SARDEX, UNA STORIA IMPRENDITORIALE CHE HA NELL’ETICA IL SUO VERO MOTORE


Sardex s.r.l. è l’azienda che gestisce Sardex.net, il Circuito di Credito Commerciale della Sardegna: un azienda giovane, nata da appena 4 anni dall’idea di quattro ragazzi di Serramanna, laureati ma senza un lavoro ed all’epoca con prospettive non certo lusinghiere dato il periodo storico: ma i ragazzi con tenacia c’è l’hanno fatta, l’hanno messa in piedi ed ora sta crescendo in maniera esponenziale trovando sempre più consensi nel resto del Paese ed all’Estero. La storia dei giovani ragazzi disoccupati, della loro idea innovativa è del successo della loro azienda è stata raccontata tante volte: oggi volevamo approfondire un lato di quest’ impresa che per i proprietari ed i dipendenti riveste un importanza considerevole, basilare, senza la quale il resto perde una parte significativa di se, se non il vero e proprio motore. L’etica che le sta dietro. Per etica di Sardex.net s’intende l’ “ethos” stesso dell’azienda, il suo “carattere, il suo costume, l’indole” di un azienda che si è posta e si pone delle domande sul futuro di una società sempre più interconnessa ma da certi punti di vista sempre più sola, che pare si stia smarrendo o si stia schiantando verso un muro mentre tutti guardano e nessuno si azzarda a tirare il freno a mano ed a dire: “non ci saranno forse altre vie?” Un idea di innovazione che non si rifà tanto alle mere tecnologie in se per se, strumenti certo utili ma sempre figlie dell’uomo, quanto ad un’innovazione del pensiero, un rinnovato interesse per la “sophià”, la conoscenza, la condivisione, il rispetto delle altre culture e degli altri territori in un rapporto di scambio positivo per entrambe le parti in cui tutte e due escono arricchite reciprocamente. Un cambio di paradigma, un “sogno”, come lo definisce entusiasta qualche Socio, o semplicemente un riappropriarsi del diritto di riflettere, immaginare, progettare ed osare in una società dove si pubblicizza e si premia sempre più la mediocrità, la viltà camuffata d’astuzia, l’egoismo fine a se stesso e l’ignavia. Ecco perchè Sardex.net è vicina a molte imprese che vendono o producono servizi differenti ma ne condividono l’etica, il pensiero, e che credono e sanno che esistono altre vie e che sia un madornale errore non prenderle almeno in considerazione. D’altro canto, informarsi e riflettere su nuovi modelli di sviluppo – o riflettere e correggere quelli attuali – razionalmente non ha nulla di eretico o sacrilego: non hanno forse dimostrato – più volte, perché crisi ed avvisaglie ve ne furono ben altre prima di quest’ultima – questi “dogmi” economici e sociali intoccabili, nel corso della Storia, di essere fallaci, fallibili e taluni addirittura pericolosi? Spesso la nostra azienda usa la frase “dal locale al globale” splendide parole che racchiudono dentro di se un concetto più complesso, rifacendosi ad un vero e proprio discorso filosofico. Non una globalizzazione imposta dall’alto da attori economici lontani, che arrivano nei territori “imponendo” un rapporto commerciale unilaterale grazie alla loro potenza di fuoco ed a politiche territoriali troppo accondiscendenti; bensì il contrario: una globalizzazione che nasca dal basso, dai territori e da chi quei territori li vive, in un rapporto commerciale multilaterale, in una libertà di scambio paritetica ed egalitaria, dove gli interessi di entrambe le parti vengono tutelate anche da libere garanzie di credito che le stesse aziende si fanno a vicenda. Uno scambio equo non è lontano dalla concezione di un libero commercio, anzi, dovrebbe esserne il pilastro: vi è un differenza enorme fra un accordo fra le parti ed una “proposta che non puoi rifiutare”. D’altra parte, vi è l’amore verso la propria terra che Sardex.net ha, l’amore per un territorio meraviglioso con una triste storia alle spalle, fatta di secoli di sopraffazioni ed abusi, di “scelte” sbagliate, di modelli di sviluppo talvolta incomprensibili ed al limite del ridicolo. Una terra antichissima, vecchia e stanca dove per troppo tempo sono stati zittiti i vecchi saggi che ora riprendono voce con le nuove generazioni, forti di aver potuto studiare,  grazie ai sacrifici dei nonni e dei padri nei campi, la lingua e gli strumenti per riprendersi di diritto ciò che gli è sempre spettato sin dalla nascita. L’ essere finalmente protagonisti della propria Isola: attori principali e non più sconosciute, esautorate, sacrificabili comparse

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