UN POLIGONO IN SARDEGNA TI ALLUNGA LA VITA: GRANDI NUMERI E PICCOLI UOMINI


del Gen. Nicolò Manca

Chi non ricorda lo spot “una telefonata ti allunga la vita” interpretato per la Sip da Massimo Lopez ? Dopo aver letto i risultati dell’indagine condotta da due ricercatori dell’Università di Cagliari è stato inevitabile  ricordare quello slogan e parafrasarlo con un goliardico -ma non troppo- “un poligono ti allunga la vita”.

Infatti i due ricercatori in questione, Donatella Petretto e Luca Gaviano, con il coordinamento di Roberto Pili, medico e presidente della “Comunità mondiale di longevità”, hanno portato a termine una ricerca che rivela che i 3600 abitanti di Teulada, come quelli di Perdasdefogu, sono affetti da “longevità endemica”. I numeri parlano chiaro: nel 2014 l’anagrafe di Teulada ha registrato 330 ultraottantenni, 953 ultrasessantacinquenni e  4 ultracentenari ( Giuannica Putzu di 106 anni e Bardilia Marras, Veronica Murgia e Grazia Pilloni di 102). Numeri che collocano Teulada tra le “blue zone”, cioè le aree del pianeta dove è più alto il numero degli anziani che conservano notevoli abilità e capacità cognitive.

Come non ricollegare questo primato con quello fatto registrare a Perdasdefogu dai fratelli Melis, detentori del Guiness mondiale di longevità? Come spiegare gli 836 anni totalizzati da questi nove fratelli (da Consola, di 107 anni, alla “piccola” Mafalda, di 79) che per quasi un secolo hanno mangiato i prodotti della terra e dei pascoli di Perdas, bevuto l’acqua di quelle sorgenti e respirato l’aria di quelle contrade? Il sospetto è che, come per le radiazioni di La Maddalena, le teorie sull’inquinamento da uranio impoverito, da polveri sottili e    da torio siano delle panzane. A La Maddalena si è dovuto attendere che gli americani sgomberassero il campo -e con essi i loro i dollari vitali per l’economia locale- per avere la conferma che le radiazioni propagandate per decenni dai “soliti personaggi” erano anche quelle delle panzane, per quanto più volte sbugiardate dalle ASL e da altri organismi istituzionali. Ora si deve prendere atto del fatto che anche a Perdas e a Teulada l’effetto dell’inquinamento che i “soliti personaggi” propagandano a oltranza è del tutto sorprendente in quanto agisce in modo benefico sulla longevità degli abitanti che ne sono le “vittime”. E, si badi bene, non si tratta di casi isolati ma di grandi numeri, con riscontri in termini assoluti e percentuali rispetto ad altre realtà sarde, nazionali e mondiali.  Ma temo che anche i grandi numeri possano ben poco quando si scontrano con dei piccoli uomini che, facendosi paladini del “popolo sardo” in forza di irrisorie legittimazioni elettorali, pur di avere visibilità politica e mediatica sfidano il ridicolo inseguendo teorie catastrofiste e interpretando sceneggiate che innescano sorrisini di scherno nei parlamenti nazionali e regionali. Forse i “soliti personaggi” ritengono irrilevante che il 98% dei sardi non condivida le loro alchimie politiche.

In fatto di grandi numeri meritano una riflessione altri due aspetti. Il primo riguarda i costi che hanno pesato sulle casse pubbliche, a partire dal 2001, anno in cui fu varata la prima commissione Mandelli, la miriade di commissioni di inchiesta, consulenze, sopralluoghi e persino riesumazioni di salme tendenti ad avvalorare il teorema inquinamento. Il secondo aspetto tocca le trionfalistiche dichiarazioni sull’adesione al raduno di Capo Frasca “contro le servitù militari”. Posto che a Capo Frasca i partecipanti fossero 2-3000 (valutazione non condivisa dalle forze dell’ordine) si immagini l’impatto che per contro avrebbe la presenza di una pur piccola parte dei sardi che sicuramente non  condividono le idee dei “soliti personaggi”. Limitiamoci a considerare i 5000 militari della Brigata Sassari e almeno altre 10000 persone tra mogli, figli, fratelli, genitori, amici e parenti di questi militari; consideriamo poi la massa di pescatori, pastori, commercianti, affittuari di case e altre persone le cui famiglie vivono della ricaduta economica per la presenza militare (manutenzione delle infrastrutture, catering dei reparti, corresponsione di indennizzi ecc); limitiamoci quindi ad “arruolare” prudenzialmente solo altri 10000 partecipanti. Se solo queste 25000 persone decidessero di dedicare una loro mezza giornata per partecipare ad una manifestazione “pro poligoni e caserme” , il raduno di Capo Frasca o gli altri in programma apparirebbero per quello che sono:  misere cose fatte di molto fumo e poco arrosto. E il resto dei sardi? Il resto dei sardi, almeno quelli informati, pensa che un problema che riguarda lo 0,5% del territorio isolano e il 4% delle sue coste sia un falso problema, se non un problema in positivo, sia per la ricaduta economica … sia per i record mondiali di longevità sopraddetti che la dicono lunga sull’inquinamento. Certo è che appare difficile confutare lo slogan ”un poligono ti allunga la vita!”, perché lo dicono i grandi numeri . Tutto il resto è burrumballa, anche se c’è chi di burrumballa ci campa, e bene, da una vita….ma, considerate le evidenze, una risata comunque li seppellirà.

