“GO IN SARDINIA” E UN FALLIMENTO DA SEMPRE ANNUNCIATO: TIRRENIA FA CONCORRENZA CON SOLDI PUBBLICI


di Adriano Bomboi

 E’ tornato di moda lo sport di tantissimi Sardi, quello di battersi il cilicio sul groppone e di ripetere che non siamo in grado di fare nulla, neppure di gestire una compagnia di navigazione. Ed ecco che da più parti salta fuori la solita malsana idea di chiedere alla politica di farsi carico del problema, come se non fosse bastato il fiasco della “Flotta Sarda” di Cappellacci, fallita in meno di due anni a spese dei contribuenti. Che incompetenza e mancanza di solidità finanziaria abbiano contrassegnato l’esperienza di Go in Sardinia è chiaro, è falso invece che sia fallita solo per tali motivi. Del resto finché ha sottratto migliaia di biglietti al gruppo CIN di Onorato sono stati tutti felici. E dunque qual è il problema? Nel fatto che Tirrenia, sulla base della convenzione che ha condotto alla sua privatizzazione, ha ricevuto finanziamenti annui per 72 milioni di euro. Siamo al paradosso per cui il settore pubblico fa concorrenza al privato, mandando a rotoli l’economia della Sardegna. Chi ne trae vantaggio è ovviamente l’oligopolio del gruppo CIN di Onorato, lautamente stipendiato dalla nostra politica, che ha persino il coraggio di chiedersi i motivi per cui dei poveri privati non riescano a stare sul mercato. Una soluzione ci sarebbe: intanto smantellare i cardini della suddetta convenzione, e magari riformare lo Statuto Autonomo regionale per fornire l’isola di un Antitrust indipendente da quello italiano.

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