PANNELLI ISOLANTI IN LANA DI PECORA: LA START UP SARDA “BREBEY” VINCE IL VII PREMIO IMPRESA AMBIENTE A ROMA


È stato conquistato da una start up sarda, la Brebey di Decimomannu, il VII Premio nazionale Impresa Ambiente, attribuito oggi a Roma. L’azienda cooperativa ha vinto il primo posto nella categoria Miglior innovazione di processo/tecnologia sostenibile con il progetto “Tecnolana” per la produzione di pannelli termoisolanti e fonoassorbenti in lana di pecora (che in sardo si dice appunto brebei). La giuria del premio ha scelto tra 228 candidature la società sarda per le sue capacità di innovazione, giudicando la sua proposta allo stesso livello di quelle di alcune grandi multinazionali. Secondo la motivazione del riconoscimento “la Brebey, sviluppando un pannello in lana di pecora, ha impiegato una tecnologia innovativa i cui benefici consistono nella migliore consistenza, nella struttura elastica e nella stabilità di forma del prodotto, rispetto ad altri isolanti in lana, che si presentano con feltri molli e incoerenti. La disponibilità di un pannello compatto, strutturato ed elastico, oltre che la modulabilità delle densità e degli spessori, favorisce lo sviluppo di applicazioni anche nei settori tessile, abbigliamento, geotecnica e disinquinamento industriale”. “La nostra idea – spiega Pierluigi Damiani, responsabile operativo di Brebey – è nata anche come risposta alle nuove esigenze del risparmio energetico in Europa; purtroppo sinora il mercato degli isolanti per edilizia, soprattutto in Italia, è stato monopolizzato quasi esclusivamente da prodotti di derivazione petrolchimica, inquinanti e con un ciclo di vita che produce un fortissimo impatto sull’ambiente. Isolare con un prodotto in lana ad elevata tecnologia consente di entrare in questo mercato con un prodotto naturale alla pari con i prodotti dell’industria chimica”. Secondo l’amministratrice di Brebey, Biancarosa Damiani “le applicazioni del prodotto in lana sono molto interessanti anche per il settore tessile, perché permettono di creare capi per l’abbigliamento molto caldi con una imbottitura che sostituisce le piume d’oca o l’ovatta in poliestere (prodotto di sintesi con un processo produttivo fortemente inquinante), con un netto progresso della qualità ambientale”.

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