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10 commenti

  1. la bisnonna di mia figlia ha 103 anni e vive a Bologna dove non ci sono poligoni militari. Significa qualcosa?

  2. o si certo, che non ci sono poligoni…

  3. Tutte le persone che abitano vicino a quei poligoni e sono affetti da varie leucemie e altri tipi di tumori,hanno contratto le malattie a causa dell’aria troppo sana….ma per carità….

  4. Ma mi faccia la cortesia di dire meno panzane , sig. Generale e provi a sommare gli anni delle vittime di tumore e delle loro famiglie che ancora piangono e piangeranno per le atroci sofferenze … Grandi numeri !!!!

  5. Generale Nicolò Manca si vada a leggere e/o ascoltare l’audio e la sintesi dell’audizione del pm Fiordalisi alla Commissione Uranio impoverito del 10 maggio 2012 ore 18,11 buon ascolto e/o lettura

  6. Questo deve avere il cervello ancora intasato con effetto serra del lavaggio di vecchia data…..per carità…cosa si deve leggere nel 2014…da personaggi disperati di anni indietro….

  7. Barattare la Salute di migliaia di persone,per un paio di posti di lavoro è demenziale…..ai posteri l’ardua sentenza….

  8. non capisco l’ottusità…. il signore a fatto nomi comprovanti, e si continua sempre a parlare di decine di malatti nelle zone vicine ai poligoni, o l’audizione del fiordalisi,ascoltandola bene non a mai detto con certezza ma solo suposizioni, allora chiedo a chi afferma che si continua ad ammalarsi chi vive nelle vicinanze dei poligoni, faccia i nomi e cognomi, dobbiamo finirla di distruggere un territorio, raccontando bugie, bisogna avere certezze e non sparare sentenze senza prove, si è costruito una legenda su quirra, mettendo informazioni mediatiche false, vedesi con due teste( polifemo nato in belgio- due teste nato in piemonte), e mai possibile che non ci sia una prova con nome cognome da quale allevamento proveniva? hanno controllato 18 salme, e cui tre vivevano vicino al poligono, gli altri hanno avuto parenti cresciuti e vissutti vicino al poligono, abitanti altrove,finisco e chiedo di smetterla con le bugie, chi a veramente le prove sicure le dimostri, perchè chi ci abita leggere questi commenti non fà piacere, grazie

  9. Max, tu sai che io sostengo e nel mio piccolo promuovo la libertà di espressione, ma certi articoli livorosi e partigiani forse farebbero miglior figura su altri fogli. Non giudico, suggerisco e pongo un problema.

  10. Certo è facile parlare per un generale che sta seduto comodamente sulla sua scrivania. Provi a interrogarsi se il parere delle centinaia di militari che sono deceduti o che hanno riportato malattie a seguito del contatto con questi materiali sia uguale al suo. Tentare di salvarsi l’anima con uno studio che con la presenza di 4 ultra centenari cerca di dimostrare uno stato di salute addiritura oltre la media mondiale equivarrebbe a reiterare l’italico comportamente di nascondere le bugie di stato con argomentazioni del tutto fuorvianti. A tale indagine (infatti una rilevazione anagrafica non può definirsi uno studio) si potrebbero contrapporre numerosi studi seri che dimostrano scientificamente come le popolazioni residenti in vicinanza di tali siti abbiano un tasso di mortalità altissimo.

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