IL CIRCOLO CULTURALE SARDO “LOGUDORO” DI PAVIA PROPONE PER IL 24 MAGGIO IL RICORDO A 100 ANNI DALL'EVENTO, GLI EMIGRATI SARDI RESIDENTI A PAVIA CHE PARTECIPARONO AL PRIMO CONGRESSO REGIONALE SARDO

Francesco Falchi (1848-1946) famoso oftalmologo sardo-pavese

di Gesuino Piga e Paolo Pulina

A 100 anni dal 1° Congresso Regionale sardo

Ricorre il Centenario del 1° Congresso Regionale  Sardo che, promosso e organizzato dalla Associazione fra i sardi di Roma (città che, per il numero di cittadini di origine sarda, vantava di  essere la maggiore  della Sardegna!), ebbe ivi luogo, fra il 10 e il 15 maggio del 1914, nel Salone dei Congressi dello storico Castel Sant’Angelo.  Vi parteciparono le delegazioni degli 11 Sottocomitati, in cui era stata ripartita l’Isola (per un totale di 43 componenti) e di quegli  altri 12 (per un totale di 48  membri)  che facevano capo  alle più importanti località dell’Italia continentale (Bologna, Cremona, Genova, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Pisa, Torino, Venezia) e dove erano presenti comunità sarde, in genere composte da docenti universitari, magistrati, funzionari, professionisti.

La delegazione espressa da Pavia fu  la più numerosa: contro i 3 membri mediamente   appartenenti alle altre località, quella pavese  era costituita da ben 19 componenti, tra cui 5 docenti e 3 studenti dell’Università, oltre agli altri, di diverse  istituzioni e professioni. (Gesuino Piga)

I “Quaderni Bolotanesi” n. 40  sui promotori del Primo Congresso Regionale Sardo (Roma, 1914)

A 100 anni dall’eccezionale incontro di studi “romano” tra emigrati sardi residenti in Continente, con lo scritto “I promotori del Primo Congresso Sardo (Roma, 10-15 maggio 1914)”, pubblicato dalla rivista “Quaderni Bolotanesi” nel  numero del Quarantennale  (cfr. pp. 217-228),  ho inteso colmare le lacune informative sulle importanti personalità che lo promossero, che lo organizzarono e che  lo arricchirono con le loro proposte, dato che su quasi tutte queste figure è calato l’oblio, in particolare in Sardegna.

La mia ricerca sulle fonti biografiche degli emigrati sardi che fecero parte dei Sottocomitati provinciali nel Continente per l’organizzazione del Congresso  ha voluto  ravvivare il ricordo sugli  illustri sardi emigrati che, un secolo fa, tennero alta la bandiera della Sardegna con incontri fuori della Sardegna le cui sedici sessioni di lavoro non ebbero carattere di studio accademico ma di proposta pratica per la soluzione dei problemi che allora affliggevano l’isola.  

La FASI (Federazione delle 70 Associazioni Sarde nell’Italia continentale) e la Fondazione “Sardinia” si stanno organizzando per attuare nel corso del 2014 una serie di convegni che servano a dare conto del grande valore storico del Primo Congresso Regionale Sardo e per attualizzarne il messaggio di fondo: gli emigrati sardi nella Penisola (ma, evidentemente, oggi, anche nei diversi Paesi dell’Europa e del mondo), che considerano se stessi parte integrante del Popolo Sardo, non rinunciano al desiderio di mettere a disposizione dell’isola natìa idee, proposte, suggerimenti per lo sviluppo economico-sociale-culturale della Sardegna maturati nella loro lunga esperienza fuori dei suoi confini. (Paolo Pulina)

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