SIMONE TONDO, GIOVANE CHEF A PARIGI: LA FOODING GUIDE HA ELETTO IL SUO RISTORANTE “LE ROSEVAL” MIGLIOR BISTRO’ 2013

Simone Tondo


di Dolores Serra

Lo studio, la perseveranza, la passione e il coraggio di provarci. Simone Tondo, ragazzo sardo originario di Macomer è ora uno degli chef più giovani e apprezzati di Parigi. A luglio del 2012, il venticinquenne ha aperto un ristorante nella capitale francese insieme ad un suo amico e collega Michael Greenwold.  Si chiama “Le Roseval” ed è un ex bordello parigino dove ora si possono gustare le ottime pietanze preparate da Simone e dal suo staff. Una storia che ci piaceva raccontare anche perchè il ristorante dello chef isolano ha vinto il premio come miglior bistrò del 2013 dalla guida fooding. Ma Simone, per compiere ciò che sta facendo ora, ha studiato e fatto gavetta.  La sua scelta è ricaduta sull’Istituto Alberghiero di Alghero che dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, il suo alto livello di istruzione e soprattutto la capacità dei docenti di seguire, erudire e sfornare, per utilizzare un termine culinario, professionisti di un certo calibro. In particolare, Simone ricorda il suo professore di Cucina, Raffaele Rondello. Poi, dopo i cinque anni delle superiori, Simone, ormai algherese d’adozione ha fatto diverse esperienze e quando gli si parla dei suoi maestri cita il nome di Cristiano Andreini nel ristorante del quale ha lavorato per circa due anni ma anche Giovanni Passerini altro chef italiano in Francia.  “Cristiano è stato il motore per la mia professione – spiega Simone – motivandomi a fare sempre di più e comunque ad avere sempre la voglia di andare avanti, un vero e proprio mentore per me. Giovanni invece mi ha aperto nuovi orizzonti facendo in modo che la mia esperienza in Francia portasse a questo nuovo progetto”.  Un ristorante da 24 coperti, il “Le Roseval”, che affaccia su una deliziosa piazzetta del quartiere popolare di Ménilmontant. Menù a prezzo fisso di 40 euro che propone due antipasti, un piatto principale, un formaggio un pre- dessert e un dessert. Una cucina territoriale con prodotti del posto ma aperta al mondo e con sempre un richiamo all’Italia. “Il menù fisso è una scelta basata sulla praticità della nostra organizzazione interna – ha spiegato il giovane chef . Riteniamo sia un prezzo medio adeguato anche al periodo”.  Nonostante il successo che sta raccogliendo nella città della Tour Eiffel, Simone non nasconde la nostalgia per la sua terra e naturalmente per la sua famiglia e i suoi affetti. Infatti non esclude prima o poi di poter ritornare e magari aprire un ristorante anche a casa sua.

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