DUE SEMINARI PER CONDIVIDERE I CONTENUTI DEL PROGETTO PER IL FUTURO: LA FILEF SARDEGNA ABBRACCIA GLI EMIGRATI IN ARGENTINA


riferisce Moreno Pisano *

Il Circolo “Sardi Uniti – Antonio Segni” di Buenos Aires, situato nel distretto cittadino di Caballito, in calle Mendez de Andes n.°884 ha accolto i rappresentanti dei circoli sardi in Argentina per condividere con la Filef idee e prospettive da realizzare nei prossimi mesi. E’ stata Margarita Tavera, coordinatrice della federazione dei circoli argentini degli emigrati sardi a dare il benvenuto alla Filef facendo un breve sunto dei progetti che per alcuni giorni hanno coinvolto il mondo dell’emigrazione sarda. A questa introduzione ha fatto seguito l’intervento di Moreno Pisano, che ha portato i saluti della Filef, rimarcando l’importanza di tornare a stringere i rapporti con l’America Latina, in questo caso con l’Argentina, in vista di progetti di lungo periodo che permettano un rinvigorirsi delle relazioni tra i sardi dell’Isola e quelli che vivono oltreoceano, ma soprattutto, in questo caso, che facciano sì che i giovani figli e nipoti di sardi emigrati possano conoscere la terra delle proprie radici e arricchirsi e arricchirla culturalmente nelle dinamiche di scambio interculturale. Nella giornata di sabato 15 marzo la professoressa Paola Pittau direttrice del dipartimento di scienze della terra dell’Università di Cagliari ha illustrato la figura di Domenico Lovisato, ricercatore, esploratore e professore universitario tra Cagliari e Sassari scomparso nel 1916. Lovisato fu tra i primi ad esplorare la Patagonia e la terra del fuoco disegnandone le mappe cartografiche. L’occasione per far conoscere questa figura nasce dal centenario della morte che sarà celebrato nel 2016 e segna il primo passo per stringere una relazione tra i circoli degli emigrati, gli studiosi presenti al seminario e gli eventuali partner italiani e argentini che intenderanno portare il loro contributo. Nella giornata di domenica 16 è stato Enrico Lallai, formatore di Assonur, associazione che si occupa di progetti europei per i giovani, ad illustrare ad una platea di figli e nipoti di emigrati sardi il programma “Erasmus+” partendo dalla strategia Europa 2020 e della Strategia Europea per la Gioventù 2010-2018, per poi passare alla descrizioni degli obiettivi e dei fondamenti del programma stesso. Il seminario ha previsto una doverosa parentesi esplicativa sulla natura dell’educazione non formale e le differenze tra questa e quelle formale e informale, si è enucleata la struttura del programma, con la sua divisione in azioni chiave e le diverse possibilità di progetto contenute all’interno di ciascuna azione. In particolare l’azione chiave 2, partnership building, con possibilità di coinvolgere in progetti complessi che vanno dai 6 mesi ai due anni anche partners extraeuropei in attività quali scambi giovanili, corsi di formazione per operatori giovanili, servizio di volontariato europeo, visite e seminari. A questa parte è seguito uno spazio per le domande dei partecipanti al seminario, per lo più domande di chiarimenti rispetto ad alcune questioni relative alle procedure di scrittura e di application dei singoli tipi di progetto, oltre che naturalmente al tipo di tematiche possibili o adatte a ciascuna categoria di azione. Infine si è svolta una lettura collettiva delle idee proposte, con una breve analisi caso per caso della fattibilità, della coerenza e dell’interesse dei progetti proposti.

* cagliari.globalist.it

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