12%), lavoro (4,2%), e un alloggio (2,6%). Il problema della casa si sta acuendo particolarmente a Cagliari: “Il sistema abitativo va affrontato – afferma l’aasessore comunalealla Politiche Sociali, Luigi Minerba – le povertà nel contesto cagliaritano sono in crescita, abbiamo circa duemila famiglie che vengono assistite e in città ci sono dati drammatici per quanto riguarda l’alimentazione. La situazione sta diventando cronica”. Secondo l’arcivescovo di Cagliari, Arrigo Miglio, “occorre scoprire le cause della povertà e preparare interventi preventivi: i report hanno questo scopo” sottolineando la necessità di andare oltre l’assistenzialismo: “Quando l’assistenza si prolunga troppo non è detto che le opportunità di lavoro vengano capite”.

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2 commenti

  1. E noi continuiamo ad accogliere e dare lavoro agli immigrati?
    Magari clandestini? #primaisardi#

  2. Che tristezza…la dignitá umana scaraventata a terra da un nugolo di persone inette.

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