di Gian Piero Pinna
Agli Emirati Arabi, piacciono i prodotti tipici della Sardegna e Hossam Horeiky, un rappresentante di una grande compagnia di import – export araba, è nell’Isola per visitare le più grandi aziende agroalimentari sarde.
L’esponente della compagnia con sede a Dubai, ha confermato l’intenzione di investire in Italia, soprattutto sul fronte della produzione di eccellenza dei prodotti made in Italy.
Un annuncio che di fatto rilancia il nome della Sardegna e coinvolge un gran numero di aziende sarde come: Mare di grano, per la pasta fresca, Smeralda, per i prodotti ittici, Cantina di Santadi, Caseificio di Santadi, Gourmet Sardegna, Bontà della Sardegna, Flomae, Dulcis e Riso della Sardegna.
“L’incontro e la visita guidata tra le varie Aziende, è stato l’occasione per consolidare il rapporto tra i nostri due Paesi – ha spiegato il presidente di Chef di Sardegna, Paolo Milani – questo contatto importante, serve per avviare una collaborazione che servità a far capire l’arte e la qualità offerta delle nostre aziende. Noi siamo convinti che per far questo, è necessario richiamare i grandi investitori a visitare e a toccare con mano le nostre produzioni migliori e più tipiche. Solo con questi grandi appuntamenti è possibile instaurare una fiducia reciproca ed estendere l’ambito di questa cooperazione nel breve e medio periodo”. Paolo Milani, ha ricordato anche che gli Emirati Arabi, sono “tra i Paesi più dinamici e ricchi del Mondo” ed è necessario portare capitali dall’estero per poter far riprendere la dinamicità e la fiducia del nostro commercio. Il direttore principale della Gourmet Partners, Hossam Horeiky, dal canto suo, non ha lesinato complimenti: “Sono lieto di essere in Visita in Sardegna e sono sbalordito della bellezza e della qualità dei suoi prodotti e per questo ringrazio tutte le aziende che mi hanno aperto le porte”.
“Ora – conclude lo chef Milani, è il momento di far rinascere e far fiorire investimenti in Sardegna, ed è giusto che i sardi pretendano una riforma in termini di fisco, di infrastrutture, di trasporti, per porre il sistema sardo in grado di offrire condizioni interessanti ed economicamente convenienti”.