SULL’ALMANACCO GALLURESE, UNA RICERCA STORICA DI GIOVANNI DERIU E SALVATORE CHESSA SULLA VILLA SOMMERSA DI ZURI


di Gian Piero Pinna

Zuri Antica – una villa sepolta nel lago Omodeo, dopo l’allagamento dell’invaso creato dalla diga di Santa Chiara e che ancora oggi nasconde molteplici reperti storici e archeologici. La poderosa ricerca storica, apparsa nell’ultimo numero di Almanacco gallurese, magistralmente diretto da Giovanni Gelsomino, è l’ultima fatica di Giovanni Deriu e Salvatore Chessa, un binomio collaudatissimo di intellettuali, che hanno al loro attivo altri cinque pregevoli lavori fatti congiuntamente, come: Semestene ed il suo territorio dal Basso Medioevo agli inizi dell’Epoca Contemporanea – 2003; La Chiesa di Santa Croce di Semestene. Fonti scritte e testimonianze orali – 2007; Ricerche su Giave – 2008; Meilogu, tomo I – 2011; Meilogu, tomo II – 2014. Così come gli articoli: Sas biddas medievales in sa curadoria de Costa de Addes. Comunes de Bonolva e Semestene – 2012.

I due storici, per realizzare la loro ultima fatica, hanno analizzato un’imponente mole di documenti, di fonti edite e inedite, senza trascurare gli informatori orali e i consulenti. La ricerca parte dal periodo in cui si cominciò ad ipotizzare lo sbarramento del fiume Tirso, da parte della Società Imprese Idrauliche ed Elettriche e continua con una precisa e puntuale analisi di tutti i fatti che determinarono lo spostamento della popolazione nel nuovo centro di Zuri e lo smontaggio e la ricostruzione dell’antica chiesa di San Pietro, edificata da Ansemo da Como nel 1291, su commitenza di Mariano II d’Arborea e del Vescovo di Santa Giusta, Frate Giovanni. Di questa chiesa viene spiegata bene l’importanza e l’incardinamento nella storia arborense attraverso i vari protagonisti che ne furono attori, a partire dalla madre di Mariano II, donna, Sardigna de Lacon che figura come Badessa, forse di un annesso convento femminile, ma nella chiesa si svolsero anche fatti di sangue come l’esecuzione di Valore Deligia, considerato traditore per essersi schierato dalla parte degli iberici contro Ugone III.

 Due autori di tutto rispetto, dunque, gli studiosi che hanno realizzato il lavoro. Giovanni Deriu, è laureato in Lingue, Materie Letterarie e Pedagogia, ma è anche diplomato in Vigilanza Scolastica ed è stato ordinario nei Licei e docente a contratto presso la sezione sassarese dell’I.S.E.F. della “Cattolica” di Milano, oltre che collaboratore scientifico presso la cattedra di Lingua e Letteratura francese del Magistero di Sassari. Ha scritto saggi o articoli storici inerenti al Logudoro centrale e all’Anglona: Studio sui centri storici medioevali del Meilogu – 1991; L’insediamento umano medioevale nella curatoria di “Costa de Addes” – 2000; “Il Colle del Diavolo” di Gavino Cossu tra finzione e realtà – 2008; Costa de Addes: insediamentu medievale e paristòria de su re de Rebeccu – 2008; Paristòria de Semestene. Sa tzitade de Truddas e sos caddos birdes – 2009 ; Sedini e Speluncas nel Seicento all’epoca della rivalità tra gli Anchita e i Brundanu – 2012; L’insediamento umano medioevale nella curatoria di Costa de Addes – 2012 (eBook); L’assetto territoriale dell’odierno Meilogu dal Basso Medioevo ai nostri giorni (secoli XI-XXI) – 2012 (eBook); Sèdini e Speluncas in su Seschentos in su tempus de sa cuntierra intre sos Anchita e sos Brundanu – 2012/13; Sa Roca de sos Sacos: da Semestene una narrazione magica – 2013; Da Rebeccu a Bonorva. L’insediamento umano medioevale nella curatoria di Costa de ‘Addes – 2013.

Mentre l’altro autore, Salvatore Chessa, è laureato in Materie Letterarie ed è ordinario di “Italiano e Storia” nelle Scuole Secondarie Superiori. Ha dato alle stampe un’indagine storica relativa a “L’insediamento umano medioevale nella curatoria di Montes (Comuni di Osilo e Tergu) – 2002”, e ha svolto un’investigazione scolastica, con i suoi alunni dell’Anno Scolastico 2006-2007, concernente “Le Dimore rurali in Sardegna con particolare riferimento al Monteacuto, al Goceano, al Meilogu e alla Gallura – 2008”, stralciata dal libro quasi omonimo di Aa. Vv., “Le Case rurali in Sardegna – 2007” un’edizione limitata, ad uso esclusivo del Liceo Socio-Psico-Pedagogico “Duca degli Abruzzi” di Ozieri, nella quale figurano ben quattro contributi di Salvatore Chessa, senza dimenticare gli articoli “Semestene: sa Crèsia de Santa Rughe – 2008”,  nonché “Pinnetas e Pinnetos. Una chirca in territòriu de Giave – 2009”.

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