AL CENTRO SOCIALE DI SEMESTENE, IL 29 MARZO LA PRESENTAZIONE DELL’ULTIMA FATICA EDITORIALE DI GIOVANNI DERIU E SALVATORE CHESSA


di Gian Piero Pinna

Nel Centro sociale di Semestene, sabato prossimo, con inizio alle 17, si parlerà ancora dell’ultima opera di Giovanni Deriu e Salvatore Chessa, dopo i successi ottenuti nelle precedenti presentazioni del 9 marzo nella Chiesa di Santa Maria Iscalas di Bonnanaro e sabato scorso nella Sala Consiliare del Comune di Bonorva,  ma altre presentazioni ci saranno anche a Banari e Torralba.

Alla presentazione del libro, oltre agli amministratori del Comune di Semestene, saranno presenti anche le principali autorità del territorio, per seguire gli interventi di Maria Antonia Fara, dell’Associazione “Pro no ismentigare”, di Marcello Derudas, storico e storico dell’arte, di Luca Sanna, archeologo e Mario Antioco Sanna, linguista e storico, che parleranno della Curatoria di Costa de Addes e in particolare della Scolca di Semestene, con i suoi insediamenti.

Nella premessa dell’opera di Giovanni Deriu e Salvatore Chessa, “Meilogu tomo II, L’assetto territoriale  dell’odierno Meilogu dal Basso Medioevo ai nostri giorni con particolare riferimento alle curatorie di Meilogu e Costa de Addes”,  si inquadrano gli eventi attinenti alle principali istituzioni e alla società della Sardegna giudicale nei Secoli XI e XIII, mentre nella prima parte, è stato fatto un inventario aggiornato dell’insediamento umano medioevale, inerente la curatoria di Costa de Addes, che ricadevano negli attuali comuni di Bonorva e Semestene. Nella seconda parte, facendo riferimento agli studi di Gioacchino Giammaria e Paola Caruso, i due studiosi, propongono una nuova interpretazione dell’epigrafe efferente alla “Porta laterale” della chiesa di Santa Maria Iscalas di Bonnanaro. La quarta parte dell’opera concerne la “vexata quaestio”, sull’appartenenza del priorato di Santa Maria  di Sea o Cea, ai Vallombrosani, o agli Ospitalieri di San Giacomo di Altopascio, detto anche dei Cavalieri del Tau, che avevano la loro sede nel paesino toscano a cavallo tra Lucca, Pisa e Firenze. Nella quarta parte, viene data una nuova interpretazione sull’ubicazione della località dove si combatté la “Battaglia di Aidu de Turdu” del 1347, che viene individuata nella località torralbese di Tulde. Nell’appendice ci sono alcuni aggiornamenti, su ciò che era già stato pubblicato nel Primo tomo e interessano in modo particolare, l’originaria curatoria del Meilogu, dove, per esempio, è stata rettificata la collocazione della villa scomparsa di Ruta o Ruda (Santu Ortòlu Siligo). Il volume, è completato da una copiosa bibliografia, un’esauriente cartografia e una ricca rassegna fotografica.

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